BAKUGO'S POV
Non avrei mai potuto utilizzare gli appunti di quello lì, avremmo studiato dal libro di matematica, dopotutto sono tra i migliori della classe.
''Bro, sei sicuro di non voler dare anche solo un'occhiata agli appunti di Mid-''
''NO! Adesso finisci di fare quest'equazione e andiamo avanti.''
Dopo la mia affermazione si zittì e riprese ad osservare il quaderno, rigirandosi la matita tra le mani e mordicchiandola di tanto in tanto. Se avesse usato un minimo di forza in più, con i denti che si ritrovava, l'avrebbe spezzata.
'Hanno una forma così strana; sembra uno squalo, forse un drago..' ahh che pensieri inutili!
''Scusa ma non so proprio come svolgerla, questo argomento è difficilissimo! Equazioni di secondo grado, ti rendi conto?!''
Mentre si scervellava spalancò gli occhi e sbuffava appena 'Sembra un moccioso' pensai sorridendo. Sono stato fortunato, non se ne accorse.
''Non sono complicate, sei tu che sei scemo. Vieni qui, ora ti spiego i passaggi, e se neanche questa volta capisci ti ammazzo.'' dissi mortalmente serio. In realtà però lo avrei aiutato, e purtroppo lo sapeva fin troppo bene anche lui.
Mi spostai leggermente verso la gamba destra del tavolino in legno, così che potesse affiancarmi. Si sedette con la delicatezza di mille elefanti, poggiando poi i gomiti sul piano e la testa sulle mani. Le nostre ginocchia si sfioravano e un senso di oppressione mi pervase improvvisamente, ma non cedetti.
Gli spiegai pari passo tutto, con una pazienza quasi estranea alla mia persona. Gli ho fatto esplodere la faccia solo due volte in mezz'ora, un record mondiale. Alla fine della spiegazione speravo vivamente che quel rosso bastardo avesse capito qualcosa. Gli assegnai un esercizio di media difficoltà, naturalmente per lui, per me era come farne uno delle elementari.
''Bakubro, qui devo moltiplicare? Non capisco..'' mi chiese guardando ancora il quaderno.
''Non posso aiutarti, falla da solo ''
''Che diamine però...''
Aveva la faccia tutta corrucciata, segno che si stava sforzando davvero. Decisi di dargli un piccolo aiuto, solo per quella volta. Gli indicai il passaggio da fare e con l'aria di chi aveva scoperto il mondo mi guardò sorridendo felice. Che scemo.
Dopo un po' mi stesi, così da poter poggiare la schiena al letto. Guardai l'orologio ed erano le 19:15, quasi l'ora di cena. Puntai lo sguardo verso Kirishima scrutandolo.
I capelli erano sfatti, il gel aveva ormai quasi ceduto. Indossava una maglia rossa e dei bermuda con una fantasia inguardabile; in più quelle maledette crocs mi urtavano la vista. D'altra parte però, lo trovavo...
...carino.
In un senso amichevole ovviamente. Oggettivamente parlando è un bel ragazzo, ha comunque un corpo accettabile, difatti si allena costantemente, dunque non si può negare che persino quella maglia orribilmente rossa gli stia bene.
''Ho finito, puoi controllare?'' mi chiese improvvisamente.
''Dai qua.''
''Ti prego non essere crudele''
''Solo se è corretta, in caso contrario ti faccio esplodere.'' dissi solenne.
Mi osservava con uno sguardo da cucciolo abbandonato, idiota. Presi con forza il suo quaderno e controllai velocemente. Tirai un sospiro di sollievo, era quasi tutto giusto. Però un'idea un po' crudele mi balenò la mente, decisi di fargli uno scherzo.
Alzai lo sguardo e lo fissai negli occhi, era pietrificato. ''A-allora?'' disse titubande.
''Hai sbagliato tutto, ma ci sei o ci fai?''
Alla mia affermazione il suo sguardo si spense e mi sentii subito in colpa.
''Ah...scusami.''
Si girò piano, per poi poggiare la testa sul palmo della mano, deluso.
''Pft..'' mi scappò.
''Cosa? ''
''Sto scherzando idiota, è giusta, hai sbagliato solo questo passaggio alla fine, ma con qualche altro esercizio sarai pronto per il test.'' dico ancora ridente.
Il suo sguardo si illuminò nuovamente e in un battito di ciglia ero di nuovo tra le sue braccia. Non avrebbe mai perso questo vizio eh? Me ne sarei fatto una ragione. Dopotutto...
'...non è tanto male stare qui'
————————————
Immagini
STAI LEGGENDO
Hidden feelings [Kiribaku/Bakushima]
Fiksi PenggemarQuasi nulla sfuggiva all'occhio attento del ragazzo esplosivo, perciò sapeva fin troppo bene che il rosso lo considerava una delle persone più importanti nella sua vita. Ma una domanda gli sfiorava delle volte la mente; una domanda strana, inopportu...