CAPITOLO 13 HO BISOGNO DI UN ORLO...

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“Senti… Padre Harry mi ha detto che  te ne intendi anche di vestiti… se ti chiedessi di aiutarmi con un paio di pantaloni, me li sistemeresti? Sono dimagrito in questo ultimo anno e ho un paio di pantaloni che sono davvero larghi in vita e dovrei stringerli, e sono anche un pò troppo lunghi…” disse Nate quando terminarono la partita di scacchi, Draco come al solito, vincitore.

Draco lo guardò felice.

“Ma certo... Mostrami i pantaloni e vedrò cosa posso fare…”

“Ottimo! Mia madre prima di farmi partire mi ha dato questo kit per cucito ma non so nemmeno come si infila il filo nell’ago!” disse consegnando al biondo una scatolina di velluto nera.

Draco prese la scatolina.

“Mettiti i pantaloni e poi io vedrò che cosa fare…”

Nate afferrò i pantaloni che aveva appoggiato nel pomeriggio sulla sedia ed entrò nel bagno per cambiarsi.

Draco rimase fermo ad osservare in silenzio la stanza riconoscendo da fuori la finestra la Chiesa e la Canonica.

Poteva davvero dire a Padre Harry di affacciarsi alla finestra e che lo avrebbe visto, cosi non ci sarebbero stati problemi con il Serial Killer che stava terrorizzando le studentesse liceali.

Quale malato di mente si sarebbe poi messo a spiare giovani ragazze?

“Gli stessi che venivano con te e ti chiedevano di farti i codini e restare con una canottiera e una culotte prima di scoparti” gli ricordò la coscienza e Draco sentì la paura pervaderlo.

Povere ragazze…

Non fece in tempo a pensarci troppo perché Nate uscì in quel momento dal bagno mozzando il fiato a Draco che rimase come uno stoccafisso a guardarlo.

Per non farsi prendere in giro per le sue guance rosse, Draco afferrò ago e filo dalla scatola di velluto e decise di dedicarsi direttamente all’orlo.

Gli venne spontaneo mettersi in ginocchio sul pavimento e cominciò ad arrotolare il fondo del pantalone di Nate e segnò con il filo i punti che avrebbe poi cucito con calma.

“Sai vero che me li dovrò portare a casa questi pantaloni? Non posso farti un orlo in questo modo, avrò bisogno della mia macchina da cucire. Ah, te l’ho detto? Suor Astoria mi ha donato una macchina da cucire appena ha saputo della mia passione. Molte fedeli hanno cominciato a chiedermi se potevo sistemare loro dei vestiti e sai cosa? Addirittura mi pagheranno! E’... bellissimo!” disse Draco sollevando lo sguardo verso il poliziotto che stava guardando fuori dalla finestra, il volto arrossato.

Draco aggrottò le sopracciglia.

“Nate? Mi stai ascoltando?” chiese Draco.

Il poliziotto abbassò lentamente lo sguardo sul biondo e Draco lo vide deglutire, prima di chiudere gli occhi.

“Scusami…” disse con voce roca prima di coprirsi il volto con entrambe le mani. “E’ che… è difficile con te lì in ginocchio e… so quello che hai passato ed io mi sento uno schifo, ma tu sei meraviglioso, mi scateni dentro delle emozioni che io….” cominciò a farfugliare il poliziotto e solo a quel punto Draco si accorse che Nate era eccitato.

“Oh…” disse Draco mordendosi il labbro.

“Scusami, io… è che… è passato tanto tempo… però… tu saresti il primo e non lo so, non voglio ferirti, mi trovo bene con te, sei un caro amico, ma il cuore sembra impazzito e la mente… Oh Draco, la mia mente quando ti penso, finisce sempre così…”

Draco era sconvolto.

Nate pensava a lui?

“C-credevo fossi etero…” disse a bassa voce.

~Drarry~ Like a VirginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora