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Le settimane passavano e più o meno trovai un modo per dare una casa temporanea a Erwin, ovvero la casa in campagna oltre il bosco dietro casa mia, mia nonna abitava lì e ogni giorno percorreva il sentiero apposito che arrivava direttamente davanti a casa mia e veniva da me.

Io stavo studiando per recuperare la settimana persa passata in ospedale e non avevo molto tempo per fare quasi niente, neanche rilassarmi.

I miei compagni appena tornai in classe mi accolsero tutti con un abbraccio e questa cosa mi stupì al quanto, non ero mai stata così accolta in classe come il giorno in cui ci entrai dopo una settimana in coma. In fondo li ho sempre trovati simpatici i miei compagni, certo alcuni erano troppo perfettini ma di certo non erano aggressivi tanto da augurargli una settimana di coma.

Fatto sta che giorno dopo giorno tenevo la testa attaccata ai libri.

Ebbi la tentazione di aprire il libro sulle leggende di Northway molte volte, rinnovai anche il prestito per esaminarlo meglio ma decisi momentaneamente di non prenderlo nemmeno in mano. Ritornai con i pensieri sui libri di scuola, annullai perfino l'iscrizione alla palestra della città perché non avevo più tempo negl'ultimi giorni e di certo dopo un coma non ci sarei tornata e non ci volevo tornare a prescindere perché non c'era più mia madre che mi accompagnava e mi tirava per il collo fino all'entrata dell'edificio, quindi avrei potuto avere delle ore in più per rilassarmi.

Mi distraetti solo quando sentii Erwin prendermi da sotto le ascelle con un braccio e con l'altra mano mi prese il mento per darmi un bacio.
Dopo aver preso il puff bianco ai piedi del letto, si mise vicino a me e mi aiutò come poteva con lo studio.

Mi aiutò anche a fare una tavola abbastanza difficile per la rappresentazione grafica, mangiammo un boccone e ci rilassammo sul letto.
Avendo il computer abbsatnza grande e avendo la scrivania attaccata al letto potevamo guardare un film su Netflix tranquillamente sul letto.
Eravamo scomodi perché era un letto singolo però poco importava poiché mi trovavo comoda anche i quella posizione assurda. Non so come ci riuscii ad addormentarmi così velocemente, magari per la botta in testa presa la settimana prima o le coccole rilassanti che mi faceva sul ventre Erwin ma di certo riuscii a dormire così profondamente da non ricordare minimamente il momento esatto di quando chiusi gli occhi.

Il mattino dopo era domenica e decisi di rilassarmi un po' dallo studio, così decisi di portare fuori a fare una passeggiata Scooby, questa volta saremmo andati noi da Erwin.
La sera prima Erwin non rimase a dormire, disse che non voleva disturbare ulteriormente, così appena mi addormentai lui tornò a casa di mia nonna in campagna.

Appena arrivai alla casa vidi che era stata spolverata e pulita bene, da quando la nonna venne a mancare purtroppo nessuno ebbe disponibilità per pulirle la casa, così anche la sua collezione di pentole in rame si sporcò e divenne quasi verde.

Presi le chiavi di scorta dalla tasca e aprii la porta.
Sembrava che Erwin non fosse in casa, non mi abbattei e lasciando libero il cucciolo in casa andai nella prima camera matrimoniale.

Lui era lì, addormentato sul letto dalle lenzuola bianche, con su gli stessi vestiti oramai da troppi giorni.

"- Ok, è arrivato il momento di cambiare look... Che ne dici, eh? -"

Dissi io parlando tra me e me mentre mi avvicinavo a Erwin.
Mi stesi vicino a lui e dopo almeno 10 minuti che passai a coccolarlo non si svegliò, ma si mosse e mi avvicinò di più al suo corpo.

Iniziai a dargli dei bacini sulla fronte e piano piano gli tolsi il maglione grigio, poi la camicia è poi i pantaloni.

Gli lavai tutto lo stesi nello stendino in giardino, il giardino della nonna era un giardino aperto, tra i campi e le colline, dal giardino sul retro si potevano vedere anche le montagne e al calar del sole d'estate le spighe del grano maturo riflettevano i raggi del sole e rendevano l'ambiente molto più gradevole e rilassante. Era un posto isolato e calmo, tranquillo.
Sussultai quando sentii delle braccia avvolgermi il ventre. Lo stendino era formato da un paio di paletti impiantati per terra e distanti tra di loro, a collegarli cerano solo dei fili di diversa altezza.

~il segreto di Northway~ Erwin Smith X Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora