Four

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<Quanti anni avete?> chiese, mentre scendeva scalino per scalino.

<21.> stava cercando di riconoscere anche solo un particolare, ma sembrava tutto oscurato. Sperava che si avvicinasse abbastanza da farsi vedere.

<Siete voi che avete richiesto la rosa?>

<Si, me ne rammarico amaramente, non pensavo potesse disturbarla. Mi dispiace.>

<Mmh... Vi piacciono le rose?> più lo sconosciuto avanzava, più la stanza diventava scura. Le candele si spegnevano per non permettere a Sicheng di intravedere il viso. Ad ogni passo che l'uomo faceva, Winwin indietreggiava.

<S-si... Mi ricordano mia madre...> sussurrò. Ormai si ritrovava al muro. Era tutto buio. Sentiva che l'uomo si trovava a pochi centimetri da lui. La voce gli arrivava forte e chiara, ma era una bella voce. Di quelle che non ti avrebbero mai stufato anche a sentire in continuazione.

<Capisco...> rimasero in silenzio per un po'. Entrambi non sapevano cosa dire, e Winwin si ritrovò a disagio in quella situazione.

<Volevo avvisarvi... Che tutti i pasti si terranno in questa sala. La colazione alle 8, il pranzo alle 12 e la cena alle 7... Benvenuto nel castello... Potere visitare qualsiasi parte vi faccia piacere, a parte la mia camera...Vi farò scortare nella vostra stanza.> fu con quelle ultime parole che iniziò ad allontanarsi. Le candele iniziarono ad accendersi, illuminando la stanza. Sentiva da lontano ancora quei passi. Si rese conto che il suo cuore stava battendo a mille. La sua voce era così soffice, gli era arrivata alle orecchie come una brezza di vento. Non sembrava una cattiva persona, un mostro, come lo aveva descritto il padre.

Cautamente sentì i passi di una persona avvicinarsi. Vide un ragazzo della sua età, con i capelli color platino.

<Posso presentarmi? Sono uno dei servitori di questo castello, il mio nome è Lee Taeyong. Piacere di conoscervi.> disse compiendo una piccola riverenza. Lo stessi gesto venne ripetuto da Sicheng.

<Piacere mio, io sono Dong Sicheng.>

<Vi accompagno alla vostra stanza.- Disse il ragazzo con un sorriso sulle labbra. -Seguitemi.>
Winwin seguì Taeyong per buona parte della struttura, quel castello era immenso, Taeyong era simpatico, una brava persona. Le sue imposizioni iniziali su quanto quel castello potesse essere oscuro si stavano sciogliendo come neve al sole.

<Taeyong.> lo richiamò qualcuno. Proveniva dalle loro spalle. Entrambi si girarono.

<Oh, Jaehyun... Lui è il signorino Sicheng.>

<Lieto di conoscervi.>disse Jaehyun, puntando poi il suo sguardo dritto negli occhi di Tae. Il giovane arrossì leggermente.

<Vi prego, usate il tu, mi mette un pò a disagio il voi.> rise leggermente. Gli altri due annuirono, scambiandosi prima uno sguardo titubante.

La stanza di Dong Sicheng era bellissima. Non immaginava di poter vivere in tanto lusso: il letto a due piazze, la scrivania di legno bianco, l'armadio colmo di vestiti, il bagno in camera. Semplicemente meraviglioso. La prima cosa che fece fu riempire la vasca e buttarsi nell'acqua calda. Fu una sensazione magnifica percepire il calore sulla pelle. Rischiava di addormentarsi lí dentro.

Fu proprio ciò che successe, venne svegliato dai colpi sulla porta da parte di Taeyong che li avvisava che tra dieci minuti si sarebbe tenuta la cena, e che il signore del castello avrebbe gradito la sua presenza. Sicheng dovette uscire, colto da brividi di freddo e dalla pelle d'oca. Mentre si avvolgeva in un telo notò un particolare che prima non c'era. Sul suo comodino posava un vaso con delle rose appena tagliate. Erano bellissime. Apprezzò molto il suo gesto. Sicheng non poté fare a meno di avvicinarsi, prenderne una per mano e odorarla. I petali erano così morbidi a contatto con il suo naso. Dovette abbandonare la rosa e pensare a vestirsi. Pescando nell'armadio prese una casacca color avorio e dei pantaloni marroni che gli avvolgevano per bene le gambe. Erano comodi. Con l'asciugamano continuò a strofinarsi i capelli, fino ad asciugarli. Erano morbidi che gli accarezzavano dolcemente le guance. Mise un pò di profumo e uscì. Trovò Taeyong ad aspettarlo all'esterno.

<Buonasera.> disse cordialmente.

<Buonasera, scusatemi per avervi fatto aspettare.>

<Non vi preoccupate Sicheng, in realtà sono giunto io in anticipo.>

Percorsero un buon tratto in silenzio, quando Winwin proferì parola.

<Taeyong, per casi avete messo voi quelle rose sul mio comodino mentre stavo dormendo?> Taeyong gli rivolse uno sguardo confuso che si dissipò pochi secondi dopo.

<Noi della servitù non abbiamo il permesso di toccare le rose, c'è solamente una persona che può averlo fatto.> rispose con un sorrisino in volto. Winwin era felice di quel gesto, quella persona si stava rivelando magnificamente.

The Beauty And The Beast. YUWIN [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora