CAPITOLO 4 SALVEZZA

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Draco aprì gli occhi sentendo la testa martellare.

Tutto attorno a lui era bianco e per un mezzo secondo Draco credette di essere morto e finito in Paradiso.

Ma poi si rese conto che quelli come lui, con quello che avevano fatto per vivere, non si meritavano il paradiso.

"Salve!" Disse un'infermiera con il viso dolce e due grandi occhi azzurri. "Vedo che si è svegliato! Può dirci per cortesia come si chiama?"

Draco sospirò.

"Mi chiamo Draco Malfoy..."

"Signor Malfoy, ha delle escoriazioni e dei brutti lividi sul corpo ma a parte questo è sano come un pesce! Le analisi vanno bene ha solo il ferro un po' basso ma può prendere un integratore.... Ora devo far passare la polizia che vorrebbe farle qualche domanda..." Disse l'infermiera prima di voltarsi ma Draco le afferrò il polso e la guardò con il terrore stampato a grandi lettere sul volto.

"No! La polizia no, la prego!"

"Mi dispiace..." Disse l'infermiera prima di uscire e solo a quel punto Draco si rese conto di essere legato al letto per un polso.

"Che diavolo..." Sì disse mentre sentiva il torpore svanire.

Due uomini in divisa entrarono nella stanza e Draco li guardò spaventato.

"Buon pomeriggio signor Malfoy, siamo felici che lei si sia svegliato..." Disse uno dei due.

Draco guardò prima uno e poi l'altro.

"Non si deve preoccupare, vogliamo solo farle qualche domanda.. si ricorda dove è stato l'altra sera?"

Draco deglutì.

"In un dormitorio universitario... O almeno è quello che mi hanno fatto credere..."

I due uomini si guardarono.

"Se dovessimo farle vedere delle foto lei saprebbe riconoscerli?" Chiese il più giovane e Draco si chiuse nelle spalle.

"Sì... Non tutti, ma alcuni si..."

I due poliziotti si guardarono e poi porsero a Draco un fascicolo dentro cui c'erano delle foto.

Draco prese a sfogliarle con calma, osservando dei volti a lui del tutto sconosciuti.

Quando giunse verso la fine, i suoi occhi si riempirono di lacrime e il trauma subito la notte prima si ripresentò come un fulmine nella sua mente.

"È lui!" Disse Draco prima di scoppiare in lacrime.

I due uomini si guardarono e il più anziano si avvicinò a lui, gli posò una mano sulla spalla per tranquillizzarlo e nello stesso tempo gli sfilava il fascicolo da sotto le mani.

"Va tutto bene, signor Malfoy, grazie alla sua testimonianza e a quella del signor Nott..."

"Theo?!" Chiese Draco alzando lo sguardo, "Theo sta bene?! L'ho visto salire su una macchina... C'era un uomo! Ecco io... Era una macchina scura... La targa cominciava con "40.."

"Schh, non importa... Il suo amico Theo sta bene ed è qui fuori che sta aspettando di poterti vedere. La persona che hai visto farlo salire sulla sua macchina è un avvocato, puoi rivolgerti a lui per tornare a casa..."

Gli occhi di Draco di offuscano con le lacrime.

"Io... Non ho più una casa..." Disse abbassando lo sguardo. "Se devo andare in carcere va bene..."

Il poliziotto più giovane si avvicinò al letto e tirò fuori dalla tasca una chiave per aprire la manetta e rilasciare il polso di Draco.

"Non era in arresto, sappiamo che è stato obbligato, stiamo cercando l'uomo che vi ha messo sulla strada e i ragazzi del College..."

"E quindi? Io dove vado?"

I due poliziotti si guardarono e quello più giovane si avvicinò all'altro per sussurrargli qualcosa.

Draco sentì solo il nome "Ron" e il suo corpo si tese.

"Non... Non voglio uomini..." Disse Draco chiudendosi nelle spalle.

Il poliziotto giovane lo guardò.

"Può stare tranquillo, se dovessero accettare non le succederà niente di brutto..." Disse il poliziotto.

Poco dopo la stessa infermiera di prima tornò nella stanza con un medico.

"Scusate ma dobbiamo visitarlo..." Disse la donna prima di far uscire i poliziotti che lo salutarono dicendogli che presto si sarebbero fatti sentire per trovargli un posto dove stare.

Dopo essere stato visitato, il medico diede a Draco un bicchiere con dell'acqua e delle pastiglie e poi uscì.

Qualche secondo dopo Draco sentì qualcuno bussare e Theo fece capolino da dietro la porta.

Non appena gli sguardi dei due migliori amici si incontrarono, Theo corse verso Draco abbracciandolo con forza.

Draco strinse le braccia attorno al biondino che scoppiò in lacrime.

"Mi dispiace così tanto!" Disse contro il suo collo bagnandolo con le sue lacrime.

Draco cercò di consolarlo, inutilmente.

"Volevo avvisarti che mi aveva trovato quell'avvocato... È grazie a lui se sono riuscito a denunciare il mio ragazzo... Tu? Ho saputo dei ragazzi del College, mio Dio... È tutta colpa mia..."

Draco gli accarezzò i capelli mentre gli sollevava il volto per guardarlo dritto negli occhi.

"No. Non è colpa tua, intesi?"

"Ti ho fatto entrare io in questo giro e non me lo perdonerò mai... Dovevamo scappare..."

"Lo abbiamo fatto! Tu lo hai fatto! Hai incontrato l'avvocato che ti ha aiutato a denunciare!"

Theo annuì e Draco notò le sue guance colorarsi.

"Che c'è?" Chiese guardandolo.

"Quell'uomo oltre che un gran figo è anche dolce. Ok, avrò dormito pure sul suo divano, ma mi ha coccolato  per tutto il tempo, mi ha messo un plaid sul corpo perchè non voleva che prendessi freddo e... Mamma mia Draco! Quando sorride è cosi..." Disse lasciandosi andare ad un sospiro sognante. "Peccato che sono una puttana e non mi guarderà mai..." Disse il biondino abbassando lo sguardo e Draco sbarrò gli occhi quando notò, in piedi sulla soglia della porta della sua camera lo stesso uomo che aveva fatto salire in macchina Theo e lo aveva salvato.

"Uhm" disse Draco indicando la porta e Theo avvampò per l'imbarazzo.

L'avvocato sorrise mentre si sistemava la cravatta e si avvicinò al letto.

"Ho parlato con la polizia, mi hanno detto che non ha una dimora in cui stare, per fortuna io conosco un uomo che potrebbe aiutarla..."

L'avvocato si voltò verso la porta e fece entrare un ragazzo dai capelli rossi e grandi occhi azzurri.

Indossava una camicia a quadri neri e rossi e un paio di jeans.

Draco lo guardò confuso.

"Lei è il signor Malfoy, piacere, io sono Ron Weasley, so che sta cercando una sistemazione e caso vuole che si sia liberato un posto proprio dove vivo...," Disse l'uomo tendendogli una mano e sorridendogli in modo amichevole.

~Drarry~ Like a VirginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora