Capitolo I

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La mattinata nella famiglia Barney aveva inizio piuttosto presto, il cinguettio dei piccoli uccelli era un dolce richiamo rivolto ad Adelaide, con l'intento di svegliarla da quello che sembrava essere il riposino più confortevole che lei avesse mai potuto provare. Lei, dal suo canto però, nonostante apprezzasse l'impegno di quei simpatici animaletti, la voglia di cominciare una lunga e monotona giornata d'Aprile non la possedeva. Tuttavia, fu costretta ad abbandonare il suo letto per preparare la colazione per l'intera famiglia. Adelaide Barney era colei che aveva il compito di badare al benessere dei suoi genitori e dei suoi fratellini. La madre Theresa era da un lungo tempo afflitta da un malessere muscolare, per il quale era stata raccomandata dal medico del villaggio di Castle Combe (nel quale abitavano) di non affaticarsi lavorando i campi o badando alla casa. Il signor Garrett questa notizia non l'aveva presa in modo benevolo, era solamente molto infastidito dalla poca forza che sua moglie aveva, definendola egoista ed incapace di badare a lui, ma era comunque grato di avere sua figlia a sostituirla.
Ogni componente della famiglia aveva gusti diversi per quanto riguardava la colazione, ma, essendo che le disponibilità economiche non erano delle migliori, cercavano di accontentarsi. Solitamente era il padre di Adelaide il più esigente, e sua figlia non ci teneva a fargli iniziare la giornata male. La sua colazione prediletta comportava la presenza di uova strapazzate rigorosamente cucinate con burro e con tanto sale, del pane preparato in casa, alcune sottili fette di cetriolo e un bicchiere di succo d'albicocca, proveniente dal loro frutteto. Quando questi elementi mancavano, si limitava a consumare del pane e della birra, infatti il suo umore dipendeva da questo, in quanto talvolta arrivava ad esagerare con la bevanda.
Il resto della famiglia si accontentava di un piatto di porridge condito con della zucca, oppure non condito proprio.
Adelaide indossò i suoi abiti e scese al piano di sotto per mettersi al lavoro: doveva velocizzarsi perchè il padre si sarebbe alzato di lì a poco. Accese velocemente i fornelli, ci posò la padella sopra e iniziò a far sciogliere all'interno il burro che il giorno prima aveva preparato con le sue stesse mani. Ruppe due uova ed iniziò a mescolarle finchè non furono pronte, tagliò accuratamente i cetrioli, li cosparse con del sale e li posizionò alla destra del piatto, proprio come piaceva al signor Garrett. Avrebbe voluto aver la possibilità di cucinare le due colazioni assieme, ma il porridge andava costantemente mescolato, perciò non lo fece.
Qualche attimo dopo, quando l'intera colazione fu finalmente pronta, la ripose sulla tavola precedentemente apparecchiata ed aspettò il risveglio del padre. Solitamente Adelaide si cibava degli avanzi di porridge rimasti.
Andò a svegliare i suoi fratellini George e David, e li aiutò a vestirsi. Poco dopo vide i suoi genitori scendere le scale, con la madre Theresa in difficoltà e non aiutata dal proprio marito, dunque fu Adelaide che le soccorse in aiuto.
A tavola il primo a sedersi doveva essere l'uomo della famiglia ovviamente, per poi essere seguito dal resto dei componenti.
"Adelaide," richiamò Garrett freddamente la ragazza una volta che tutti ebbero preso i loro posti.
"Sì, padre?" rispose lei alzando lo sguardo dal proprio piatto e rivolgendolo a lui.
"Va' a prendermi del sale, subito!" le ordinò alzando notevolmente la voce.
"Certo, padre." rispose Adelaide intimorita e scattante nelle sue azioni.
"Queste uova sono insipide, se potessi le butterei. Non sai cucinare nemmeno due uova..." si lamentò innervosito, sputando nel tovagliolo ciò che aveva masticato e lasciando cadere le posate nel piatto.
Theresa accarezzò da sotto il tavolo la gamba della figlia, in modo tale da confortarla, e quest'ultima le rivolse un sorriso.
Finito il pasto ognuno aveva le proprie faccende da sbrigare, infatti la prima mattinata passò piuttosto lentamente.
Adelaide, dopo aver mandato i fratellini a scuola, si dedicò alla pulizia della casa.
Si recò fuori per riempire un secchio con dell'acqua, e si procurò anche una spugna.
"Buongiorno signorina Barney." la salutò educatamente la sua vicina di casa, intenta a lavare i panni sporchi.
"Buongiorno a lei!" rispose educatamente Adelaide chiudendo il rubinetto e portando il secchio all'interno. Erano all'incirca le otto e un quarto quando iniziò a passare lentamente la spugna lungo tutta la superficie della cucina e del salone, nel frattempo che di tanto in tanto chiedeva alla madre se avesse bisogno di qualcosa. Alle dieci e cinque minuti ebbe finalmente terminato, lasciando il piano di sopra per il giorno dopo. Questo non volle dire che non se ne occupò, anzi, sistemò tutti i letti e stese la biancheria. Ogni qual volta suo padre tornava all'interno per portare la verdura appena raccolta, si faceva scappare qualche lamento infastidito, rivolto sopprattutto a Theresa.
"Questo posto è un porcile." disse a sua figlia indicando per terra, proprio nel punto in cui lei aveva appena passato la spugna, e il quale ora era sporco di terra.
Ad Adelaide non era consentito controbattere.
"Forza, sistematevi, i signori Eaton stanno arrivando." ordinò alle due donne.
"I signori Eaton?" chiese Theresa, "Per bacco!"
Si alzò velocemente e si sedette composta sul divano. I capelli biondo ramato di Adelaide erano disordinati, infatti tentò di sistemarli un minimo in modo tale da rendersi presentabile. Dalla finestra potè intravedere il figlio dei suoi vicini di casa, il quale non aveva mai conosciuto. Era sorpresa nel vedere che fosse un ragazzo dal bell'aspetto, le avevano parlato di lui, ma lei non si era mai particolarmente interessata.
"Buongiorno Garrett!" disse il signor Eaton, "Disturbiamo?"
"Affatto!" rispose il diretto interessato facendolo
accomodare all'interno, assieme a suo figlio e sua moglie.
Tutti quanti si salutarono cordialmente ed Adelaide procedette ad allestire il tavolino presente in salotto con della frutta, del pane e qualche formaggio.
"L'hai fatto tu?" chiese la signora Eaton alla giovane, riferendosi al formaggio che aveva appena assaggiato, dopo che Theresa aveva insistito.
"Sì, signora." ammise timidamente, "L'ho preparato qualche giorno fa."
Arrossì a causa dello sguardo del nuovo ragazzo, che le era puntato addosso da quando era arrivato.
Dopo aver portato anche alcune bevande, si mise all'angolo del divano, in piedi, per non recare tanto disturbo.
"Adelaide, per poco non dimenticavo!" esclamò Carol.
La giovane sobbalzò dalla sorpresa, incuriosita da ciò che aveva da dirle. Dal tono di voce utilizzato risultava essere una cosa piacevole.
"Lui è nostro figlio Thomas," presentò il ragazzo ad Adelaide.
Lui si alzò e si tolse il cappello, portandoselo al petto, come segno di rispetto; si avvicinò alla ragazza, le prese la mano e se la portò alle labbra: "È un piace fare la tua conoscenza."
Lei arrossì violentemente, nessun ragazzo aveva mai fatto un gesto simile per lei, o perlomeno, non si era mai avvicinato così tanto. Adelaide solitamente se ne stava alla larga dagli uomini, suo padre non poteva far altro che ricordarle che avrebbe sposato chi lui avesse ritenuto il migliore, l'opinione della figlia non aveva valore effettivo.
"Il piacere è mio, Thomas." gli sorrise dolcemente.
Gli occhi azzurri del ragazzo non facevano altro che essere puntati su quelli di Adelaide, a Thomas sembrava di aver visto un angelo. Un bellissimo angelo.
Thomas tornò al suo posto e la conversazione continuò liscia. Erano molteplici le domande che la signora Eaton rivolgeva alla signora Barney al riguardo della sua patologia, come erano continui gli sguardi che il signor Garrett rivolgeva a sua moglie. Adelaide non lo dava a vedere, ma questo comportamento e il rapporto che i suoi genitori avevano la ferivano. Sapeva che questo matrimonio non era stato voluto ed era stato combinato, ma aveva sentito che lo stesso era stato per i coniugi Eaton, i quali però sembravano piuttosto in armonia fra di loro.
"Adelaide, perchè non mostri a Thomas i dintorni della nostra fattoria?" suggerì Theresa "Potreste conoscervi con più tranquillità!"
I due si alzarono e si diressero verso la porta d'uscita, che si affacciava sul pianerottolo in legno che dava ingresso alla casa. Scesero gli scalini e si diressero verso il frutteto, con il calore del sole che riscaldava i loro animi.
"Dimmi, signorina Barney, sei una persona timida?" chiese Thomas camminando al fianco di Adelaide, aveva notato che poco fa aveva parlato poco e niente. La signorina non si aspettava una domanda simile.
"Non saprei dirti, a dire il vero. Sono stata educata rigidamente e penso che questa educazione mi abbia portata ad avere questo portamento. A te come sembro, signor Eaton?"
Lei stessa fu sorpresa dalla comodità con cui fu in grado di comunicare con il giovane, sembrava una persona che a parer suo non giudicava troppo.
"Oh..." rispose Thomas imbarazzato "Beh, a me sembri parecchio cauta, so che il signor Garret è molto esigente, non è così?"
"Hai pienamente ragione, mio padre è sempre stato una persona autoritaria. Non essere ascoltato lo fa impazzire!"
Thomas scoppiò in una fragorosa risata, per essere poi seguito da Adelaide. Si guardarono intensamente negli occhi e procedettero per il piccolo tour, negando a loro stessi che la situazione avesse scosso qualcosa nel loro interno.
"Frequenti la scuola, Adelaide?"
"Certo, e tu? Non ti ho mai visto..." ammise incuriosita la ragazza.
Il ragazzo le riferì che frequentava le lezioni in una scuola un po' lontana dal luogo in cui vivevano, ma che quest'anno avrebbe cambiato.
"Davvero?" chiese sorpresa, "Dimmi di più, pensavo che la scuola di Castle Combe potrebbe offrirti buone possibilità per il futuro?"
"A dire il vero non ho ancora deciso se frequentare questa particolare scuola; tu me la consiglieresti?"
La ragazza si schiarì la gola, per prendere tempo per metabolizzare che cosa dirgli. Effettivamente sì, era una buona scuola per le circostanze in cui il paesino si trovava, ma per Adelaide non era stata l'esperienza più bella della sua vita. Le differenze fra lei e i suoi compagni di classe erano evidenti: la maggioranza proveniva da famiglie benestanti, per non dire ricche.
"Certo, non dovresti avere problemi, i tuoi genitori ti hanno sempre descritto come una persona intelligente."
Thomas annuì e poi sorrise, "Ti ringrazio per il sostegno, ...o complimento."
Adelaide ridacchiò, e poi continuò a mostrare i dintorni al suo compagno, il quale sembrava essere estroverso, visto che commentava ogni singola tappa del piccolo tour, spesso aggiungendo anche qualche battuta per rompere l'imbarazzo. Una mezz'ora abbondante dopo rientrarono, in quanto i genitori di Thomas erano pronti per rincasarsi. I due si salutarono cordialmente, e poi presero strade diverse: Adelaide verso le stoviglie da lavare, mentre Thomas verso il suo comodo divano.

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