Capitolo XI

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Essendo che l'estate stava giungendo, gli studenti della scuola di Castle Combe erano sommersi di compiti. Ancora una volta, il signor Hudson aveva ben pensato di assegnare dei lavori in coppia, facendo così finire assieme Adelaide e Thomas, che a suo parere si completavano a vicenda. Fortunatamente, i due non avevano ancora litigato.
Un venerdì pomeriggio i due giovani si riunirono a casa di Thomas per svolgere il compito. Questa volta l'insegnante aveva pensato di personalizzarlo per ogni coppia, assegnando così ad Adelaide e Thomas una relazione su come l'astrologia influisca sulla mente umana e le sue sfumature. Il signor Hudson era davvero un uomo profondo: era in grado di decifrare ogni suo alunno, come se stesse traducendo un testo dal latino all'inglese. Vedeva in Adelaide quasi la stessa qualità, sebbene più sognatrice; e in Thomas la grande passione per i corpi celesti.
"Ammiro il signor Hudson, davvero!" pronunciò Thomas, sfogliando il libro che teneva sulle ginocchia incrociate. "Ti spinge a seguire le tue passioni. Castle Combe avrebbe bisogno di più insegnanti come lui."
Adelaide non rispose, si limitò ad appuntare le informazioni prese dal libro, che le sembravano le più importanti. I giovani avevano lavorato per tre ore consecutive. Thomas chiuse il libro rumorosamente, facendo sbattere le pagine fra di loro ed innalzando una gran polvere. Adelaide, così concentrata in ciò che leggeva, sussultò per lo spavento, poi iniziò a tossire. Thomas rise divertito. "Vieni," le disse, "mangiamo qualcosa."
Adelaide lo seguì in casa e, percorso un lungo corridoio, raggiunsero la cucina. Thomas aprì il forno e vi estrasse una torta che emanava un profumo paradisiaco.
"L'hai fatta tu?" domandò Adelaide entusiasta, ammirando la creazione.
"Sì!" rispose Thomas soddisfatto. Adelaide ridacchiò.
"Ma, che ne dici se andiamo da qualche altra parte? Io non ho più voglia di studiare..."
"Dove?" si limitò a chiedere la bionda, dubitante. Thomas sembrò avere un colpo di genio: "Non preoccuparti, seguimi e basta."
La ragazza decise di non opporsi, e afferrata la cesta contenente delle bibite e la torta, s'incamminarono. Dopo alcuni minuti raggiunsero un laghetto circondato da della fitta e verde vegetazione. Una vera goduria per un'amante della natura come Adelaide. Thomas sorrise e mise a terra un telo, dove i due si accomodarono.
"Inizialmente pensavo che avessi preparato la torta per stasera, per il compleanno di Harper."
"No, no." negò il ragazzo ridendo, "Penso che Harper mi sputerebbe addosso se vedesse una torta del genere."
Adelaide rise, mentre assaggiava la torta dell'amico. "Buona," disse, per niente convincente, "ma penso che tu abbia sostituito la vaniglia con altro."
Tentò in tutti i modi di non sputarla per non offenderlo, ma non ci riuscì, dunque il suo amico se ne accorse. Adelaide si sentiva mortificata, credeva davvero di averlo offeso e non sapeva che cosa dire, finché questo non si mise a ridere. La giovane emanò un sospiro di sollievo, accompagnando Thomas nella risata.
"Posso assaggiarla o rischio di morire avvelenato?" domandò divertito.
"A te la scelta." rispose semplicemente la giovane, sorridendo timidamente.
Il ragazzo infilzò la forchetta, precedentemente utilizzata da Adelaide, nella fetta di torta, per poi portarsela alle labbra. Sul suo volto giovanile e attraente si dipinse una smorfia di disgusto, dunque fu costretto a sputarla a sua volta. Adelaide non riuscì a contenere un'altra risata, ma poi fu fermata da Thomas, il quale iniziò ad osservarla ininterrottamente.
"Qualcosa non va?" domandò la giovane, preoccupata dal comportamento del compagno di classe.
Thomas scosse la testa, ancora assorto nei suoi pensieri. Era una situazione abbastanza imbarazzante per Adelaide, la quale non sapeva come comportarsi di fronte a questo portamento. Distolse lo sguardo dagli occhi tondi del ragazzo, per rivolgerlo al prato brillante. Raccolse alcune margherite, ma nulla servì a distrarla.
"Thomas!" lo richiamò spazientita, "Cosa c'è che non va? Vuoi che me ne vada?"
"Cosa?" pronunciò il ragazzo, dissenziente, "No, assolutamente."
"Allora perché mi guardavi in quel modo?" quasi sussurrò, lamentosa e incerta sulla motivazione che avrebbe ricevuto.
"Riflettevo." si limitò a dire Thomas, in cambio.
Trascorsero ulteriori minuti in silenzio: Adelaide osservava le margherite, mentre Thomas il cielo, come sempre d'altronde. Sosteneva che l'empireo fosse una delle creazioni più profonde e sconosciute che potessero esistere, riteneva che scoprire i fenomeni legati ad essa incrementasse la conoscenza dell'uomo al riguardo delle tematiche che lo circondavano, ma che mai alimentasse la comprensione della sua vastità. Si chiedeva se, un giorno, qualcuno sarebbe riuscito ad attribuirne la dovuta importanza.
"Thomas, sei sicuro di stare bene?" La voce dolce di Adelaide riportò il giovane alla realtà. A Thomas risultava difficile ammetterlo, ma Adelaide aveva una voce davvero rassicurante.
"Sì, sto bene." affermò, per poi sollevarsi e porgere la mano alla sua amica, di modo che potesse fare lo stesso, ma questa la rifiutò. Thomas, imbarazzato, sfregò le mani contro il tessuto dei pantaloni, per poi ripiegare il telo e prendere la torta.
"Non la vorrai mangiare, spero."
Thomas scosse il capo, per poi gettarla in un recinto e subirsi i rimproveri di Adelaide.
"Non penso che sia adatto ai maiali!"
"Nessuno se ne accorgerà! Rilassati."

I due fecero ritorno nelle rispettive dimore, dovevano prepararsi per il compleanno di Harper Raddle. L'idea di prendervi parte non entusiasmava eccessivamente Adelaide, ma almeno aveva la certezza che avrebbe trascorso la serata in compagnia delle sue due migliori amiche. Indossò un semplice abito azzurro, che era stato umilmente cucito da lei stessa. Si osservò dinanzi lo specchio, notando le imperfezioni delle cuciture, alle quali sperava che nessuno avrebbe prestato attenzione. La festa di compleanno si sarebbe tenuta nella dimora dei Raddle, infatti, non appena Mia, Julia e Adelaide vi giunsero, la poterono riconoscere grazie alle fastose decorazioni. La musica risuonava sulla strada e le ragazze si fecero spazio fra i tavoli allestiti di cibo e bevande, fino a raggiungere i propri compagni di classe.
"Eccole!" esclamò il buffo Peter, assumendo la stessa colorazione della sua chioma prorompente. La verità era che il fanciullo aveva una cotta segreta per Mia da anni, ma ultimamente gli era sembrato sempre più difficile contenerla. La osservava con degli occhi ricolmi di ammirazione, ma questa non sembrava interessata. Il contrario, in effetti, gli occhi di Mia, quando si posavano su un ragazzo, si posavano solamente su Thomas Eaton. Thomas, dal suo canto, non sembrava essere interessato nell'intraprendere un' "amicizia speciale" con nessuna delle sue compagne di classe. A suo avviso, in realtà, si mostravano un po' immature e superficiali, sebbene della loro compagnia ne godesse spesso.
"Come stai oggi, Mia? Ti trovo... brillante." pronunciò impacciatamente Peter, grattandosi il retro della nuca, sotto i folti riccioli rossi.
"Bene, grazie. Felice che tu mi trova brillante..." rispose la diretta interessata, incerta.
Il loro dialogo fu spezzato dall'arrivo della festeggiata, che stava sorseggiando della fresca limonata. Adelaide, con lo stomaco brontolante, si leccò le labbra, per poi essere imitata da Thomas, che la stava osservando.
"Benvenuti! Servitevi pure, la vera festa deve ancora iniziare!" esclamò Harper, avvicinandosi ad Averly e prendendola a braccetto. Si allontanarono lasciando il gruppetto solo.
"Ottimo, io, se non vi dispiace, rubo un piccolo sorso di birra." sussurrò Thomas, sorridendo divertito e correndo verso un tavolo. Adelaide sgranò gli occhi, trovandola una pessima scelta. Lei sapeva bene gli effetti che questa bevanda avesse sulle persone e ne era spaventata, tant'è che fu l'unica a non unirsi al resto dei compagni.
"Eddai, Adelaide! Nessuno lo verrà a sapere!" la spronò Mia, sebbene fosse a conoscenza delle cattive abitudini del signor Barney. Adelaide, infatti, fu sorpresa dall'insistenza dell'amica, tant'è che la portò a pensare che l'avesse fatto intenzionalmente. Qualche istante dopo, la signora Raddle, vedendo l'assembramento che si era creato attorno al tavolo, si avvicinò ai ragazzi. Adelaide, certa di un'imminente rimprovero, tentò in tutti i modi di distrarla, arrivando addirittura a complimentarsi con lei per la sua acconciatura. La signora la ringraziò di cuore, distraendosi per un istante, ma il gruppo non sembrava voler allontanarsi dal tavolo. Si avviò verso di loro, ma Adelaide la intrattenne ulteriormente.
"Signora Raddle, avrebbe qualche crema per il viso da consigliare a mia madre? Ha sempre desiderato una pelle lucende come la sua!"
La signora si voltò verso Adelaide bruscamente, evidenziando la sua ripugnanza. Effetivamente, Harper era l'esatta copia di sua madre. A questo punto, però, la fanciulla non potè far altro che assistere a quell'assurda scena.
"Che cosa succede qui?" la voce rimproverante della madre di Harper riecheggiò nel giardino, poi questa si portò una mano sul petto, come se stesse per svenire da un momento all'altro.
"Quella..." a stento parlava, "quella, è birra?"
Thomas impallidì, cercando disperatamente gli occhi di Adelaide. Si avvicinò a lei correndo, sussurrandole un: "Ora siamo nei guai."
"Ora siete nei guai." sottolineo quest'ultima, ricevendo un'occhiata affranta da parte dell'amico.
Entrambi si osservarono spaventati, mentre la signora Raddle chiamava suo marito per soccorrerla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 26, 2022 ⏰

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