Capitolo III

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Il Lunedì non tardò ad arrivare, Adelaide , come d'abitudine, non esitò ad alzarsi e fare le solite faccende, come sistemare il suo letto e preparare la colazione. Essendo che si svegliava all'alba, di tempo prima che uscisse di casa per andare a scuola ne aveva a gran quantità. Questa mattina si era promessa di ripassare per l'interrogazione di storia, ad esempio.
Anche se non stava simpatica a tutti, Adelaide era brava e metteva impegno in tutto ciò che faceva, e il signor Hudson lo apprezzava molto.
Aveva molta ansia per questa interrogazione in quanto era da una settimana che si stava preparando, eppure non si sentiva sicura di nulla se non un argomento. Ogni volta che si era sentita in ansia prima di un'interrogazione, però, i risultati erano sempre risultati essere ottimi, quindi questo la tranquillizzò un minimo.
Dopo aver svolto la sua solita routine si avviò verso la scuola. Ogni mattina doveva percorrere a piedi lo stesso sentiero, che era ricco di vegetazione ed incontrava anche un fiume dall'acqua limpida. Nel suo cesto, oltre ad aver riposto i suoi libri, ci aveva inserito anche il pranzo. Questa volta del riso condito con delle verdure, in modo tale che fosse buono anche freddo. Durante il tragitto non fece altro che ripetere e ripetere l'argomento dell'interrogazione su cui si trovava più in difficoltà, la monarchia del Rinascimento poteva risultare piuttosto difficile da memorizzare.
Non era solita essere accompagnata a scuola, i suoi fratellini entravano un'ora più tardi, e lei partiva sempre in anticipo così da poter avere un po' di tempo libero da trascorrere con le sue due amiche Mia e Julia.
La scuola di Castle Combe era di dimensioni ridotte, ma era molto graziosa. Saliti tre gradini si arrivava alla porta principale, che solitamente rimaneva aperta fino all'inizio delle lezioni. Dopodiché ci si addentrava in una sala di medie dimensioni, in cui numerosi banchi di scuola si dividevano in due file. A sinistra si sedevano le ragazze, mentre a destra i ragazzi. Appena entrata, Adelaide non si aspettava di certo un saluto caloroso, infatti si diresse subito verso le sue amiche, le quali erano sedute in un banco e stavano cercando di risolvere un problema di matematica.
"Adelaide!" esclamarono appena la videro, "Sei arrivata finalmente. Ti stavamo giusto aspettando."
"Sono arrivata un po' in ritardo oggi, scusate. Ero molto in ansia per l'interrogazione di storia e mio padre come al solito si è lamentato della colazione." disse la ragazza sedendosi accanto alle amiche e togliendosi il cappello azzurro, riponendolo sul banco. I suoi capelli erano ordinatamente raccolti dietro la nuca, per metà, naturalmente. Era un'insolita bella giornata, e i raggi caldi del sole facevano risplendere i capelli biondi di Adelaide, mostrando i naturali riflessi rossi del suo biondo ramato. Julia e Mia amavano i capelli della loro amica, li ritenevano estremamente eleganti, mentre Adelaide stava iniziando ad apprezzarli.
"Dannazione! Questo problema non mi verrà mai corretto e la signora Flitswick mi mangerà viva! Non posso sopportare la vergogna di essere sgridata davanti a tutta la classe!"
"Stai tranquilla Julia, non succederà niente." tentò di tranquillizzarla Adelaide, quando improvvisamente tutti quanti puntarono gli occhi alla porta d'ingresso e si precipitarono verso di essa. La biondina e le sue amiche non capivano che cosa fosse appena successo, perciò si unirono al gruppo, che gradualmente si spostò verso la finestra all'inizio dell'aula, nella parte sinistra. Un ragazzo dai riccioli corvini e gli occhi azzurri si era appena unito alla classe del penultimo anno di Castle Combe, e Adelaide si ricordava bene di quel ragazzo.
La voce stridula di Harper Raddle risuonava dentro l'intera stanza e tutti quanti la stavano guardando urlare e saltare di gioia, tant'è saltò in braccio a Thomas e gli circondò la vita con le gambe, invitandolo in un grande abbraccio. A quella scena Mia, Julia e Adelaide si misero a ridere.
"Chi l'avrebbe mai detto che Harper sarebbe letteralmente saltata addosso al nuovo ragazzo?" disse Mia in modo sarcastico, "È proprio affascinante! Non è vero, ragazze?"
"Caspita Mia! È stupendo, è proprio come immaginavo fosse il principe azzurro. Con quegli occhioni azzurri riuscirebbe a conquistare persino mia nonna!"
Adelaide scoppiò in un'incontenibile risata, non le aveva mai sentire parlare in questo modo di un semplice ragazzo.
"Perché non dici niente, Addy?" le domandarono le due ragazze.
"Lo conosco già. I suoi genitori sono venuti a fare visita ai miei qualche giorno fa."
"Che cosa?!" urlò Mia, "Tu staresti dicendo che hai potuto vedere questa divinità farsi strada nella tua casa? Svenirei solamente al pensiero. E Julia, penso che dovresti preoccuparti più per la figura che farai con questo ragazzo che con la signora Flitswick..."
"Mia, calmati! È un bel ragazzo sì, ma non so bene come sia caratterialmente. Durante il nostro incontro ho potuto constatare che è piuttosto estroverso." ammise la ragazza rivolgendogli un'occhiata che le venne ricambiata. "Dovrei andare a salutarlo?" chiese poi alle sue amiche, titubante.
"Certo che sì! E noi ovviamente verremo con te." disse Julia con tanta convinzione e prendendo a braccetto Adelaide e Mia. Insieme andarono incontro a Thomas, che al momento stava scherzando con Peter e Gordie. Appena le sentì arrivare, diede un morso alla sua mela e si girò verso di loro. "Buongiorno, ragazze."
"Ciao!" esclamarono insieme Julia e Mia, arrossendo violentemente.
"Piacere, Thomas." si presentò il ragazzo, porgendo la mano ad entrambe, che con immenso piacere strinsero. "Ciao, Adelaide." si rivolse poi alla fanciulla, guardandola attentamente. Lei gli sorrise e le sue amiche la trascinarono via da lui dopo alcuni istanti, impazienti di commentare l'episodio. Adelaide non capiva il motivo di tanto entusiasmo e confusione!
Adelaide non prestò molta attenzione ai commenti delle sue amiche, ma si concentrò piuttosto sul suo ripasso. Questa interrogazione era molto importante e non avrebbe voluto per alcun motivo al mondo deludere il signor Hudson, il quale raggiunse la classe qualche minuto dopo.
Tutti quanti presero il loro posto, Adelaide si sedette con Julia, mentre Mia con Rachel Glimpson. La fanciulla diede uno sguardo attorno alla classe, più che altro per vedere dove si fosse seduto Thomas, e poté notare che si trovava nel banco posteriore parallelo al suo, nella fila di destra.
"Buongiorno a tutti alunni! Scusate per il leggero ritardo. Questa mattina, prima di iniziare ad interrogare, direi che sarebbe più consono presentarvi il vostro nuovo compagno di classe. Thomas Eaton, prego, venga alla lavagna e si presenti."
L'uomo dalla corta e folta barba grigia, durante l'attesa del ragazzo, si posizionò alla cattedra. Thomas sembrava piuttosto sicuro di se stesso, infatti si avviò verso la cattedra con un volto sereno e tranquillo. Si schiarii la gola e iniziò la sua presentazione: "Buongiorno signor Hudson, buongiorno classe, mi chiamo Thomas Eaton, ho 17 anni e abito qui a Castle Combe. Mi sono trasferito in questa scuola dopo che numerosi me l'hanno consigliata, e perché giungere alla scuola che frequentavo prima era diventato piuttosto complicato, soprattutto durante gli inverni." Non sapendo che cosa aggiungere si fermò, e il signor Hudson gli disse di parlare dei suoi interessi e delle sue passioni. "Beh, non ho passioni particolari, ma la mia aspirazione nella vita è diventare astronomo. Tutto ciò che riguarda l'universo mi incuriosisce molto. Le mie materie preferite sono la matematica e la scienza. Ho molte ambizioni e mi piacerebbe terminare questo istituto con il massimo dei voti."
"Ben fatto, ragazzo!" si congratulò l'insegnante. "Benvenuto nella nostra classe!"
Tutti quanti applaudirono e Thomas tornò a sedersi al suo banco, di fianco a John Preesley, il fratello del celeberrimo Arthur Preesley.
Julia non smise un secondo di commentare quanto appena visto, ma Adelaide non sembrava essere particolarmente interessata. Aveva molte cose per la testa, ed era piuttosto agitata.
"Bene, è giunto il momento di iniziare ad interrogare. Adelaide Barney, si alzi in piedi ed inizi, grazie." ordinò il signore alla ragazza, portando i minuti occhiali da vista all'incurvatura del naso, in modo da poter osservare chiaramente l'alunna. Adelaide gli fu grata per averla chiamata per prima, non vedeva l'ora di sbarazzarsi di questa verifica orale. Il signor Hudson era eccessivamente stimato da Addy, non era il tipo di professore troppo severo e insensibile, era un uomo simpatico ma rigido nel suo lavoro. Per quanto gentile potesse sembrare, l'uomo raramente accettava i compiti non fatti o eseguiti male, ma non era violento, e questo era apprezzato da tutti quanti, tranne alcuni genitori.
Adelaide iniziò il suo discorso: "Martin Lutero fu un'importantissima figura per la storia del 1500. Egli, infatti, si affermò essere un celebre teologo e accademico. Martin Lutero, però, divenne conosciuto grazie alle sue doti da riformatore religioso, dando così inizio ad una nuova forma di Cristianesimo: il Protestantesimo. [...]"
L'interrogazione della ragazza andò avanti per un'ora intera, finché il professore non fu costretto ad interromperla a causa del tempo non disponibile.
"La ringrazio signorina Barney, la sua interrogazione, come a solito, è stata ottima. La starei ad ascoltare per ore se potessi, la sua abilità nell'esprimersi durante le verifiche orali è più che buona. Le assegno il massimo dei voti."
Adelaide non riuscì a contenere un grande sorriso, era estremamente soddisfatta di se stessa. Il signor Hudson sembrava essere l'unica persona in grado di accettarla per ciò che era e per il suo costante impegno, non c'era nulla di meglio che avere la totale approvazione di un insegnante dal suo livello.
Dopo l'assegnazione dei vari voti, si passò alla matematica, una materia in cui Adelaide e Mia erano pessime. Le due, infatti, al suono della campanella, si guardarono disperate. Dopo che il professore di lingua, cultura e storia ebbe lasciato l'edificio, un grande silenzio si fece spazio fra gli alunni, in quanto una donna dai capelli neri e ricci, dagli occhi altrettanto scuri e dalla postura impeccabile si fece strada fra di loro. Il suono dei suoi tacchi sbattere contro il pavimento rimbombò nelle orecchie di tutti quanti. La signora Flitswick aveva sempre un'espressione seria, raramente si concedeva un sorriso, e non tollerava che i suoi alunni le disubbidissero. "Buongiorno, ragazzi. Questa mattina ho saputo che il signor Thomas Eaton si è unito alla vostra classe. Gli dò il benvenuto e lo invito alla lavagna per svolgere alcuni esercizi di algebra e geometria, in modo tale da vedere il suo livello nelle mie materie e dargli una prima valutazione. Prego, con velocità."

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