13. Luna Park e scuse

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La notte del 16 ottobre tramontò e dunque giunse sabato. Erano le 15:00 del pomeriggio e poco dopo Bakugou, Kirishima e gli altri tre 'deficienti' sarebbero dovuti andare al luna park. C'era solo un piccolissimo problema; il rosso stava ancora dormendo e non aveva intensione di svegliarsi.

Bakugou, nonostante non fosse particolarmente entusiasta di uscire con quelli lì, era già pronto. Dato il suo scarso interesse, non s'era neanche impegnato più di tanto nel vestirsi; aveva semplicemente dei pantaloni larghi e una canotta nera, la quale anch'essa calzava abbastanza comoda.

''Oi capelli di merda, alzati!'' esclamò il biondo scocciato. Lo scosse per le spalle, ma il rosso era di coccio, non si era smosso di un millimetro.

''Testa di cazzo ti faccio esplodere il culo, svegliati!'' Nonostante la sua finezza sublime, ricevette solo un mugugno in risposta.

Purtroppo però, come risoluto, Bakugou Katsuki non era affatto paziente. ''KIRISHIMA EIJIRO SE NON TI ALZI SUBITO IO-''

''Mi hai chiamato per nome e cognome...?'' era sveglio?

L'amico, da che prima stava sbraitando come un ossesso, adesso s'era zittito e stava guardando il rosso con una faccia incredula. ''Tu...''

''Io...'' continuò Kirishima.

''TU!'' Alzò il tono di voce il biondo.

''Oh cavolo...'' il rosso si alzò dal letto con una velocità tale da fare invidia ai fulmini di Denki. ''Cinque minuti e sono pronto!''

Passò mezz'ora, ma almeno fu pronto.




''Dove siamo?''

''Siamo quasi arrivati Kami, basta chiederlo!'' rispose Sero alzando gli occhi al cielo.

Il gruppetto, dopo esser sceso dal bus, stava camminando verso la meta di quel giorno, la quale non era un granché distante, ma Kaminari ,con il suo vociare costante, rendeva interminabile l'arrivo.

''Mi sono svegliato solo venti minuti fa, come pretendi che sia paziente?'' chiese il biondo di rimando, girandosi verso l'amico e mostrando le sue occhiaie viola.

''Tutti ci siamo svegliati tardi Denki. Quindi ti conviene tacere se non vuoi che ti sciolga la bocca con il mio quirk.''

''Uhh Mina Ashido all'attacco!'' ammiccò il ragazzo fulmine verso la rosa, la quale se ne stava stretta al braccio del fidanzato.

Quel particolare, anche se insignificante agli occhi del gruppetto, a Bakugou Katsuki non passò inosservato. Guardava il punto di collisione tra il braccio muscoloso di Kirishima e la mano rosa di ''Occhi da procione'' così intensamente, che se avesse avuto la vista laser li avrebbe fulminati all'istante. Sentì di nuovo quella sensazione al petto che lo divorava, come quella che provò tra le pareti fredde di quella doccia.

''CHIUDETE QUELLE FOGNE!'' sbottò improvvisamente Bakugou.

''Bakugou, eccoti finalmente! Credevamo che non fossi sceso dal bus, eri così silenzioso, strano!'' esclamò Denki. Quel giorno aveva proprio voglia di morire.

''Vero vero, ci siamo preoccupati. Anche se non è sgradevole non sentire le tue esplosioni per un po' '' rise Ashido.

Nonostante le sue parole scherzose, c'era una punta di amarezza, una frecciatina insomma. La figura del ragazzo esplosivo in sé non le dava fastidio; era il rapporto che aveva con il proprio ragazzo che non accettava. Sia chiaro, non pensava che Bakugou fosse una cattiva persona, ma la sua personalità era come un enorme uragano che ti trascina con sé e ti divora nel proprio caos. E Kirishima era troppo buono per meritarsi questo.

Hidden feelings [Kiribaku/Bakushima]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora