Capitolo 7

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Il mattino era arrivato e io ovviamente, non ero riuscita a chiudere occhio.

Ero troppo occupata a preoccuparmi per quello che stava per accadere. Potevo morire, potevo vivere, non volevo pensarci.

Il sole era sorto e dovevo prepararmi

Non potevamo portare via niente con noi.

C'erano dei nuovi vestiti sul letto, come negli ultimi giorni.

Il tempo scorreva velocemente, e io non ero più padrona dei miei movimenti. Era come stessi vivendo in un sogno.

Mi vestii in fretta e furia e dopo colazione, lasciai l'appartamento per sempre.

Il mio cervello si era eclissato; ero nel panico e non riuscivo a pensare. Era come se tutto intorno a me si muovesse, mentre io rimanevo ferma a guardare.

Mi ripresi solo quando, arrivati all'ultimo piano, Finnick mi colpì.

‹‹Non hai sentito neanche una parola di quello che ho detto, vero?››

Scossi la testa.

‹‹Allora te lo ripeto, adesso usciremo sul tetto, e lì ci sarà l'hovercraft ad aspettarvi. Avrò solo pochi minuti per salutarti, quindi concentrati›› il suo tono era serio.

Le porte si aprirono e la luce mi accecò, il rumore era assordante.

Finnick mi guardò per capire se ero sveglia e io feci un respiro profondo.

‹‹Ce la farai, se avessi dei dubbi non te lo direi, ma non li ho. Vedrai che andrà tutto secondo i piani›› non ne ero troppo sicura, ma quelle parole mi rincuorarono veramente. ‹‹Non staccherò mai gli occhi da quegli schermi›› rimarcò con durezza.

‹‹Ti ho detto che non voglio...›› ma lui mi interruppe prima che potessi finire.

‹‹Non mi importa cosa vuoi tu, farò di tutto per mantenerti in vita. Ci rivedremo››

Lo abbracciai. ‹‹Grazie per tutto››

Poi improvvisamente, sussurrò delle parole che solo io riuscii a sentire in quel frastuono dato dai motori dell'aereo. All'inizio non capii.

‹‹Adesso vai!›› mi spinse affettuosamente verso l'hovercraft.

‹‹Ci rivedremo›› sussurrai io troppo piano perché mi sentisse.

Mi misi in fila dietro Laerte che era già arrivato, e salii insieme agli tributi sull'hovercraft.

Cercai subito Lily e mi sedetti vicino a lei. Non vedevo Sparkle da quando avevamo litigato. Volevo scusarmi, ma forse quello non era il momento migliore. Eravamo tutti troppo spaventati per parlare e l'altezza non aiutò. Presi la mano di Lily e la strinsi.

Ad ognuno di noi fu iniettato il localizzatore nel braccio, che come mi aveva spiegato Finnick, avrebbe informato lo stratega sulle nostre funzioni vitali, ma soprattutto sulla nostra posizione.

Mentre l'hovercraft era in volo, la mia mano tremava incontrollatamente nella stretta con Lily. Cercavo di stare calma per lei, ma non ci riuscivo.

Non sapevo come sarebbe stata l'arena, dove si sarebbero trovate le armi e se l'alleanza sarebbe stata rispettata. Tutti quei pensieri premevano sul mio petto e non mi facevano respirare. Mi veniva da vomitare.

Volammo per un po' di tempo e quando atterrammo, i pacificatori ci divisero immediatamente l'uno dall'altro spingendoci ognuno in una stanza grigia. Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere. Cercai di appellarmi a tutte le mie forze e di aggrapparmi alla mia rabbia, ma non ci riuscii.

The breath of trees (Hunger Games spin off) #Wattys2023Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora