Capitolo sei

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-Vi andrebbe di passeggiare con me?- chiese Alexander, guardando Evangeline negli occhi.

Lei annuì e basta, senza proferire nemmeno una parola: il suo sguardo già parlava da sé e diceva a gran voce "portami via da qui!"

Lui le aprì la strada con un gesto e un lieve inchino e lei, prese le gonne che strisciavano per terra, si avviò.

-Allora - cominciò lui - cosa mi dite di voi?-

Evangeline sospirò e rispose:

-Non c'è molto da scoprire su di me, sono una normalissima ragazza di Londra. I miei genitori vogliono farmi sposare a tutti i costi-

-Oh, anche i miei- disse lui, ridacchiando.

-Davvero? Con chi?- chiese lei, curiosa.

-Se ve lo dicessi, potreste capire chi sono!-

-Giusto...-

I due continuarono a passeggiare e lui strappò svogliatamente una foglia dal cespuglio che aveva alla sua destra.

-Ditemi qualcosa su di voi che non sa nessuno-

-Mmmm - Evangeline ci pensò un po' su, "perché non dire la verità? Tanto non sa chi sono davvero" - scrivo avventure sui pirati!-

-Pirati?!- ripetè lui, voltandosi con sguardo sconvolto.

-Sì- ridacchiò Evangeline. Non aveva mai rivelato a nessuno questo dettaglio della sua vita, perché i suoi genitori lo trovavano estremamente disdicevole.

-Lo trovo affascinante- commentò Alexander.

-E voi? Qualcosa che nessuno sa di voi?-

-Mmm - Alexander ci pensò su e poi concluse - mi piace danzare-

-Danzare?- chiese Evangeline.

-Sì, ci sono alcuni che danzano per mestiere - disse Alexander - ecco, io vorrei farlo-

-Affascinante- commentò lei.

-Trovate?-

-Certo. Non ho mai conosciuto un uomo che volesse fare il ballerino-

-Non è considerata un'attività particolarmente virile-

Alexander camminava assorto guardandosi la punta dei piedi, segno, secondo Evangeline, che ciò che aveva appena rivelato era un segreto molto difficile da svelare.

-Avete mai provato a parlare con i vostri genitori di questa...vocazione?- chiese lei.

Alexander alzò lo sguardo e rise, rise davvero sguaiatamente:

-Me lo immagino, il vecchio. Gli verrebbe un colpo-

-E vostra madre? Magari sarebbe più comprensiva-

-Mia madre è morta-

-Oh...-

Evangeline arrossì, non era avvezza a quel genere di situazioni e non sapeva come gestirle, anche perché il galateo che le era stato impartito non diceva come rispondere a un uomo durante una passeggiata segreta nel roseto della Regina.

-Comunque, - disse lui, riprendendo il consueto sorriso sulle labbra - scommetto due scellini che non avreste il coraggio di buttarvi là dentro!-

Alexander stava indicando una fontana che stava in fondo al viale: il rumore dell'acqua che scendeva riempiva l'aria e le goccioline schizzavano sul marmo della costruzione.

-State scherzando, vero?- disse Evangeline, ridendo nervosamente al solo pensiero di accettare la sfida.

-Assolutamente no. Non avete il coraggio?-

-E se ci vedesse qualcuno?-

-Sono tutti alla festa, chi dovrebbe vederci?-

Evangeline ci pensò seriamente su, avrebbe voluto lasciarsi andare, avrebbe voluto essere più avventurosa, avrebbe voluto non temere il giudizio dei suoi genitori, ma lei semplicemente non era così.

-Ok, allora vado prima io-

Quella frase interruppe il flusso di pensieri di Evangeline, che si ridestò e vide Alexander che si toglieva le scarpe e si avvicinava alla fontana di marmo.

-Fate sul serio?!- chiese lei, stupita che un gentiluomo fosse così imprudente e...diverso.

-Avete bisogno di una spinta?- chiese Alexander, mentre immergeva il piede destro nella fontana.

Una smorfia gli si dipinse sul viso, segno che l'acqua era fredda, ma lui non demorse e infilò anche il piede sinistro, poi si voltò verso Evangeline e urlò:

-Venite, una volta che vi sarete abituata alla temperatura, è una sensazione piacevole!-

Evangeline rise e si avviò anch'ella, quando raggiunse Alexander commentò:

-Siete davvero l'uomo più bizzarro che abbia mai conosciuto-

-Questo non è un commento molto appropriato-

-Nemmeno urlare alle signorine, lo è!-

-Andiamo, Rose - disse lui, porgendole la mano - smettete di preoccuparvi di cosa è appropriato...-

Evangeline sorrise, prese la mano e, sfilandosi le piccole scarpine dai piedi, si immerse nell'acqua: l'orlo del vestito, sebbene lei lo stesse tenendo su, si era infradiciato, ma non le importava.

La ragazza iniziò a schizzare Alexander e lui rispose, molto poco signorilmente, provocando una vera e propria battaglia.

Solo quando furono zuppi entrambi, lui uscì dalla fontana e la aiutò a sua volta a tornare coi piedi per terra, dandole la giacca del suo abito perché si coprisse le spalle nude.

-Vi prenderete un'infreddatura....- disse lui, strofinandole le mani sulle braccia per provocare calore.

-Come potrei, con voi qui?- disse lei, guardandolo fisso negli occhi.

La Rosa di EvangelineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora