Capitolo 13.

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Pov's Draco.
Sono passati 2 giorni e ancora Elle non si è svegliata.
Mi manca tanto quella ragazza che ama chiamarmi furetto.
Le stringo la mano, come ho fatto negli ultimi 2 giorni.
Domani ci sarà la 3 e ultima prova del Torneo.
Spero che lei ci sia.
Mi girai e vidi Hermione, è venuta a darmi il cambio.
Non vorrei lasciarla nemmeno un minuto ma Hermione è sua amica ed è giusto che anche lei stia con Elle.
Mi alzai.
-Ciao Hermione- dissi.
-Ciao Draco- disse lei sorridendo.
Andai verso l'uscita dell'infermeria.
-Sareste una bella coppia, comunque- sentì dietro le mie spalle.
-Lo eravamo ma qualcuno ci ha separati- dissi   - comunque grazie- aggiunsi per poi uscire senza voltarmi un secondo.
Volevo piangere.
Ma stavolta non andai nel mio solito bagno.
Andai nella Torre di Astronomia, dove andavamo insieme quasi sempre.
A lei piace guardare le stelle.
E a me piace guardarle con lei.
Mi piace vederla felice.
Piansi come un bambino a pensarci.
Erano 2 bruttissimi giorni senza di lei, senza il suo sorriso.
E tutto questo era solo colpa di Pansy.
La crucerei io a vita.
Ma ora lei non sarà più un problema per me, dato che in questo momento è stata già trasferita ad Azkaban.
L'unico problema tra di noi adesso era lui: Tom.
Sentì dei passi dietro di me.
Mi girai.
-Oh, platino sei qui- disse.
-Tom, che ci fai qui?- chiesi infastidito per poi continuare a guardare le stelle.
-Sai ha fatto bene a cruciarla, se lo merita, per difendere uno come te se lo merita di essere su quel lettino-disse.
Il mio cuore perse un battito.
-Uno come me?- chiesi con le lacrime agli occhi.
-Guardati, Draco Malfoy un povero mago senza futuro e ne scelta, costretto ad eseguire gli ordini del padre perchè sennò lo crucia- disse facendomi male interiormente.
-Che ne sai tu di chi sono io?- chiesi schietto e con le lacrime che rigavano il viso.
-So tanto di te platino, hai una zia di nome Bellatrix Lestrange che in questo momento si trova ad Azkaban insieme alla tua ex ragazza Pansy Parkinson, ex mangiamorte, idem tuo padre e quando tu-sai-chi ritornerà ti dovrai unire anche tu, dico bene Malfoy?- disse.
Non risposi, sapeva veramente tanto di me questo lurido mago.
-E lo sa lei che tu sarai un mangiamorte se colui che non deve essere nominato ritorna?- chiese ridendo.
Non risposi.
-Ovvio che no, stupido di un Malfoy, sa che lei ti lascierà subito quando lo saprà- disse ridendo.
Iniziai a piangere, singhizzando.
-Che c'è Malfoy? Ho per caso ragione?- disse con tono alquanto irritante.
Continua a piangere riflettendo su quello che avevo detto.
Avevo troppa ragione e ciò mi faceva male.
Non ho scelta, lo dovrò diventare per forza, sennò lui mi ucciderà.
Mi girai verso di lui ed uscì la bacchetta.
-Non ho scelta- dissi piangendo a denti stretti.
-Oh invece si che ce l'hai, fatti uccidere stupido Malfoy a nessuno mancherai- disse ridendo.
Gli puntai la bacchetta contro.
-Sectumsempra- disse Tom puntandomi la bacchetta contro.
Arrivai a terra con del sangue che mi usciva dall'addome.
Piansi ancora di più.
Mi toccai l'addome, premendo per fermare il sangue.
Tom se n'è andò.
Io rimasi lì a terra, immobile, con il sangue che non smetteva di uscire.
In poco tempo arrivò Piton.
Non capivo più nulla, avevo gli occhi socchiusi e i battiti sempre più lenti.
I miei occhi minacciavano di chiudersi da un momento all'altro.
Ma dovevo resistere.
Lo dovevo fare per lei.
Poco dopo sentì delle parole e vidi una luce.
Dopo di che: il buio totale.

Mi svegliai in un letto, mi guardai intorno e vidi un letto accanto al mio con sopra Elle.
Nonostante tutto, eravamo sempre insieme.
Continuai a guardarmi intorno e capì dov'ero.
Ero in infermeria.
-Madama Pomfrey, Draco si è ripreso- disse una voce oltre il letto di Elle.
Si avvicinò al mio Madama Pomfrey.
-I piccioncini camminano insieme eh, prima lei e poi te- disse.
-Può essere- dissi con un filo di voce e accennando mezzo sorriso.
-Ti è stato fatta una maledizione ovvero il sectumsempra, è una maledizione che non emette luce e ne rumori quando viene lanciata, provoca tagli e perdita di sangue, se non curata il sectumsempra può uccidere- disse Pomfrey spiegandomi cosa mi era successo.
-Ok, ma il torneo è domani cosa faccio?- chiesi.
-E' stato rimandato alla settimana prossima, devi riprenderti del tutto prima di affrontare la prova- rispose.
-Ma io mi sono già ripreso- dissi.
-Silente l'ha detto- rispose di nuovo.
-Per Salazar, voglio fare quella prova- dissi agitandomi.
Sentì una fitta all'addome.
Buttai un piccolo urlo di dolore.
-E tu ti saresti ripreso Draco?- disse Hermione ridendo.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue- dissi con tono abbastanza viscido.
-Via via Draco, più garbato- disse una voce familiare.
Mio padre, Lucius.
-Signor Malfoy, benvenuto- disse Madama Pomfrey.
-Buonasera, come sta?- chiese.
-Abbastanza bene, deve solo stare qualche giorno a riposo- disse.
-Bene, voglio parlare immediamente con Silente- disse mio padre.
-E' nel suo uffucio, sa dove si trova- rispose Pomfrey.
-Certo, arrivo subito- disse girandosi e vendendo la mia bellissima Elle accanto a me -E lei?- aggiunse.
-Ha avuto una brutta maledizione, il cruciatus da parte di Pansy Parkinson che adesso si trova ad Azkaban, ha perso conoscenza ed è così da 2 giorni- disse guardando mio padre.
-Ok, la voglio lontano da mio figlio e deve tenerlo lontano da lei, cortesemente- disse.
-Si, signor Malfoy- disse Pomfrey.
No, non può farlo davvero.
Non può allontanarmi da lei.
Non può allontanarmi dall'unica ragione di vita che ho.
Mio padre s'è ne andò e Madame Pomfrey prese il mio letto per spostarmi in un'altra postazione.
-No, la prego, non mi sposti lontano da lei- dissi con gli occhi lucidi.
-Devo Draco, sai quanto conta tuo padre soprattutto qui dentro, mi dispiace- disse per poi spostarmi all'ultimo letto della stanza dell'iinfermeria.
Eravamo a troppi metri di distanza, la vedevo a malapena.

Poco dopo ritornò mio padre.
-Dov'è Draco?- chiese.
Madame Pomfrey mi indicò.
-Preferirei se fosse messo in una stanza da solo- disse.
-Va bene, signor Malfoy- rispose.
Mi portarono in una stanza, completamente solo.
Ora ero davvero lontano dalla mia Elle.
Entrarono Pomfrey e mio padre nella stanza.
-Draco, ho fatto espellere quel ragazzo che ti ha ridotto così, se ti si avviccina ancora, stavolta risolverò io con le mie stesse mani- disse.
Annuì. -Mamma dov'è?- chiesi.
-A casa, io ora vado, mi raccomando stai lontano da quella ragazza, tu meriti di meglio figlio mio- disse.
Il mio meglio era lei.
Non risposi alla sua affermazione.
Dopo avermi guardato lasciò la stanza.
-Madama, posso vederla almeno?- chiesi.
-No Draco, tuo padre è stato molto chiaro, mi dispiace- mi rispose.
-Quindi non potrò vederla più?- chiesi con un'altra domanda.
-Purtroppo si, non potrai vederla più- disse.
E a quel 'non potrai vederla più' il mio cuore si fermò, lasciandomi lì senza emettere nemmeno un suono.
Non potevo più vederla.
Non potevo più sentire il suo calore.
Non potevo più guardare i suoi splendidi occhi.
Da questo momento non esistevano più DracoedElle ma solo Draco ed Elle.
Due nomi staccati e due strade differenti.

Odio con misto d'amore ||Draco Malfoy||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora