Capitolo 8: Delitti & Intuizioni: L'antro del male

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L'impostore si svegliò di soprassalto.

Ci mise qualche secondo a mettere a fuoco l'ambiente intorno, ma quando si rese conto che era nel suo alloggio, mollò la presa sul pugnale che aveva stretto tutta la notte, come se la sua vita dipendesse da quello. Si alzò, barcollando, e si avvicinò all'oblò, scrutando la volta celeste.

Poco dopo andò alla scrivania per accendere l'interfaccia quantica. Subito la sua espressione  si ricompose in uno sguardo di fredda ferocia.

- Vediamo un po' che cosa abbiamo qui - disse fra sé. 

Sullo schermo si aprì la mappa della nave, su alcune sezioni erano disegnati degli strani simboli rappresentanti diverse funzioni vitali, come l'ossigeno, il reattore, la corrente elettrica o le comunicazioni.

Allungò la mano verso un comunicatore.

- Spero tu non stia ancora dormendo, stanotte dobbiamo svelare la verità, il tempo stringe.

Dall'altro capo della linea non rispose nessuno.

- Ehi, smettila di ignorarmi, non hai meno colpe di me in questa storia, ci siamo sporcati le mani entrambi, ed entrambi useremo quelle stesse mani per sistemare i danni... Nonostante il finale di questa storia sia solo uno, e inevitabile. - Pronunciò le ultime parole con una punta di sadismo nella voce.

Stavolta rispose una voce gracchiante.

- Perdonami se non ho risposto prima, non sono nel mio alloggio ora, sono in... ehm... avanscoperta.

- Avanscoperta? Dove? Ti avevo detto di aspettare il mio segnale prima di... non l'hai ancora UCCISO vero?

- No, tranquillo, lo sto spiando dai condotti, ma temo che la mia copertura stia per saltare. 

- Dove si trova ora? Cioè, dove ti trovi TU ora?

- Sono in Storage, ma ciò che è successo a Grey in Electrical potrebbe suggerire a tutti di guardarsi intorno più attentamente, non sono sicuro di poterlo...

- NON DEVI ANCORA COLPIRE!- rispose l'altro spazientito - Esci da quelle maledette vent e aspettami in caffetteria per favore, non fare scherzi, la nostra copertura è già in bilico, non possiamo permetterci di sbagliare... Ah, e appena trovi Yellow digli che ho bisogno ancora di parlargli, quell'imbecille sta ancora dalla loro parte, li ritiene tutti amici. Il più grande pericolo ora è rappresentato da lui, non da Grey o da qualsiasi altra cosa.

- Ricevuto, passo e chiudo.

Detto questo, l'impostore chiuse le comunicazioni,  afferrò il pugnale e si calò nel condotto per raggiungere il complice. 

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Grey si svegliò di soprassalto, un rumore acuto, simile a un fastidioso urlo gli stava perforando le orecchie.

Era disteso su un lettino in Medbay. Provò ad alzarsi, con fatica. Realizzò che quel suono acuto non era altro che una serie di fischi prodotti dal cardiofrequenzimetro, suono che il sonno aveva distorto. 

Avrebbe dovuto sentirsi riposato, ma stranamente era invece tutto indolenzito, si sentiva a pezzi, come se avesse corso una maratona, per poi perderne memoria.

Barcollando, uscì da Medbay. Non fece però molta strada. Si appoggiò alla parete, per non cadere, la sua visuale tornò a essere offuscata dalle immagini del cadavere appeso ai cavi, in Electrical. Poi sentì una mano toccarlo, stringerlo, scuoterlo.

- LONTANO DA ME! - gridò mettendo come per istinto le mani al collo di colui che lo stava soccorrendo.

- DEVI CALMARTI! - gli replicò stizzita Pink che lo stava aiutando a stare in piedi.

Among Us: La nave dei morti (romanzo) (fan fiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora