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Il mattino dopo mi svegliai tradì, almeno credo, poiché non ero tra le braccia di Erwin come ero rimasta la sera prima.

Ricordavo poco niente di quella sera, ricordavo solo che dopo aver preso la pastiglia mi rilassai bene tra le gambe di Erwin, mentre tenevo le testa sul suo petto.
Cercai di alzarmi, ma un capogiro mi bloccò.

Mi ristesi sul letto. Guardai fuori dalla finestra e vidi che il cielo era rosa salmone.

"ho d-dormito tutto il giorno? "

Pensai.
Da piccola mi era già capitata una situazione simile e mi ricordai che mio padre mi preparava sempre la pastina, sorrisi nel ricordare quei bei momenti, avevo quattro anni la prima volta che successe e mi ricordavo alla perfezione che quel giorno mia madre mi fece andare a scuola lo stesso anche se le stavo per vomitare sulle scarpe appena mi alzai dal letto al mattino. Mio padre non poté fare niente perché era andato da sua sorella per alcuni giorni, era anche molo lontano da casa, Samantha mi mandò a scuola lo stesso perché non voleva "mocciose" per casa, quando lo dissi a mio padre la sera stessa, mi mandò a casa di mia nonna e lì ci rimasi per almeno una settimana, mio padre faceva un "via vai" tra il lavoro e la casa di nonna.

Avevo sentito la porta principale aprirsi, così prii leggermente gli occhi e vedendo che Erwin fece capolino nella stanza mi fece tranquillizzare.
Avevo ancora gli occhi chiusi, non credevo che Erwin non sapesse che non stessi dormendo. Si cambiò in bagno e si diresse verso di me, si stese e mi sollevò per poi posizionarsi tra le sue gambe, di nuovo.
Il suo profumo era così buono, il muschio bianco era il mio profumo preferito...

"- Erwin... -"

Dissi io con fatica mentre cercavo di riaprire gi occhi, lui sussultò alzai la testa per vederlo in faccia.
Aveva i capelli al solito posto solo un po' spettinati, le guance rosse, probabilmente dall'imbarazzo, e gli occhi direzionati a osservare un punto indefinito della stanza.

Io mi alzai lentamente dal petto di Erwin, mi strofinai un occhio e mi guardai intorno, facendo quel movimento con la testa mi cadde l'occhio su un calendario bianco con le scritte nero carbone.

"Come ho fatto a non vederlo prima?!"

Pensai maledicendomi in qualunque modo.
aprendo del tutto gli occhi, essi bruciarono un sacco, li chiusi di scatto per il pizzichio e appena mi ci abituai vidi il volto di Erwin a due nasi dal mio.

Per imbarazzo io spostai il mio è lo rimisi sul calendario. Ora che lo vedevo potevo capire cosa fosse successo, se un viaggio temporale o altro...

"20 novembre 1894
Sono tornata indietro nel tempo?!
Di 127 anni?!"

Mi voltai verso Erwin e con un sorriso amaro cercai di alzarmi dal letto. Con un po' di fatica e l'aiuto di Erwin ci riuscii.
Per prima cosa andai in bagno. Guardai la vasca.
Era così ovvio che volevo farmi un bagno caldo, ma avrebbe aggravato solo la situazione.
Quando uscii dal bagno mi diressi, sempre con l'aiuto di Erwin, in cucina, dove mi diede un bicchiere d'acqua fresca e cercò di cucinare qualcosa...

"- sono un po' negato con la cucina, ma farò del mio meglio!-"

Disse mentre tirava fuori la farina, acqua, del sale, delle uova e il burro. Poi si girò e mi guardò.

"- qualche idea? -"

Disse mentre si appoggiava una mano dietro al collo reggendolo e sorridendo imbarazzato con la testa incrinata.

"- ahahah! Io ho un'idea: potresti fare della pasta sfoglia e poi avvolgerla nella verdura! Ma è difficile farla... -"

Dissi giocherellando con le dita imbarazzata...

"- ho della carne e dei pomodori, mi aiuti? -"

Disse porgendomi una mano. Io lo osservai e non ci pensai due volte a dire di sì.
Appena mi alzai mi fece fare un giro su me stessa, tenendomi la mano e il braccio verso l'alto, l'altro braccio lo avvolse alla mia vita.
Mi imbarazzai e anche tanto. Ma quel contatto non mi dispiaceva per nulla.
Dopo due minuti in quella posizione ci staccammo, leggermente imbarazzati.

Gli spiegai come fare la pasta sfoglia e glielo scrissi su un pezzo di foglio.
Lui stava per prendere in mano la farina, ma lo fermai subito schiarendomi la gola.
Si voltò a guardarmi incognito.
Gli schiarii le idee indicando il lavandino con vicino la saponetta e una spugna.
Dopo esserci lavati le mani iniziammo a lavorare.

Come diceva lui era davvero una frana in cucina, ma la pasta era venuta davvero morbida ed elastica, la cosa stupì sia me che lui stesso, a quanto pare era una frana nell' organizzazione non nella cucina in sé.

"- 'io non sono bravo in cucina' -"

Dissi io imitandolo tenendo gli occhi chiusi come con fare ovvio, come risposta mi arrivò sul viso della farina avanzata sul tavolo.
Me la tolsi dopo almeno due starnuti e gli resi il bel gesto prendendone un po' da sacchettino e buttandola sui suoi vestiti.

Una risata generale riscaldava l'ambiente più del camino. Era una bella sensazione.

Dopo aver steso la pasta la tagliamo in strisce di diverse misure: piccole, grandi, medie e ci facemmo anche delle palline, per decorare di più i cibi.

Tagliammo anche i pomodori. La carne era già rotonda, erano wurstel, così si chiamavano da me.
Asciugammo i pomodori dall'acqua che rilasciavano e come prima cosa prendemmo le strisce più grandi e avvolgemmo la carne, poiché più asciutta, lasciando almeno pochi centimetri agli estremi.
Avvolgemmo a spirale i pezzi più piccoli e poi spalmammo sopra i tuorli d'uovo.

Facemmo così per almeno trenta volte, feci o lo stesso lavoro con i pomodori, ormai asciutti, decorammo meglio il tutto con delle palline di pasta e dopo averle poste su una teglia con sotto della carta rigida le mettemmo in forno.

"- da adesso dobbiamo contare 40 minuti! -"

Affermai io pulendomi gli occhiali da tutta la farina lanciata in precedenza.

"- e ora che facciamo? -"

La risposta mi sembrava ovvia...

"- dobbiamo pulire questo casino, altrimenti farà cattivo odore per tutta la casa! - "

Lui annuii.
Un orribile attacco di tosse pesante e visibilmente grassa fermò la bella atmosfera del momento.
Misi una mano sulla bocca e dopo infiniti secondi di continua tosse mi calmai con un bicchiere d'acqua fresca.

" - non ti sforzare troppo, ok? Hai ancora la febbre alta -"

Disse Erwin mentre mi aiutava a sedermi su una sedia.

Pulimmo il tavolo e a pochi minuti dalla fine dei 40 minuti qualcuno bussò alla porta principale.

"- arrivo! -"

Disse Erwin mentre si dirigeva avanti alla porta.

" - Comandante Erwin, c'è una lettera per lei! -"

Disse una voce femminile e squillante.

"- grazie mille, buona serata cadetta. -"

"- buona serata comandante! -"

E fece il saluto militare prima di andarsene.

....

~il segreto di Northway~ Erwin Smith X Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora