23. casa

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TW: menzioni di violenza sessuale

ARABELLA'S POV

"Cosa è colpa mia?" -pensa Arabella fra sé e sé mentre guarda la figura della sorella allontanarsi velocemente dal tavolo.

"Adesso cosa cazzo ho fatto?" -chiede con tono minaccioso ai suoi amici. "Fred ci hai parlato? Perché mi sembra ancora più fuori di testa."

"Bella non mi ha voluto dire niente." -replica il ragazzo mentre si passa una mano fra i capelli. "Però credo che sia qualcosa di importante, non è più la solita Crystal."

"Giura Freddie? Sei sempre così perspicace."

"Senti non c'è bisogno che ironizzi in qualsiasi momento. Forse dovresti anche calcolare il peso delle tue parole, non solo ora, ma in generale... non mi sembra una cosa logica fare delle battute sulla drastica perdita di peso di tua sorella." -sputa velenosamente il rosso per poi alzarsi di scatto ed infilare il giacchetto. "Lo sai che c'è molto altro dietro e continuare a girare il dito nella piaga non mi sembra una decisione sensata."

"Dove vai?" -domanda George.
"A cercare Crystal, non voglio che ritorni da sola nel Castello." -replica il gemello più basso.

"Smettila di fare il paladino, la vado a cercare io, magari riuscirò a fare quello che non hai fatto in tutto questo tempo." -interviene Arabella che ormai si è trasformata in un fascio di nervi.

È nervosa perché nessuno può trattarla in quel modo.
È nervosa perché non sa cosa sia successo a sua sorella.
È nervosa perché Fred ha oltrepassato il limite.

Ma, allo stesso tempo, Arabella non può far finta di non essere preoccupata.
Cosa sta succedendo?
Perché è colpa sua?

"Bella, non puoi parlare in questo stato... non ha bisogno di ulteriore stress." -afferma Willow per poi prendere delicatamente il polso della mora.

"E tu cosa ne vuoi sapere?"-chiede Arabella mentre infila velocemente il suo cappotto blu.

"L'ho osservata." -replica la riccia che assume uno sguardo preoccupato, ma allo stesso tempo comprensivo. "Non riesce a sopportare la presenza di Adrian, prima a Mielandia, poi quando l'hai chiamato.. Non so spiegartelo, ma ho avuto l'impressione che non riuscisse a respirare, come se fosse da un'altra parte. E poi aveva la mano stretta sulla bacchetta."

"Tutto questo per uno stupido ragazzo?" -replica Arabella non riuscendo a capire il comportamento della sorella.

Se solo pensasse più a fondo.
Non ha la mente connessa.
Perché se riuscisse a mettere insieme tutti i pezzi, quei piccoli segnali, forse riuscirebbe a capire, forse..

Senza ascoltare ulteriori consigli, la mora scioglie bruscamente la presa di Willow e poi si incammina a passo spedito verso il Castello di Hogwarts, accompagnata dal sole che sta tramontando.

A quest'immagine, la ragazza non può far a meno di pensare che domani dovrà tornare in quella casa abbandonata, da lui.

Non vede l'ora di vederlo un'altra volta e non riesce a capire il perché; mentre la prima volta doveva verificare le condizioni di Remus, ora, non ha un vero motivo per essere così felice.

Sirius la rende nervosa, le è bastato un incontro per capirlo.
Perché?
Nessuno l'ha mai fatta sentire così intimidita, così spaventata nel dire ciò che pensa, così nervosa.

"Magari non è più soltanto Sirius." -pensa fra sé e sé mentre accelera il suo passo. "Nono Bella, non può essere."

Certo è che i suoi modi di fare hanno un qualcosa di affascinante, i capelli lunghi che possono sembrare non curati, ma allo stesso tempo sono sistemati alla perfezione, il sorriso, i suoi occhi grigi..

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