16. Vigilia

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Kirishima era un pezzo di merda.

O almeno, questo è quello che si ripeteva Bakugou da tutta la serata. Non avrebbe dovuto accettare. Certo, Mistuki non era una che voleva o poteva essere contraddetta, il rosso era stato praticamente costretto, ma non avrebbe dovuto accettare comunque!

Il rientro a casa era stato ancora più imbarazzante del previsto. Kirishima conosceva benissimo casa di Bakugou, era abituato a trascorrere giornate intere in quella camera che tanto sapeva di lui. Aveva una console di ultima generazione e, al contrario di come molti avrebbero potuto pensare, era un vero e proprio nerd. Possedeva una collezione esorbitante di manga e libri che Deku poteva solo immaginare! In un angolo nascosto della mensola poi, dietro un'immensa pila di giochi per la PlayStation, c'era un action figure di All Might edizione limitata.
La prima volta che il rosso la vide non sapeva se scoppiare in lacrime per le risate o per la tenerezza che provava verso l'amico.

Posò il suo bagaglio e si sedette sulla sedia girevole accanto alla scrivania in legno bianco. Di consueto avrebbe lanciato la valigia chissà dove e si sarebbe catapultato sul materasso senza esitazione, ma non poteva di certo negare che il loro intero rapporto fosse cambiato. Il biondo sbuffó appena e, sedendosi con le gambe incrociate sul tappeto ai piedi del letto, iniziò a smanettare un po' col cellulare, per poi accendere la console.

Kirishima osservava ogni minimo movimento dell'altro in soggezione, pensava che se avesse fatto il minimo rumore, l'altro si sarebbe stufato e lo avrebbe cacciato. Katsuki aveva appena inserito Mortal Kombat, il loro gioco preferito.
Fece qualche partita sotto lo sguardo attento del rosso. Vinse contro quasi tutti gli avversari, ma si fermò all'ultimo. Si fermó all'ultimo per circa un quarto d'ora.

"Pft.." rise piano Kirishima, ma si ammutolì subito dopo.

"Prova tu se hai tanto da ridere" disse il biondo con naturalezza, porgendogli il Pad.
L'altro accetto senza troppe esitazioni ed inizió anche lui la scalata contro il boss finale, ma puntualmente perse.
Circa un'ora dopo Bakugou perse la pazienza e strappò letteralmente il Joystick dalle mani di Kirishima, sconfiggendo (in seguito a qualche parolaccia poco gradevole) l'avversario.

"EVVAI!" Esclamarono entrambi all'unisono, battendosi il cinque.

Un silenzio disarmante invase la stanza gelida.

"Credo che dovremmo scendere per la cena" disse a disagio il rosso.

"Mh." Rispose secco l'altro.

***

"Sono davvero contenta che tu sia qui, Kirishima. Finalmente quest'anno saranno delle vacanze natalizie decenti..." disse la signora Bakugou guardando di sottecchi il figlio.

L'altro notò il disappunto nel suo sguardo e non si trattenne dal controbattere.
"Cosa vorresti insinuare, eh? Vecchiaccia..."

"Capisci cosa intendo?" Si girò la donna verso il rosso, con un'espressione rassegnata.

Kirishima non sapeva davvero cosa rispondere, non sopportava queste situazioni, soprattutto quando il biondo litigava pesantemente con la madre; infondo, sapeva che ci sarebbe rimasto male tutta la giornata. Bakugou non era cattivo, aveva un cuore, al contrario di come molti pensavano. Semplicemente non sapeva aprirsi in modo...normale.

Si limitò quindi a ridacchiare e a consumare l'ottima cena offerta. A fine pasto il rosso si alzò e gentilmente aiutò Mitsuki a sfrattare la tavola imbandita.
"Sei davvero un tesoro, ogni volta che vieni qui a cena é sempre la stessa storia, non risparmi mai le tue buone maniere."

Hidden feelings [Kiribaku/Bakushima]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora