Tic. Tac.
Tic. Tac.
Tic. Tac.
I secondi passano. Poi i minuti e infine le ore.
Non riesco a dormire.
Guardo l'orologio contando il tempo nella speranza di addormentarmi presto.
La prossima volta che verranno a trovarmi i miei genitori dovrò chiedere loro se per caso soffrivo d'insonnia prima.
Prima che succedesse questo. Prima che dimenticassi tutto.
Provo a pensare alla mia vecchia vita, a cercare di ricordare qualsiasi cosa. Una mia particolare abitudine, un insignificante dettaglio che riconduca a un qualunque momento della mia vita.
Nulla, è tutto inutile.
L'unica cosa a cui riesco a pensare, nonostante mi sforzi a concentrarmi sulle lancette dell'orologio, è quel ragazzo.
Lucas, così mi ha detto di chiamarsi.
Lucas, Lucas, Lucas. Possibile che non mi ricordi di lui?
E anche se provo a fare di tutto per cercare di non pensarci, per cercare di dormire, non cambia nulla.
E mi ritrovo a sperare di poterlo rivedere, presto.
Perché so che lui sa chi io sia veramente, lui mi conosce.
Ed è l'unico modo che ho al momento per cercare di ricordare qualcosa della mia vita passata.
Vorrei che tornasse, che si sedesse di nuovo su quella sedia e che mi raccontasse tutto ciò che sa di me.
Ma ho sentito cos'ha detto il medico poche ore fa, quando mi sono risvegliata dopo un lungo sonno.
E magari è per quello che ora non riesco proprio a dormire, perché ho dormito per due lunghe settimane.
Così mi hanno detto. Due settimane.
Ho sentito cos'ha detto il medico. Quando parlava con i miei genitori nel corridoio fuori dalla mia stanza.
Ha detto che loro non devono parlarmi di prima, che non devono sforzarmi a ricordare. Che devo farlo da sola.
Ma so che al momento quel ragazzo è l'unico filo che mi riconduce alla mia vecchia vita. E ripongo in lui tutte le mie speranze. Per questo che devo, voglio rivederlo il prima possibile.
Ma so anche di non essere così sicura di voler realmente sapere chi fossi prima.
Mi incuriosisce ma allo stesso tempo mi terrorizza ricordare com'era prima, com'era la mia vecchia vita.
E se in realtà non fosse come credo? Se in realtà la mia vita prima non era tutta rose e fiori? Se in realtà sarebbe meglio lasciarmi tutto alle spalle e crearmi una vita nuova?
Le ore passano mentre la mia mente vaga tra una cosa e l'altra.
È già mattina.
La porta si apre e solo quando vedo entrare un'infermiera mi rendo conto che non è chi speravo di vedere.
'Un controllo di routine' dice.
Rimango in silenzio. La osservo attentamente.
Si avvicina alle flebo e noto che una è quasi vuota. La stacca. Poi ne mette una nuova.
'Cosa sono?' le chiedo schiarendomi la voce.
'Cosa?' mi risponde facendo finta di non capire. Non mi arrendo. Riformulo meglio la domanda. 'Cosa c'è in quelle sacche?'
Mi guarda e aspetta. Non sa se dirmelo o no. Io la osservo in attesa di una risposta.
'Servono per farti stare meglio' dice infine.
La tipica risposta scontata. Negli ospedali sono tutti così, i medici, gli infermieri. Tutti.
Ti dicono serve a farti guarire o ti rifilano nomi infinitamente lunghi che non ti ricordi nemmeno con che lettera iniziano di cui non hai la più pallida idea di cosa vogliano dire.
Ti lasciano sempre all'oscuro delle cose. E io invece voglio disperatamente sapere.
Sono una persona con un amnesia quasi totale, sono curiosa.
L'infermiera annota delle cose su una specie di cartellina. Non riesco a vedere nulla.
Poi mi dice 'a mezzogiorno qualcuno verrà a portarti il pranzo' e se ne va senza aggiungere altro.
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Remember Me | Luke Hemmings (sospesa)
Teen FictionSkylar ha 16 anni. Si sveglia su un letto d'ospedale. Non ricorda nulla eccetto il suo nome. Al suo risveglio c'è un ragazzo al suo fianco ma lei non ha idea di chi sia. Luke starà al suo fianco, sarà l'unico ad esserci veramente per lei. Cercherà d...