«Ehi ragazzo, sei sveglio?»
Che domande, certo che sono sveglio.
Non lo guardo, resto con le mani dietro la testa, gli occhi fissi al soffitto e il respiro tranquillo.
Lo sento scendere le scale, a passo pesante arriva accanto al letto e mi lancia un asciugamano: «Tra mezz'ora tocca a te, vedi di vincere.»Non rispondo, tutto quello che faccio è accennare un mezzo movimento col mento e lo seguo con lo sguardo finché non se ne va.
Te lo ricordi, Val? È il gestore della palestra in cui allenavamo insieme. Sai, a volte mi chiede di te e io gli dico sempre che sei andata via, che ti sei trasferita altrove. In un certo senso è vero .Lui mette sempre una mano sulla spalla e dice che va bene lo stesso, che ci sarà una prossima ragazza. Ma tu lo sai, Val, non ci sarà mai nessun'altra come te da allenare.
Trovo le forze per alzarmi dal letto, non ho voglia di combattere ma ho bisogno di questo alloggio, non voglio tornare a casa.
Butto dell'acqua gelata in viso, mi guardo alle specchio per incontrare le solite occhiaie scavate.Sai Val, non dormo più da quella notte...
Giro la testa verso il comodino accanto al letto, apro il cassetto, trovo un proiettile e lo stringo così forte da sentire dolore.
Era in uno dei caricatori che non ti hanno sparato addosso.
Non uso pistole, lo sai, però...«Ragazzo, ci siamo.»
«Arrivo.»
Metto il proiettile al suo posto, al sicuro all'interno del cassetto.
Se prima non ne avevo voglia adesso scalpito, combattere contro qualcuno mi farà bene, scioglierà rabbia e tensione.
Chissà, magari questa notte riuscirò a dormire per almeno sei ore di fila.
Non chiedo altro.
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The Unforgiven - The Umbrella Academy fanfiction [IN SCRITTURA]
FanfictionATTENZIONE, la fanfiction è strettamente legata ad un'altra storia ovvero "Klaus Trilogy" che trovate sul mio profilo. Se leggete questa storia senza aver letto la precedente vi risulterà senza senso. Proverò comunque ad essere più chiara possibile...