Capitolo IV

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Thomas si avviò velocemente verso la lavagna, afferrò il gesso bianco e si posizionò alla sinistra dell'aula, in attesa che gli esercizi da svolgere gli venissero assegnati. "Bene, vada a pagina 348 ed esegua l'esercizio numero 7."
Il ragazzo lo lesse velocemente e iniziò a scrivere alla lavagna.
"No, signor Thomas. Me li deve svolgere a mente."
Thomas si bloccò per un secondo ma tentò di mantenere la calma sotto lo sguardo severo della professoressa.
"Legga l'esercizio ad alta voce, grazie."
"Aperta parentesi graffa e quadra, 135 + 3 • 5 + aperta parentesi tonda, 4 + 3 • 7, chiusa parentesi, • 2, chiusa parentesi quadra, : 8, chiusa parentesi graffa, diviso, aperta parentesi graffa, 2 +, aperta parentesi quadra, 8 • 11 - tra parentesi tonde, 5 + 7 • 5, chiusa quadra : 4 +, tra parentesi tonde, 39 : 3 - 2, chiusa parentesi graffa."
"Molto bene." disse l'insegnante "Ora ha un minuto di tempo cronometrato per risolverla."
Thomas non era certo di farcela in così poco tempo, ma la matematica era uno dei suoi punti forti. Nel momento in cui Thomas ebbe finito, Mia ed Adelaide ne avevano eseguita solamente metà, e quest'ultima guardava il ragazzo con gli occhi pieni di ammirazione, soprattutto al sentire del fatto che avesse terminato così velocemente.
"Il risultato è 1, signora Flitswick." pronunciò sicuro di se.
"Ben fatto, Thomas. Proceda con le seguenti. Per le ultime quattro le concedo tre minuti di tempo."
Le due ore di matematica furono le più lunghe e la più noiose, in quanto lo spazio al divertimento era estremamente ridotto, fortunatamente, però, trascorsero in fretta. L'ora successiva fu più tranquilla, fecero solamente un dettato, che per Adelaide risultò essere facile quanto respirare. Anche qui eccelse con i voti.
A mezzogiorno agli alunni erano concesse due ore libere prima della ripresa delle lezioni, ore nelle quali potevano pranzare e trascorrere del tempo insieme.
Alcuni tornavano a casa a pranzo, in modo da mangiare con la famiglia, mentre altri si nutrivano alla mensa scolastica. Adelaide preferiva trascorrere il suo tempo a scuola piuttosto che a casa.
Julia e Mia le fecero compagnia. Anche Thomas rimase a scuola assieme a Henry Preesley, stavano diventando grandi amici. Agli occhi di Adelaide, però, Thomas, a primo impatto, non era sembrato il tipo di ragazzo che si relazionava con persone come i Preesley.
"Queste patate sono davvero buone, non credete?" domandò Adelaide alle sue amiche, considerava le patate che stava mangiando davvero deliziose, il che era un gran complimento viste le doti culinarie della fanciulla.
"Dovresti chiederlo a Mia visto che la sua alimentazione si basa sul quotidiano consumo di patate."
Mia, sentendosi presa in causa, rivolse uno sguardo gelido alla sua amica, e poi continuò a gustarsi le patate come se nulla fosse stato detto.
Thomas e i suoi amici si trovavano dal lato opposto del tavolo, ed erano piuttosto rumorosi. Stavano giocando col cibo, il che non gli dava l'aria d'essere molto maturi.
"Non si gioca col cibo, Thomas Eaton!" lo riprese Mia, con chiare intenzioni di approcciarsi a lui, "Così non lascerà sicuramente una buona impressione di lei."
Addy e Julia si guardarono confuse, nessuna delle due avrebbe mai predetto un simile comportamento della bionda.
"Ma sei pazza?!" esclamò Julia, dopo che Mia si mise a ridere e smise di parlare con Thomas.
"Non ho fatto nulla. Ora passami il pane, per favore."
Julia alzò gli occhi al cielo e finí di consumare il suo pasto.
Dopo che tutti ebbero finito di mangiare, i ragazzi e le ragazze si spostarono all'esterno della scuola, che era circondata da un grande cortile, alcune panchine ed anche alcuni muretti sui quali sedersi.
Di solito i maschi giocavano a calcio, mentre le ragazze no, in quanto era considerato essere pressoché indecoroso. Per questo motivo si sedevano sui muretti, osservavano i ragazzi - che si vantavano delle loro abilità - e commentavano la situazione. Questa volta alla partita di calcio si unì anche Thomas, che si rivelò essere abile anche in questo campo.
"Ma c'è qualcosa che non sa fare?" chiese Rosie Huston, ammirando Thomas con occhi perdutamente innamorati. Le ragazze erano quasi tutte in confidenza fra di loro, e non si vergognavano ad esternare i loro sentimenti o pensieri.
"Sembrate delle oche!" intervenne Harper, sbuffando e atteggiandosi, "Sono una carissima amica di Thomas, e posso assicurarvi che vi trova brutte, tutte! Aneddoto particolare in riferimento ad Adelaide Barney, ma non c'era da meravigliarsi."
Addy era talmente tanto abituata alle continue offese di Harper, che a un anno a questa parte non la toccavano più, o almeno, non quanto prima.
"Questo l'ha detto lui, oppure tu, Harper Raddle?" chiese sicura di se Julia, nel tentativo di difendere la sua migliore amica.
"Julia, non preoccuparti, non serve risponderle."
"Scommetto che al concerto di venerdì verrai vestita così, o sbaglio?" la provocò la ragazza, "No, certo che non sbaglio. Avrai due vestiti in croce a casa."
I muscoli di Adelaide si tesero tutti quanti, ma riuscì ad autocontrollarsi. "Non sapevo nemmeno che ci fosse un concerto." rispose con tono aspro.
"Certo che no, potevo immaginarmelo. Io sono stata invitata da Thomas, senza invito non si può partecipare, ovviamente."
Adelaide si limitò ad annuire e poi continuò a conversare con le altre ragazze, lasciando Harper alle sue esclamazioni rivolte in particolar modo al suo migliore amico.
Una volta che fu ora di rientrare in classe e riprendere il continuo delle lezioni, Addy si ritrovò essere fra le ultime ad entrare in classe, a causa dell'assembramento, accompagnata da Thomas, il quale approfittò della situazione per prenderla in disparte.
"Adelaide," disse il ragazzo grattandosi la nuca, "so che non ci conosciamo bene, ma mi chiedevo se ti piacerebbe andare al concerto di Bristol insieme a me, venerdì sera. Sai, abitiamo piuttosto vicini e i nostri genitori si conoscono, in più sarebbe una buona occasione per conoscerci meglio, anche se penso ci sarà tutta la nostra classe."
La ragazza si aspettava di tutto fuorché questo, ma abbastanza titubante accettò. Non aveva un abito da mettere, e nonostante gli avesse detto di sì, era certa che suo padre non le avrebbe dato il permesso di andarci. Ma, questi erano problemi secondari: quello che davvero la turbava era il comportamento del ragazzo, così egoista! Prima parlava male di lei alle sue spalle, e poi aveva il coraggio di invitarla ad andare al concerto con lui, in città!
Nonostante ciò la turbasse distintamente, a lui non proferì parola di come si sentiva, non volendo lasciare una cattiva impressione.

"Finalmente sei tornata!" esclamò Garrett Barney arrabbiato.
"Buonasera, padre. Qualcosa non va?" domandò la ragazza, preoccupata che fosse successo qualcosa.
"No, va tutto bene." Questa risposta sorprese Adelaide, ma decise di non farci troppo caso, finché suo padre aggiunse: "Ma secondo te? Qui la cena non è pronta e la casa è tutta sporca! Secondo te potrebbe mai andare tutto bene?!"
Urlò sbattendo violentemente le mani sul tavolo in legno che si trovava di fronte ad Adelaide, facendola sobbalzare dalla paura. "A-adesso pulisco tutto e preparo la cena." disse la ragazza tremolante. La paura le aveva svuotato lo stomaco.
Il padre prese una brocca di birra e si diresse verso il soggiorno, buttandosi sul divano. Essendo le 17 inoltrate,Henry e David erano impegnati con i loro compiti, mentre Theresa era al piano di sopra che riposava. Adelaide, nel frattempo, si era impegnata e aveva pulito casa, cercando di non badare al padre evidentemente ubriaco che imprecava nel soggiorno, con una voce così alta da farsi ben sentire dai vicini, i quali non avrebbero esitato di parlarne con tutti il giorno seguente. Nonostante ora ci avesse fatto l'abitudine, la ragazza era demoralizzata dalla situazione in cui si trovava, e, in fondo, anche se le risultava difficile ammetterlo, non aspettava altro che il momento di abbandonare tutta questa negatività, per riuscire finalmente a trovare se stessa e circondarsi di persone in grado di vedere la luce anche nel buio pesto. Adelaide un po' si vergognava della situazione familiare in cui si trovava, arrivando a paragonare la sua vita a quella delle bellissime ragazze che frequentavano la sua scuola. La sua attenzione, a suo malgrado, era rivolta soprattutto verso Harper Raddle, l'amica di Thomas, tant'è che era giunta a pensare che si meritasse ogni offesa, in quanto tutti sapevano che la vita di Harper non poteva essere meglio di così. Però, sapeva bene che anche lei a volte soffriva, e magari aveva problemi di cui nessuno era a conoscenza. Il suo sentimento verso di lei era un miscuglio tra gelosia e stima, il tutto ancora non chiaro.
Adelaide vide Garrett fare ingresso nella cucina, e subito, istintivamente, cercò di proteggersi, chiudendosi in sè, in modo tale da risultare invisibile si suoi occhi; in quel momento poté giurare di non aver voluto esistere del tutto. Aveva una paura esagerata di suo padre quando sorpassava i limiti con l'alcol, e il fatto che ora fosse in cucina non era un buon segno. Garrett Barney si diresse velocemente in cucina e afferrò un'altra brocca di birra, ma prima di andarsene iniziò ad avvicinarsi a sua figlia. Quest'ultima indietreggiò, ma a limitarla fu la finestra sulla quale andò a sbattere. L'uomo aveva un ghigno in viso, degli occhi iniettati di negatività e un aspetto degradato dal consumo eccessivo della bevanda alcolica. Giunse poi da sua figlia, che in mano portava un panno sporco e che retrasse velocemente le braccia, per portarle il più lontano da lui. Iniziò a toccarle i capelli, accarezzarli, Adelaide distolse lo sguardo e ruotò il capo, così da non essere faccia a faccia con lui. Nel suo stomaco non era ben chiaro che cosa stesse succedendo, tutto ciò che desiderava era correre nella toiletta e vomitare tutto il risentimento che provava per il padre, di cui ora era estremamente impaurita. Garrett, in fin dei conti, si stava comportando proprio come nessun padre avrebbe mai dovuto comportarsi. Il respiro si fece corto e le lacrime cominciarono a rigarle il volto, finché non percepì un tonfo dietro di lei, proveniente dalla finestra. Suo padre si allontanò e lei si precipitò verso la porta d'ingresso, grata del fatto che chiunque avesse bussato, fosse arrivato proprio in quell'esatto momento. Uscì fuori e si diresse verso la finestra da cui aveva sentivo il rumore, per poi trovarci Thomas Eaton, con in mano alcuni libri.
"Ciao, scusa se ti disturbo, non so che cosa stesse succedendo ma a scuola mi sono accorto che ti sei dimenticata i libri di geografia, perciò ho pensato di portarteli. Stai bene, sembri scossa?"
Adelaide si pulì subito il viso, sbarazzandosi dell'umido che le lacrime le avevano lasciato.
"Va tutto bene, grazie mille, non dovevi scomodarti così." rispose afferrandoli e stringendoli con le braccia, ora ricoperte da piccoli brividi.
"Non c'è problema, non preoccuparti. Ho pensato, per approfittare della situazione, al fatto che non ero certo che i tuoi genitori ti avrebbero permesso di venire al concerto con me, perciò, se non è un problema, sarei volenteroso nel parlargli io stesso." annunciò il ragazzo.
"Che cosa?" domandò Adelaide ansiosa, non poteva assolutamente permettergli di vedere suo padre in quelle condizioni e quella era una proposta completamente folle! "No, no, non è possibile. Mi dispiace. Sono certa che mi daranno il permesso. Ora sono molto occupati, ma ti terrò aggiornato a scuola."
"Mi è sembrato di aver visto tuo padre in cucina prima..." disse Thomas incerto, sospettava che ciò che la ragazza gli avesse detto non fosse del tutto vero. "Va tutto bene?" le domandò nuovamente, aggrottando le sopracciglia, cercando di penetrare nei suoi pensieri.
"Sì, sì, certamente, va tutto più che bene. Ti ringrazio di nuovo per i libri, ma ora il dovere chiama." disse la ragazza cercando di accennare una risata alla fine, per non destare sospetto, solamente che non le riuscì come avrebbe dovuto.
Thomas si limitò ad annuire, anche se continuava ad apprestarsi alla sua teoria, e poi si congedò, per tornare nella sua casa. Una volta che le superò le spalle, Adelaide chiuse gli occhi, rivolse il volto verso il cielo e sospirò, pronta a rientrare in casa, dove suo padre ubriaco la stava aspettando.

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