Arrivo davanti al portone di Riccardo, che da' sul giardino, da cui riesco a vedere la casa visto che sono delle semplici sbarre, praticamente senza fiato. Stupida mascherina! << Ciccio sono qui fuori, apri.>> Dico a Ciccio che è ancora al telefono. <<Si, subito...>> Dice tirando su con il naso ma prima di aprire noto che sbircia dalla finestra per essere sicuro che io sia già qui. Bravo bambino, è proprio intelligente. Quando lo saluto, facendogli un gesto con la mano, lui sorride e corre via, ad aprire il portone suppongo, infatti pochi secondi dopo sento lo scatto e velocemente lo apro. Chiudo la chiamata ed entro con passo svelto, chiudendo subito il portone dietro di me, non si sa' mai. Mentre sono un attimo distratta, dal chiudere il portone, vengo sorpresa da Hunter, che corre verso di me abbagliando. Per un attimo temo che non mi riconosca, vista la poca luce, invece quando mi si avvicina noto che è chiaramente felice di vedermi.
<<Hey cucciolo.>> Dico coccolandolo velocemente. <<Scusami ma adesso non ho tempo.>> Dico e, come se capisse l'urgenza, si volta e corre verso la porta di ingresso, da dove vedo sbucare la testolina di ciccio così mi affretto a raggiungerlo. <<Valentina, finalmente sei qui!>> Quasi grida fra le lacrime, buttandosi fra le mie braccia quando mi abbasso per salutarlo. << Ssh... Piccolo basta piangere, adesso risolvo tutto tranquillo.>> Dico,cercando di confortarlo e lui staccandosi leggermente da me si asciuga le lacrime ed annuisce. <<Bravo ometto, adesso portami da Riccardo così vediamo come sta, ti va?>> Gli chiedo con un sorriso e lui subito annuisce e, prendendomi per mano, si affretta ad accompagnarmi da Riccardo, mentre Hunter ci precede dentro casa scodinzolando felice. Sono così preoccupata che non faccio neanche caso alla casa, noto solo che è enorme.<<Ecco è qui...>> Dice Ciccio quando arriviamo e si nota che cerca di trattenere le lacrime. Dandogli una dolce carezza di conforto gli sorrido e vado velocemente verso il letto, enorme, dov'è steso Riccardo. Subito gli poggio una mano sulla fronte, ovviamente è bollente. << Riccardo, mi senti.>> Provo a chiamarlo e a scuoterlo leggermente ma, come mi aveva già detto Ciccio, lui si lamenta soltanto senza darmi una vera e propria risposta.
<<Hey Ciccio, da adesso sei il mio assistente, ci stai?>> Dico mentre tolgo la mascherina, poco mi importa del covid devo pur respirare, il giubbotto, rimbocco le maniche e inizio a cercare il termometro nella borsa.<<Si, certo.>> Dice determinato. Così facendo cerco di renderlo partecipe in modo che non pensi troppo. Ecco dov'era! Esulto mentalmente quando trovo il termometro. <<Bene, allora potresti portarmi un vaschetta dove possiamo mettere dell'acqua?>> Gli chiedo mentre posiziono il termometro sotto il braccio di Riccardo, stando attenta a posizionarlo bene e controllando l'ora. So' che è antiquato ma i vecchi termometri sono i migliori.
<<Certo!>> Dice e lui ed Hunter partono di corsa mentre io comincio ad uscire dalla borsa tutto ciò che potrebbe servirmi.
<<Ecco qua.>> Dice Ciccio. porgendomi la vaschetta vuota. << Perfetto, grazie mio piccolo assistente.>> Lo ringrazio sorridendo e lui storce un po' il naso alla parola piccolo. Ops... Avevo dimenticato che non gli piace essere definito piccolo. Mi sfugge un sorriso guardando la sua smorfia ma che camuffo voltandomi per controllare l'ora e vedo che è il momento di togliere il termometro visto che sono passati i 5 minuti. Così lo prendo e controllo la temperatura. 39,7 gradi... Come pensavo è troppo alta oltre la tachipirina serviranno degli impacchi di acqua fredda, penso incupendomi leggermente in viso. <<Adesso campione mi serve che tu mi mostri dov'è la cucina.>> Dico al mio assistente, con un sorriso che dovrebbe essere rassicurante, mentre poso il termometro ma a lui non è sfuggita la mia espressione un po' preoccupata, di quando ho guardato il termometro, così mi chiede:<< Richi sta tanto male, vero? Ha bisogno di una puntura?>> Sento appena la sua voce perche pronuncia le parole con il magone e le lacrime straripanti dagli occhi, mal trattenute, ed io mi abbasso alla sua altezza per rassicurarlo.<<No, piccolo, Stai tranquillo, niente puntura per Richi e ti assicuro che con il nostro aiuto starà subito bene, capito?>> Dico tutto in tono calmo e con un sorriso, un po' più convincente stavolta , cosa che, come speravo, sembra rassicurarlo. <<Ok, vieni la cucina e di qua.>> Dice, inizia a fare strada ed io lo seguo con la vaschetta vuota da riempire e nel mentre mando un messaggio a mia madre informandola della situazione e chiedendole consiglio sul da farsi. Come mi aspettavo mia madre risponde come un lampo dicendomi di proseguire con la tachipirina, gli impacchi con acqua fredda , di controllare la temperatura ogni mezz'ora, in modo che se entro 1 ora la febbre non scende dovrò chiamare un ambulanza. Conclude il messaggio dicendo che se avrò bisogno lei mi raggiungerà come un fulmine in qualsiasi momento. Ho davvero la madre migliore del mondo. <<Eccoci.>> Richiama la mia attenzione Ciccio e noto che siamo arrivati in cucina. così rispondo a mia madre dicendole che farò così e poso il cellulare. E' l'ora di mettersi all'opera.
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Tutte le volte che NON ho detto TI AMO
RomanceLa vita amorosa di Valentina è sempre stata tremendamente sfortunata, il primo amore? Finito male anzi neanche iniziato. L'amore della sua vita, quello che ti porti dietro per anni e poi ti lascia momenti dolci e amari ? Solo amaro. L'amore sicuro...