Stavamo ancora ridendo quando hanno bussato alla porta. I miei occhi sono subito corsi in quella direzione come quelli di Molly che si è girata sulla sedia. Sono rimasta immobile, paralizzata.
'avanti' ha detto allora lei al posto mio.
E quando la porta si è aperta lui era lì. In piedi sull'uscio.
'Ciao Kay Kay' ha detto sorridente prima di entrare.
'Lucas' dico non riuscendo a trattenere l'enorme sorriso che si sta formando sul mio volto.
Esita per un istante ma quando Molly si alza salutandoci ed esce dalla stanza e rimaniamo soli lui si avvicina.
Pensavo che non l'avrei mai più rivisto.
Stavo davvero cominciando a perdere le speranze e invece eccolo qui.
In piedi, di fronte a me.
Mi guarda, mi guarda negli occhi e sfoggia uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
Quanto mi mancava vederlo, averlo a pochi metri.
Si siede sulla sedia che prima era di Molly. Non riesco a capire se vuole che sia io a parlare per prima. Come se stia aspettando una sfuriata o qualcosa.
E forse dovrei urlargli contro, chiedergli perché non è più venuto, cosa aveva di più importate da fare, perché mi ha lasciata qui da sola.
Ma come posso gridare contro a uno sconosciuto? Un ragazzo che ho visto solo un paio di volte?
E poi solo il fatto che lui sia qui, ora, mi basta per fare finta di nulla, lasciar perdere.
Dopo qualche istante di silenzio mi chiede 'come stai?'.
La solita domanda che mi pongono tutti. Solo che quando è lui a farla è diverso. Sento che è sincero, che vuole davvero sapere come mi sento, che gli importa sul serio. Sento che con lui posso aprirmi e raccontargli tutto ciò che provo.
'Bene, ho ricordato qualcosa ieri!' dico entusiasta della mia piccola vittoria.
'Sul serio? Cosa?' sembra entusiasta quanto me, o forse anche di più. Non saprei dirlo.
'Beh mi piacciono gli skittles, da morire. E sono un'ottima giocatrice a Scrabble' gli dico con un sorrisetto furbo. 'Ci giocavo ogni anno a Natale quando ero piccola assieme ai miei' aggiungo poi guardandomi le gambe coperte dal lenzuolo bianco.
'Beh è già un'inizio no?' dice avvicinandosi di più con la sedia fino a toccare il letto con le ginocchia.
'Credo di si' rispondo non molto convinta.
'Mi dispiace' mi dice poi.
'E per cosa?' gli chiedo continuando a guardare un punto sul lenzuolo, penso che se in questo momento lo guardassi in viso non reggerei il suo sguardo.
Lo sento bruciare su di me.
'Lo sai per cosa' dice prendendomi piano il mento con una mano per girarmi verso di lui in modo da poterlo guardare. Siamo vicinissimi, così vicini che posso sentire il suo respiro caldo sulle guancie.
'Mi dispiace sul serio Kay Kay, avrei voluto venire tutti i giorni, esserci tutti i giorni. Qui, al tuo fianco. Ma non potevo. Ho fatto di tutto per tentare di trovare del tempo per venire ma è stato impossibile. Però ti ho pensata, costantemente. Eri sempre nei miei pensieri, qualsiasi cosa io stessi facendo. E sono così arrabbiato con me stesso per averti lasciata qui da sola per tutto questo tempo. Mi dispiace davvero tanto Skylar.'
Non so che dire, i suoi occhi sono come tizzoni ardenti e posso sentire che è sinceramente dispiaciuto.
'Non importa, stai tranquillo. Sul serio, non ci conosciamo nemmeno. Dopotutto ti ho visto solo qualche volta quindi non fa niente. Ho trovato dei modi per passare il tempo comunque.'
Mi guarda curioso allontanandosi lentamente da me 'Ah si? E quali sarebbero?' Sembra... divertito.
'Oh beh c'è Molly, lei è davvero simpatica. Le infermiere che passano per il corridoio poi, ascolto tutto ciò che dicono. È divertente, sembra di stare in una di quelle telenovele che danno alla tv. Che rimanga tra noi, non lavorano molto, anzi, passano la maggior parte del loro tempo a spettegolare dei pazienti dell'ospedale. Soprattutto della signora Clark della stanza 406, tipa parecchio strana, e dei signori della 301 di cui non ricordo i nomi.' dico accennando a una risatina per poi proseguire 'Ah si guardo anche la tv quando mi annoio veramente tanto, non fanno mai niente di veramente interessante però, sempre che le televendite di elettrodomestici o gioielli non siano definite interessanti.' lui ride, scuote la testa e ride.
'Ah e io che pensavo di venire qui per guardare con te una maratona di televendite su fantastici prodotti per la pulizia della casa!' dice ironico.
Scoppiamo entrambi a ridere.
'Beh, forse si potrebbe fare, ma decido io su quale canale' gli dico poi.
Mi sposto più a destra possibile sul letto per fargli spazio, poi appoggio una mano di fianco a me per invitarlo a sedersi di fianco a me. Si siede e dopo essersi tolto le scarpe si sdraia di fianco a me. Non siamo propriamente sdraiati poiché lo schienale è abbastanza alto ma stiamo comodi. Lui prende il telecomando e accende la tv. Passiamo qualche ora così, sdraiati uno di fianco all'altra, i nostri corpi che si sfiorano. Prendendo in giro le persone che vediamo in tv e ridendo.
Vorrei che potessimo rimanere così per sempre.-----
scusate se non ho più aggiornato ma ho avuto un sacco da fare tra la scuola e tutto il resto.
Inoltre avevo un blocco che non mi permetteva di scrivere.
In questi giorni sono stata in ospedale e strano ma vero è molto simile a come è qui nella storia. Nella stanza in cui stavo non c'era una tv però, era una di quelle semplici e le pareti non erano bianche ma azzurre e blu (che trovo molto inquietanti). Mi ha dato lo spunto per continuare la storia è visto che purtroppo per parecchi giorni non potrò muovermi da casa avrò molto tempo per scrivere. Spero il capitolo vi sia piaciuto e sorpresa sorpresa pubblicherò un'altro capitolo in giornata per farmi perdonare della mia lunga assenza.
xx Els
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Remember Me | Luke Hemmings (sospesa)
Teen FictionSkylar ha 16 anni. Si sveglia su un letto d'ospedale. Non ricorda nulla eccetto il suo nome. Al suo risveglio c'è un ragazzo al suo fianco ma lei non ha idea di chi sia. Luke starà al suo fianco, sarà l'unico ad esserci veramente per lei. Cercherà d...