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Quando aprì gli occhi avevo sopra di me un uomo, in camice bianco e una camicia arancione.

Era un uomo carino, ma non nei miei gusti...

"- bentornata tra di noi, T/N. -"

Mi disse con il fiatone.
Effettivamente era piuttosto sudato.
Appena cercai di alzarmi sentii un dolore lancinante al petto.

"-non muoverti, abbiamo appena finito di fare la rianimazione. -"
Disse scendendo da me e con in mano dei defibrillatori.

Sentii la porta sbattere e vidi entrare mio padre con il fiatone e i capelli spettinati.

"- T/N! -"

Gridò venendo verso di me.
Seguii il consiglio del dottore che mi disse di non muovermi, quindi non mi alzai dal letto, ma lo abbracciati da sdraiata.
Felicità, tristezza, dolcezza e dolore si mischiavano insieme, rendendo il mio viso rigato da lacrime salate e rosso dall' agitazione.

"- cosa ti è successo?! Perché sei entrata in coma?! È entrato qualcuno in casa?! -"

Negai con il volto.

"- signore, si calmi, gli abbiamo già spiegato che ha solo picchiato la testa in un punto critico e che era in uno stato di incoscienza, non in 'coma'. Adesso esca dalla stanza, dobbiamo fare delle visite, poi quando la sua salute sarà accertata, potrà uscire dall' ospedale. -"

Disse un' infermiera carina.

Mio padre uscì dalla stanza agitato, l' infermiera mi aiutò a sedermi e cercai di rilassarmi da tutti pensieri che gironzolavano nella mia testa.

" chissà come sta Erwin... "

Mi dissi tra me e me.

Mi affacciai dalla finestra e vidi un'ombra, si muoveva tra i cespugli. Quando vidi che uscendo, si trattava di un cucciolo di cane mi addolci, e appena la stessa infermira di prima entrò in stanza con dell'acqua le chiesi se potessi tenerlo.

"- tesoro, questo non lo so, c'è il tuo papà fuori né vuoi parlare con lui? -"

Il suo tono era così gentile e calmo, mi rassicurava...

"- certo! -"

L'infermiera uscì e tornò dentro con mio padre poco dopo, però non entrò in stanza, chiese la porta dietro di sé e se ne andò.

"- un cane? - "

Annuii e poi guardai fuori dalla finestra.
Il cucciolo si stava rotolando tra le foglie e il fango, ora il pelo biondo che aveva prima era diventato grigio / marrone.

Quella situazione mi fece ridere, così come mio padre.
Appena finì quel momento di felicità si creò un silenzio opprimente e pesante.

"- T/N... -"

Mi girai verso di lui.

"- si? -"

Lui alzò lo sguardo da terra e mi guardò con le quasi le lacrime agl'occhi.

"- tua madre ha chiesto il divorzio... -"

Rimasi scioccata.
Ok ero sicura che un giorno sarebbe arrivata a questo, però so che i miei genitori si amavano e che anche se c'ero io di mezzo potevano continuare ad amarsi...

"- in realtà lo avrei fatto io, prima o poi... Tua madre ha dei seri problemi di alcolismo.. Ti ha già fatto male più di una volta... Io... I-io non lo permetterò più.-"

Rimasi a guardarlo.
Senza versare una lacrima, senza compassione, emozione o qualsiasi tipo di cosa avrei dovuto provare per quella donna, il suo sguardo mutò in uno sguardo di delusione e capendo benissimo dove avrebbe voluto portare il discorso affermai subito:

" - non intendo versare una lacrima con chi mi ha cercato di uccidere più di una volta... - "

Dissi voltando i di nuovo verso la finestra guardando il cucciolo addormentata a pancia in su nella pizza di fango.

"- lo so bimba, lo avevo immaginato. -"

Annuii continuando a guardare fuori.

" - tua madre non ha chiesto di te, ha tolto tutti i suoi possedimenti inerenti a questa famiglia e se ne è andata stamattina compilando come ultima cosa i documenti del divorzio. Poi ha preso le sue cose e se ne è andata. -"

Annuii, capisco che essendo maggiorenne non aveva bisogno di vedermi per legge, questo mi sollevava, perché non volevo più vederla.

Mio padre uscì poco dopo e dopo un po' vidi che era uscito a recuperare il cane.
Ci giocò per un po poi mi fece segno che tornava a casa per lavarlo.

Realizzai poco dopo che probabilmente a casa poteva esserci Erwin.
Feci due più due e scommisi a me stessa che Erwin sarebbe uscito dal libro dove era stato lasciato l'ultima volta, cioè in camera mia.

La sera mi fecero mangiare e mio padre mi vení a prendere per tornare a casa.

Appena tornai a casa scappati in camera dove cercai ovunque il libro e lo trovai nella mia libreria.
Cercai un po' per tutta la casa ma non trovai nessuna traccia di Erwin.
Sconfitta mi sedetti sul letto tenendo tra le braccia il libro.

"- dove sei finito? -"

Ad un tratto sentii una mano afferrarmi la caviglia da sotto il letto e senza che me ne accorgessi ero sotto il mio amato Erwin che sorrideva.

Di scatto lo abbracciai felice di rivederlo.
Era vestito con i vestiti che gli aveva dato il dottore ed era spettinato, i suoi capelli ricadevano sul mio volto dolcemente.
La situazione era imbarazzante ma poco importava, lo baciai stanca di aspettare che le sue morbide morbide labbra ricadessero sulle mie di sua volontà.

...

~il segreto di Northway~ Erwin Smith X Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora