Allurement

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La piccola Jennie cominciò a sentire un brivido dentro al corpo, non lo provava da tanto tempo, o almeno dall''ultima volta che vide Jiyong. Il dolore la stava soffocando e la sua mente le chiedeva ripetutamente di lasciarlo andare, ma i suoi occhi, riflettevano chiaramente quello che il suo cuore aveva ormai soffocato da tanto tempo: l'amore che provava per lui.

<<Allora Jennie, sei dei nostri!>> Disse Seungri con aria allegra.
<<Grazie mille>> rispose Jennie ancora stordita.
<<Puoi venire con me?>> continuò Jiyong con la voce un po' timida
<<No, non voglio...>> La fanciulla non riuscì neppure a continuare la frase che Jiyong la prese dolcemente per il polso e la portò CON se verso Il suo studio. La ragazza non riusciva a mantenere il passo veloce dell'uomo che la trascinava delicatamente. Arrivati nello studio,una piccola stanza con i colori cupi, illuminata dalla sola luce bassa delle candele che espandeva solo dei colori caldi come arancione e rosso, Jiyong le chiese: <<cosa ci fai qui?>> Disse avvicinandosi verso Jennie
<< Sto cercando lavoro, ma se per te non va bene che io lavori qui basta dirmelo e vado via>> rispose Jennie con la voce insicura e tremolante
<<Mi stai addosso>> continuò poi con aria sempre più tesa
<<Ti infastidisce? Preferisci lui? Cosi mi hai detto l'ultima volta...>> Ribatté Jiyong avvicinandosi sempre più
<<Cosi mi farai scoppiare il cuore...>>
<< E non è quello che vuoi? Lo vogliamo tutti e due... Ci parliamo sempre con gli occhi, ci siamo ascoltati e compresi come nessun'altra abbia mai fatto. La gente ci invidia quando siamo insieme, nessuno potrà mai superare questo sentimento che c'è tra noi... Che sia amore o altro non so, ma so che non ti voglio perdere...>> Jiyong finalmente si prese di coraggio e tentò di spiegare quello che provava il suo cuore...
<< Sei un angelo e hai colpito il mio cuore e la mia anima ma non posso appartenere a te>> rispose Jennie sempre più ansiosa
<< Perché no?>> Jiyong si fece ancora più vicino verso Jennie e le accarezzò il viso con le dita della mano destra, mentre con la mano sinistra le stringeva i fianchi invitandola ad avvicinarsi verso di lui anche lei. I loro volti si fecero così onesti e sinceri, caldi e rossi. I capelli di Jiyong si appiccicavano alla fronte ormai zoppa di sudore dovuto al calore che emanavano i loro respiri
<<Stiamo sbagliando ad amarci>>
<< Se è sbagliato allora voglio errare, sono stato tanto male senza di te, sei stata cosi lontana da me che ho anche cercato di rinunciare alla mia vita e a me stesso. Rischierei la vita per te adesso...>> Il momento fu purtroppo interrotto dal co-direttore che accese le luci e i due furono costretti ad allontanarsi
<<Stavi prendendo le misure della nostra futura modella?>> Disse sarcasticamente Seungri
<<Non ho bisogno di misurarla, l'ho già osservata abbastanza che conosco ogni minimo dettaglio>> rispose Jiyong
<<Io vado>> terminò Jennie correndo velocemente tentando di uscire dalla porta malgrado Seungri che era un ostacolo dinanzi alla porta. Ci riuscì.
<< Adesso ho ancora più ispirazione di prima fratello.>> Disse a Seungri sorridendo
<< Buon per te, lo sai che dobbiamo migliorarci per pagare le spese>>

Uscita dallo studio Jennie corse verso l'uscita e si fermò dinanzi alla porta, stava diluviando.
Il ragazzo le leggeva l'anima, sapeva cosa dire e fare per farla arrivare alle stelle. Sentirsi amata era una delle sensazioni che avrebbe voluto provare Jennie che da piccolina come anche ora, ha sempre ricercato questo sentimento verso le persone che le stavano attorno: con la madre le andò bene, ella le dava tutto l'amore che meritava, ma quando divenne una piccola donna, questo sentimento a causa di Mino, divenne sempre più vago e lontano. Jiyong lo ha risvegliato.
La piccola Jennie uscì dall'atelier e si incamminò verso casa che era tanto lontana. La pioggia le scorreva delicatamente prima verso i capelli poi su tutto il corpo, le accarezzava il viso ma era fredda. Le bagnava gli occhi e le labbra dipinte da un rosa pesca. I vestiti erano ormai zoppi di acqua e i sentimenti tristi di Jennie stavano cominciando a dare spazio a quelli lieti. Aveva visto l'amore della sua vita dopo tanto tempo e i suoi sentimenti non erano affatto cambiati, anzi, si erano incrementati e anche per Jiyong era lo stesso, la lontananza aveva prodotto in loro solo attrazione e desiderio. Niente più, niente rancore o altro. La ragazzina era cosi contenta che quasi ballava sotto la pioggia, volteggiava di qua e di la, i suoi capelli umidi si muovevano in contemporanea al suo corpo. Era la più felice del mondo.

Arrivata a casa si fece una doccia veloce, asciugò i capelli e si stese sul divano. Tutto d'un tratto si rese conto che vi era una lettera sulla soglia della porta. << Mio padre...>>

Cara Jennie, a quanto ho capito non hai alcuna intenzione di rispondermi. Volevo dirti che oggi ti ho vista insieme alla tua amica...Siete delle bellissime ragazze e soprattutto avete in comune uno dei sentimenti più invidiato al mondo: l'amicizia. Non buttate mai quello che avete coltivato. Ti voglio bene piccola mia.

Per qualche motivo, questa lettera fece sorridere la piccola Jennie. Sapeva quanto voleva bene a Jisoo, era l'unica persona che c'era sempre stata in ogni momento, nel sorriso e nel pianto. Lei era la sua migliore amica, ma anche l'unica.
Si alzò e andò in camera sua, si stese sul letto e fece un piccolo sorriso. Anche se il destino non le abbia mai sorriso si è resa conto che forse non ce l'aveva cosi tanto con lei. Jennie adesso ha una migliore amica quasi sorella, un padre che vuole recuperare i rapporti con lei e un uomo che le ha completamente stravolto la vita.
Prese il telefono sorridendo e scrisse un messaggio

Jennierubyjane:
Buonanotte Jiyong


xxxibgdrgn:
Buonanotte tesoro

Jennie sorrise nuovamente e posò il telefono sul comodino. Spense il lumino poggiato sul comodino vicino al letto e si preparò per una nuova giornata di lavoro che l'attendeva all'atelier di Jiyong.

<<Voglio chiamarla Ruby...>> Disse Jiyong tirando dentro di se il fumo della sigaretta
<<Cosa?>> Rispose Seungri
<<La collezione, la chiamerò Ruby come la mia pietra preziosa preferita.>> Continuò Jiyong staccando le braccia dal balconcino che dava la facciata sull'immensa campagna che lo circondava.

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