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Non riuscendo minimamente a prendere nessun tipo di sonno e non riuscendo a rilassarmi decisi di andare da Erwin.
Avevo visto delle poltrone nel suo studio, avrei potuto mettermi lì a leggere un libro o magari potevo starmene là senza dargli noia.
Presi coraggio e mi alzai dal letto.
Per prima cosa andai in bagno, avevo un bisogno urgente da fare...

Una volta tirato lo sciaccuone del water e uscita dal bagno, mi diressi verso lo studio di Erwin.

La porta era socchiusa e una luce usciva timidamente dallo spiraglio.
Aprii leggermente la porta, tenendomi appoggiata con le mani.
Sporsi il volto all'interno della stanza, vidi Erwin tenere in mano una specie di compasso e accanto a un foglio leggermente giallo c'erano delle squadre di legno molto grosse.

Il suo volto era concentrato e quando sentì il dannato scricchiolio della porta che si apriva alzò gli occhi dal foglio.
Aveva gli avambracci scoperti dalla maglia, e i capelli erano spettinati e davanti al volto. Le labbra carnose erano solo leggermente umidificate e io mi persi ancora una volta i quegl'occhi azzurri da favola...

"- T/N, entra pure. Hai bisogno? È piuttosto tardi... -"

Entrai timidamente, mentre mi dimenavo le mani e tenevo la testa bassa con il viso rosso.
Mi fermai in mezzo alla stanza giocherellando con le dita dei piedi strisciando tra di loro e facendo su e giù tra i talloni e le punte.

" - i-io non riesco a prendere sonno... Ti dispiace se sto qui? -"

Dissi giocherellando sta volta con le punte dei miei capelli.

"- certamente no, forza vieni! ti spiego cosa sto facendo-"

Mi avviai verso di lui, che mi prese da sotto le ascelle e mi fece sedere su una delle sue gambe, facendo toccare la mia schiena e la sua spalla.
Mi cinse la vita con il braccio dove ero appoggiata e iniziò a massaggiare la mia pelle delicatamente.

Io mi sentii davvero in imbarazzo a questo contatto, nessuno lo aveva mai fatto...

"- in pratica devo calcolare in quanto tempo riusciremmo a cavalcare per questa distanza e... -"

"- È una riduzione in scala! -"

"- una cosa? -"

Disse confuso...

"- i-io... -"

"- nel paese in cui vivi si fa così? -"

Chiese.

"ok, basta devo dirgli tutto..."

"- ok, Erwin io non ce la faccio più. Devo dirti la verità. -"

Mi girai con tutto il corpo verso di lui rimanendo a cavalcioni sulle sue gambe. Il suo braccio smise di coccolarmi per un attimo poi riprese.

"- non ti arrabbierai, vero? -"

Dissi con quasi le lacrime agli occhi

"- perché dovrei? - "

Disse con occhi fissi nei miei, mentre con il volto si avvicinava piano

" Io vengo dal futuro. "

Pensai, invece non fu per niente quello che gli dissi.

" - l-la..... -"

I nostri nasi si toccavano....

"- la... -"

Continuai cercando di finire la frase...

"- il calcolo della distanza è sbagliato... -"

Dissi tutto ad un fiato sospirando a bocca aperta, questo gesto gli fece muovere i capelli che aveva davanti al volto e anche lui fece lo stesso, i miei capelli ormai sciolti però non si mossero di una virgola, sentii solo il suo sospiro sulle labbra. Era caldo e umido.

Lui sorrise dolcemente mentre faceva strisciare il suo naso sul mio..

"- questa distanza è calcolata bene? -"

Disse sussurrando e strisciando le sue labbra contro le mie mentre lasciò cadere il compasso per prendermi dolcemente la vita con entrambe le mani.

Io ero persa nei suoi occhi che erano socchiusi rivolti alle mie labbra. Una volta che si staccò rimasi come paralizzata e poi ripresi il coraggio e risposi.

"-va benissimo... -"

Dissi io senza fiato sussurrando a mia volta...

Un attimo.

Fu solo quello.

In cui le distanze si azzerarono completamente.
Le sue labbra così morbide, così umide e bisognose danzavano inseme alle mie felici.
Non avevo mai baciato nessuno, e lui sembrava così esperto...

Ci staccammo da quel bacio all'apparenza durato in eterno. Massaggiava delicatamente i miei fianchi mentre mi teneva salda a sé, come se mi volesse tenere tutta per sé, così da non farmi portar via da nessuno...

I nostri volti rimasero vicini e io avevo ancora bisogno di quel contatto, tanto che lo andai a cercare io stessa.
Unii di nuovo le nostre labbra e lasciai continuare a lui, non essendo esperta per niente.

Mentre le nostre labbra danzavano felici ancora una volta lui mi tirò di più verso di lui facendo combaciare di più i nostri bacini.
Era un gran uomo, o almeno io lo reputavo tale, perché, a differenza dei ragazzi che c'erano ai miei tempi, lui non mostrava nessuna differenza in quel punto del corpo.
Potevo sentirlo perché le nostre intimità erano divise solo dallo spessore del tessuto dei pantaloni.
Non si era spostato di una virgola.
Mentre a un ragazzo dei miei tempi se un ragazza ci avesse provato, quest'ultimo avrebbe già reagito in qualche modo.

Ci staccammo per mancanza d'aria, e con il fiato corto Erwin mi sorrise e mise il volto nell'incavo del mio collo, leggermente più alto delle sue spalle.
Il suo respiro mi calmava, mi tranquillizza a e mi faceva sentire al sicuro allo stesso tempo.

Non mi sentivo così da...... Da sempre.
Stare con lui non era la stessa cosa che con mio padre: mio padre stava più spesso al lavoro e aveva davvero poco tempo per me, per quanto solo lui e mia nonna mi volessero bene, e soprattutto: lui era MIO PADRE, non la persona che mi ha accolto a braccia aperte e mi stava baciando da cinque minuti...

"- che ne dici, andiamo a nanna ora? -"

Sussurrò Erwin sul mio collo. La sua voce leggermente più profonda e rauca mi tranquillizzò ancor di più.

Annuii e lui di tutta risposta mi prese in braccio come questo pomeriggio: allacciandomi le gambe sulla sua vita e mettendo le braccia sotto i glutei.
Questa volta fui io a mettere il volto nell'incavo del suo collo e, per non scivolare, allacciai anche le braccia intorno al suo collo.

"- ma il tuo lavoro... Ti ho interrotto scusa... -"

Lui sorrise, lo sentivo sulla guancia appoggiata alla sua mascella.

"- tranquilla, non è un lavoro che devo consegnare domani o dopo, posso farlo in un altro momento, ora è meglio dormire per entrambi, ok? -"

Annuii e gli lasciai un bacino sulla guancia per ringraziarlo...

"- non c'è di che-"

Disse ridacchiando.

Arrivati in stanza, Erwin mi mise sul letto, mise dei grandi pezzettoni di legna sul fuoco che si espanse subito e poi andò verso l'armadio.
Si tolse la maglia e io mi maledii per essermi girata e tornò da me con una maglia blu a maniche lunghe più pesante e con dei pantaloni altrettanto pesanti, anch'essi blu.

prese un angolo delle piumone e del lenziolo e lo trascinò verso il centro del letto creando una specie di angolo retto, poi ci si infilò dentro coprendosi fino a metà busto.

Si girò a guardarmi e mi fece cenno di andare da lui.
Io obbedii e mi misi sdraiata su di lui con le mie gambe in mezzo alle sue.
Ci guardavamo.
C'era troppo silenzio, così decise di occuparlo dandomi un altro bacio, più veloce questa volta.

Ci addormentammo come dei sassi subito dopo esserci messi più comodi.

....

~il segreto di Northway~ Erwin Smith X Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora