One

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Faceva freschetto sotto quell'albero, ma a Sicheng bastava un libro per trasformare qualunque luogo nel suo habitat naturale. In quei momenti c'erano lui e un susseguirsi scorrevole di parole. Tutto il resto cessava di esistere per il ragazzo. I passi sgraziati, i commenti inappropriati, le urla dei mercanti, i bambini che correvano, qualunque cosa. Quell'atmosfera però venne rudemente interrotta dalla fine del libro. Aveva divorato un altro scritto come se niente fosse, ma cosa ci poteva fare? Eppure era soddisfatto, ora almeno avrebbe potuto leggerne un altro. Strano come ragionamento, vero? Finire un libro solamente per leggerne un altro una volta concluso. Si alzò lentamente, stiracchiandosi. Era rimasto in quella posizione per troppo tempo e stava iniziando ad accusarne il fastidio. Ritornò nel mondo reale, venendo quasi investito da una mandria di bambini che giocavano a nascondino. Sul suo volto era ben visibile la serenità che provava in quel momento, o almeno, serenità che venne spezzata fino a quando non incontrò una delle persone più insistenti che conosceva. Più volte Sicheng aveva rifiutato con gentilezza le sue offerte. Era un ragazzo e doveva ammettere che non aveva mai avuto una particolare attrazione per le donne. Non era la prima volta che un uomo gli chiese qualcosa del genere. Sicheng era bellissimo, aveva un viso dolcissimo, dei tratti così delicati e un sorriso così carino che nessuno poteva non innamorarsi di lui. Eppure lui non badava all'aspetto fisico, o meglio, se il livello di educazione fosse stato sotto 0, gli si poteva presentare anche Mister Mondo, ma lo avrebbe inevitabilmente rifiutato.

<Sicheng, per caso oggi vuoi accettare la mia proposta?> il ragazzo ritornò dal temporaneo viaggio mentale.

<Mi dispiace deludervi, ma penso di essere ancora troppo giovane, mi dovete perdonare... Uh, sono in ritardo... Devo andare. Buona giornata...> gli rivolse un sorriso e ritornò sui suoi passi. Non aveva intenzione di ferire i sentimenti di nessuno. Una volta arrivato a casa venne investito dalle urla di gioia delle sue due sorelle. Cosa era successo di così emozionante? Il padre dei tre si avvicinò subito al ragazzo poggiandogli le mani sulle spalle.

<WinWin (soprannome che aveva sin da bambino), hanno ritrovato una delle nostre navi! Ora non vivremo più nella miseria!> il padre era un ricco mercante. In una spedizione però, tutte e tre le navi che possedeva scomparvero, o vennero ridotte a pezzi. Quella mattina avevano appena ricevuto la notizia che una delle tre, la preferita della defunta madre del ragazzo, era stata ritrovata e li aspettava al porto. Sicheng sorrise lievemente a quella notizia. Non ne era sicuramente dispiaciuto, ma onestamente si era trovato così bene in quella campagna. Forse avrebbe preferito vivere lì nella tranquillità che in una lussuosa villa in città.

<Sono felice per voi padre.> disse sincero. Il padre gli accarezzò dolcemente una guancia.

<Bene, ora devo assolutamente recarmi al porto. Volete dei regali, visto questo fantastico evento?> domandò, mentre s'infilava il cappotto appeso alla parete.

<Aspettate padre, vi facciamo subito una lista!> le due ragazze si recarono subito nella loro camera in cerca di pergamena e piuma.

<E tu Winnie?> il ragazzo incontrò lo sguardo comprensivo del padre, intento a percorrere i bei tratti del figlio che gli ricordavano così tanto quelli di sua moglie.

<Se non vi crea fastidi, una rosa... Ricordo che alla nostra villa avevamo una serra piena... È da tanto che non ne vedo qualcuna e non ne sento l'odore, mi piacerebbe tenerne una in mano.> lo disse così innocentemente che il padre non poté non arrufargli i capelli castani.
Le due figlie tornarono dopo 5 minuti con una pagina di pergamena con due colonne piene di richieste. Avevano a malapena lasciato spazio per poter scrivere i loro nomi.

<Molto bene, vedrò cosa posso fare. Mi raccomando, fate attenzione quando non ci sono. Sicheng, ti affido le tue sorelle. Mi raccomando abbine cura.>

<Certo padre.> pochi secondi dopo vide il padre uscire dall'abitazione. Un sospiro passò tra le sue labbra. Sperò che andasse tutto per il meglio. Si prese un attimo per sé, ritirandosi nella sua camera. Sulla scrivania in legno aveva la foto di sua madre. Gli bastò guardarla per crollare in un pianto silenzioso, certe volte non ce la faceva nemmeno lui. Avete presento quella sensazione di vuoto, che ti manca costantemente qualcosa e non sai come colmarlo? Era così frustrante. 

Salve, questa come ho già accennato è la mia prima Yuwin. Scusate per errori eccetera, spero che vi piaccia, plis fatemelo sapere, anche per rendermi conto se sia opportuno continuare a pubblicarla o meno. Detto questo, buona giornata a tutti.
Bye bye

The Beauty And The Beast. YUWIN [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora