3. occasione

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tw: violenza e menzioni di suicidio

ALEXIS' POV

"Cosa cazzo hai fatto?" -le domanda Lucius non appena si trovano davanti alla soglia della porta di casa Malfoy.  "Ti rendi conto di cosa cazzo hai fatto?"

"Lucius lasciala stare." -interviene Narcissa posando una mano sulla spalla del marito, ma, non appena entrano all'interno del salone, viene spostata bruscamente dall'uomo.
"Lasciarla stare?" -ripete su tutte le furie. "Il Signore Oscuro ci aveva affidato un compito! Lei ha fallito, noi abbiamo fallito!" -continua mentre si avvicina pericolosamente alla ragazza. "Lo hai distrutto e ora il Signore Oscuro non si fida più di noi, tu hai idea del danno che hai causato?"

"Non è colpa mia." -sussurra Alexis che sogna di sentire il suo corpo sotto le calde coperte del letto a baldacchino.
"NON È COLPA TUA?"-urla Lucius a pochi centimetri dal volto della ragazza. "Draco vai in camera tua."

"Padr.." -il ragazzo prova a parlare, ma, quando capisce che non può fare niente, abbassa la testa e se ne va, come sempre, come un vero codardo sa fare.

"No, ti prego, ti prego." -pensa Alexis fra sé e sé, con la paura che prende il sopravvento. "Non un'altra volta, ti supplico."  

E, quando la mano di Lucius si alza in aria, l'espressione stoica prima assunta dalla ragazza non cambia, rimane sempre la stessa.

L'ha imparato con il tempo.
Mai mostrarsi vulnerabili di fronte a persone che cercano di trovare forza nei punti deboli, quando, in realtà, gli unici ad essere deboli sono proprio loro.

Con il tempo Alexis ha imparato ad incanalare il dolore.
Ha imparato ad accettare il dolore, a non combatterlo.
Ha imparato che con il tempo diventa più facile.

Per quanto macabro ed orribile possa sembrare, ci si abitua e quegli schiaffi non fanno più male.

Non migliora, ma ci si abitua.
I segni sugli zigomi rimarranno per un mese, la pelle viola tornerà ad essere normale in due settimane, l'occhio nero avrà bisogno di un mese, le labbra in una settimana si sgonfieranno.

Tutto passerà.
Fisicamente.
Perché Alexis non sente più alcun dolore fisico.
Ma mentale..
Oh se soffre.

Nonostante l'espressione stoica domini il suo corpo, dentro di se è terrorizzata, non è pronta, non dopo quello che ha passato, non dopo aver trovato l'amore e averlo perso poco dopo.
Non è pronta agli incubi, lei non vuole estraniarsi dalla realtà, lei non può estraniarsi dalla realtà.

"Ti prego non farlo." -continua a pensare, senza lasciare che la paura sia visibile nei suoi occhi.

Non fa neanche in tempo a battere le palpebre che la mano di Lucius entra in collisione con la sua guancia e, una volta che la bestia viene liberata, diventa incontrollabile.
Come un leone che insegue la sua preda.

Uno schiaffo è seguito da un altro e da un altro ancora, fino a che le pallide guance di Alexis cominciano ad essere rosse.
Poi, come sempre, non notando alcuna reazione da parte della ragazza, il livello di rabbia di Lucius aumenta esponenzialmente, così, dopo gli schiaffi, si passa ai cazzotti in faccia.
Sul naso.
Sulle labbra.
Sulle guance.
Ovunque.

Quando il sangue si mescola alle lacrime, allora iniziano i cazzotti nello stomaco.

Uno.  Toglie il respiro.
Due. L'aria le muore in gola.
Tre. Cade a terra.

Poi i calci sullo stomaco.
Uno. Non respira.
Due. Sputa sangue.
Tre. Il corpo, quasi come autodifesa, comincia a rannicchiarsi.
Quattro. Il sangue smette di arrivare al cervello, la vista comincia ad essere sfuocata, le urla di suo padre sono soltanto degli eco.

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