Three

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<M-io signore io.. Io volevo solamente prendere una rosa.. Non pensavo potesse->venne subito interrotto.

<Hai pensato male, nessuno ti ha dato il permesso di cogliere una rosa, o sbaglio?>

<A-avete ragione mio signore, ma vede... I miei figli... avevo permesso ai miei figli di chiedermi un dono da portare loro, avevo promesso a mio figlio che una volta tornato gli avrei regalato una r-rosa...vi giuro che non era mia inte->

<Una rosa, una vita.> disse.
Il padre di Sicheng si ritrovò un po' scombussolato.

<C-cosa vuol dire, mio signore?>

<Hai colto una rosa che non ti era concessa. Ora hai una soluzione. Ritornerai a casa stanotte, dopodiché, avrai tempo due giorni, uno dei tuoi tre figli dovrà giungere come ostaggio al mio castello, il cavallo sa già la strada. Basterà dire le parole "Portami dalla bestia". In caso contrario, verrò a prendermi la tua vita, una volta scaduto il tempo. Non pensare di riuscire a scappare. Saprò sempre dove sei.> il vecchio mercante non se lo fece ripetere due volte. Salì sul suo cavallo e scappò da quel castello maledetto. Si stava pentendo così tanto della scelta che aveva fatto, sarebbe dovuto essere più prudente, e sapeva che dopo aver saputo l'accaduto Sicheng non avrebbe fatto che addossarsi la colpa. Il padre ne era mortificato. E fu proprio quello che successe una volta di ritorno.

Winwin lo aveva accolto sperando in buone notizie con un bel sorriso sul volto. Si spense non appena vide l'espressione disperata dipinta sul viso del padre. Mentre raccontava la sua esperienza, Sicheng era rimasto completamente in silenzio, mentre le figlie piangevano ad ogni parola pronunciata. Sicheng sapeva già cosa doveva fare. Non lasciò il padre finire che indossò il primo mantello che gli capitò davanti.

<Sicheng, cosa stai facendo?> domandò il padre con gli occhi spalancati.

<Me ne vado padre, come è giusto che sia. Sono stato io a chiedere la rosa, sta a me andare, niente mi potrà fare cambiare idea.> posò un bacio sulla fronte del padre e abbracciò entrambe le sorelle in una sola stretta.

<Aspetta Winwin!- gridò il padre, ma il ragazzo stava già montando sul cavallo. - Stai scherzando, vero?>

<Padre, non vi preoccupate. Me la caverò senza problemi. Infondo ho preso da mia madre, no?> una dolce risata si liberò nell'aria. Cristallina, leggera. Il mercante si rese conto di quanto gli sarebbe mancata.

<Addio, padre.> fu in quel momento che sussurrò quelle parole al cavallo. L'equino partì non appena pronunciata l'ultima sillaba. Sicheng non volle più voltarsi, la figura distrutta del padre gli avrebbe recato ancor più dolore. Ma era qualcosa che doveva fare. Si sentiva terribilmente colpevole. Se non avesse mai chiesto una rosa tutto quello non sarebbe mai successo. Si stringeva forte alle redini, mentre il cavallo correva così veloce da far svolazzare il suo mantello come una bandiera. Qualche volta sentiva dei rami sfiorarlo, altri graffiarlo leggermente. Sentiva l'ansia aggrappata al cuore, impossibilitato dal scrollarla di dosso. Non poté fare altro che prendere un respiro più profondo degli altri. Non era per niente convinto di ciò che gli stava per accadere, ma aveva scelta? Era pomeriggio verso le 5 quando arrivò al castello. Alla luce del giorno non sembrava così tenebroso come il padre lo aveva descritto. Anzi, era bellissimo. Winwin buttò un occhio alla siepe di rose. Erano bellissime. In effetti era proprio un peccato coglierne una... Scese da cavallo, lasciandolo all'ingresso. Tutto ciò che lo circondava era meraviglioso. Dai fiori, alle bellissime fontane, l'acqua limpida, le sculture rifinite. Meraviglioso. Camminò fino ad arrivare all'ingresso. A quel punto si permise di parlare.

<Scusate il disturbo... Sono giunto qui per l'errore commesso da mio padre... C'è qualcuno?> si guardò intorno, alla ricerca di qualcuno.

<Si, ci sono io.> la voce risuonò forte e chiara. Era sicuramente di un ragazzo giovane. Sicheng si girò intorno, cercando la provenienza di quella voce. Non trovò niente.

<Preferisco che voi non mi vediate.> finalmente Winwin riuscì a scorgere una figura, alzando lo sguardo puntandoli sulla balconata che sovrastava tutta la sala in un rettangolo. Si ricongiungevano tramite delle scale. Quell'affermazione gli aveva messo ulteriore curiosità di vedere il volto dell'uomo.





Hi. Se stai leggendo questa storia grazie. Mi fa un sacco piacere perché ci ho messo un bel pò per ultimarla. Grazie mille ❤️

The Beauty And The Beast. YUWIN [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora