Capitolo 9

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«Sei di nuovo qui, Hargreeves?»

Suona più come un'affermazione che una domanda.
Resto con le braccia incrociate al petto mentre osservo i suoi occhi penetranti, senza dar troppo peso al sorrisino che allungherei volentieri usando uno dei miei coltelli.

«Solo per ricordarti che in galera sei più al sicuro che in libertà.»

Raiden scuote la testa sbuffando: «Sei così convinto di farmi paura, che carino.»

«Prima o poi uscirai e io finirò il lavoro iniziato da Valery.»

«Le tue minacce non mi spaventano.»

«Staremo a vedere.»

Mi alzo dalla sedia facendo cenno ad una delle guardie che sono pronto ad andarmene, do le spalle a Raiden mentre ascolto le ennesime parole provocatorie: «Non è con me che devi prendertela, lo sai.»

Non lo devo ascoltare.

«È colpa di tuo fratello se la ragazza è morta.»

Calma Diego.

«Se lui non si fosse indebitato fino al collo probabilmente ora non saremmo in questa situazione. Io sarei libero da qualche parte in Messico e tu ancora con la tua bella.»

Chiudo gli occhi prendendo un respiro lungo come l'eternità.
Una parte di me vorrebbe sradicare via la porta della stanza, uscire, andarmene per sempre dalla vista di questo bastardo. Ma l'altra parte di me, quella più pericolosa, quella che cerco di tenere a bada, non può fare a meno di dargli ragione.

È solo colpa di Klaus che continua a prendersi gioco di me...fingendo di sentirti, di percepirti, di parlare con te. Perché? Se dicesse la verità allora perché lui che è responsabile del tuo omicidio parla con te e io no. Non è giusto.

«Hargreeves.»

Giro a malapena la testa per guardarlo con la coda dell'occhio, una guardia ha affiancato Raiden per farlo alzare e riaccompagnarlo in cella.

«Se non vuoi farlo tu, posso pensarci io.»

Non ho bisogno di altre parole per capire cosa sta intendendo, ho passato abbastanza tempo coi criminali per tradurre le loro parole: vuole uccidere Klaus, magari senza uscire di galera ma lasciando l'ordine a quei pochi sottoposti rimasti in libertà. Lui salderà il debito, io avrò uno dei responsabili della morte di Val sotto terra.

Ma tu non avresti voluto, vero? Guai a chi tocca il tuo Klaus.

Abbasso la testa con tristezza, nonostante ciò disegno un lieve sorriso sulle labbra. «Apprezzo la tua proposta.» mi giro diventando improvvisamente serio: «Ma minaccia nuovamente la mia famiglia e giuro che non sarai più al sicuro nemmeno dietro le sbarre.»

Esco dalla stanza con il sangue che ribolle dentro le vene, chiudendo la bocca a quella vocina fastidiosa, al diavoletto sulla spalla destra che continua a sussurrare parole d'odio, a suggerire che forse Klaus merita di morire.
Torno in macchina buttando la testa sopra al volante.
Cosa diavolo mi è venuto in mente? L'assassinio di mio fratello?
Non sono poi così diverso dal bastardo che ho rinchiuso in galera.

E se tu fossi qui, probabilmente mi avresti riempito di schiaffi e pugni.

Klaus è responsabile tanto quanto me che non sono riuscito a proteggerla.
Forse dovremmo morire entrambi così da poterla rivedere e chiederle perdono come si deve.
Già, forse sarebbe l'unica soluzione.

The Unforgiven - The Umbrella Academy fanfiction [IN SCRITTURA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora