Ava's daughter

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Sono passati ormai 3 anni da quando sono scappata da quel mostro di mia madre: Ava Paige.
Ho scoperto realmente cosa stesse facendo quando avevo 15 anni, lei mi aveva sempre raccontato che era capo di un'azienda chiamata Wicked che cercava un vaccino per un virus che colpisce il cervello, in quel periodo era appena scoppiato, io come una stupida le ho sempre creduto, in realtà avrei dovuto capire visto che mai mi aveva portato con lei ed ogni volta che chiedevo stava sempre sul vago e non mi spiegava. Così un giorno decisi di fare una sorpesa ed andare a trovarla al lavoro ma in realtà la "sorpresa" me la ritrovai io.

Entrai nel suo studio e lei non c'era, sono stata un po' li ma niente, così dopo 2 ore ad aspettare decisi di andare a fare un giro per vedere un po' come fosse il posto, era un lungo corridoio e mi ritrovai davanti ad una strana porta *eh che fai Ilaria non entri? Ovvio che ci entri* di fronte a me c'era una grande vetrata e un'altra porta ben sigillata.
Attraverso il vetro notai delle persone che lavoravano indaffarate, non si erano nemmeno accorte della mia esistenza, così mi avvicinai per controllare cosa stessero facendo di preciso e vidi su un lettino una ragazza legata che urlava e si dimenava, sembrava più piccola di me, ed era una spaccata, così venivano chiamate le persone affette dal virus, vicino a lei vi era una persona che le parlava e la tranquillizzava poi le infilò nel braccio una siringa con dentro un siero: inzialmente sì calmò, era tornata come prima, pensavo che adesso stesse bene, dopo poco però impazzì ancora di più, io non riuscivo a restare lì a guardarla soffrire così scappai di corsa e chiusi la porta dietro di me cercando di riprendermi.
Stavo vagando nei corridoi di Wicked per togliermi dalla testa l'immagine della ragazza quando sentii delle urla, stavolta erano diverse, non sembravano quelle di uno spaccato, allora seguii con l'udito la voce e vidi un ragazzo trascinato da 2 guardie, mi vide e mi fece segno di seguirlo per essere aiutato, così feci, le guardie lo sbatterono dentro una stanza, la chiusero e poi se ne andarono, stavano venendo verso di me, io continuavo dritta per la mia strada fingendomi indifferente quando uno dei due uomini della sicurezza mi prese per un braccio e mi fermò "scusa, tu chi sei? Cosa ci fai qui, e perchè non sei con gli altri nella camerata?" Io non capivo, inventai una balla bella e buona e stranamente mi lasciò andare, nel frattempo avevo preso non si sa grazie a quale strano miracolo il badge che aveva nel taschino senza che se ne accorgesse, corsi verso la stanza dove era stato rinchiuso il ragazzo e aprii la porta.

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Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo qualcosa quindi ditemi se vi piace e come vi sembra, datemi qualche consiglio. Grazie

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