Capitolo 8

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Klaus annuisce e spero abbia capito seriamente quello che ho detto.
Va bene provarci, alla fine non costa nulla, ma se ho il solo minimo sospetto che mi stia prendendo in giro allora potrò considerarlo al pari di Vanya: inutile.

Si siede sul letto, incrocia le gambe e con disappunto noto le scarpe sopra al lenzuolo: «Come pensi di fare?» chiedo un po' curioso.

A dire il vero sono parecchio curioso ma non lo ammetterò mai, nemmeno sotto tortura.

Klaus sorride incoraggiante: «Non lo faccio da un po' ma se mi concentro sono sicuro che riuscirò a chiamarla.»

«Sei sobrio?» chiedo a bruciapelo.

Lui non risponde.
Io non indago oltre.
Valery è morta anche a causa della sua dipendenza, saperlo ancora dentro quel tunnel oscuro renderebbe totalmente vano il suo sacrificio. E non voglio arrabbiarmi, non ancora.

«Cercherò di visualizzarla.» spiega chiudendo gli occhi, respirando a fondo.

Non so per quanto tempo resto a guardarlo, per un attimo ho il sospetto si sia perfino addormentato quando apre gli occhi di colpo, facendomi balzare leggermente all'indietro. D'istinto porto la mano ad un coltello ma lascio subito la presa. Non ho motivo di attaccare Klaus, sono troppo teso.
Devo assolutamente calmarmi o qui finirà male.

«Val?» la chiama.

Ovviamente non succede nulla.

«Si, lo so.» scuote la testa guardandosi appena dietro le spalle: «Beh fai qualcosa tu per farglielo credere!»

Il mio cuore balza all'indietro esattamente come ha fatto il corpo poco fa.
La sta vedendo davvero o mi sta prendendo in giro?
Dovrebbe essere un po' più emozionato nel parlare con lei e invece sembra stia parlando effettivamente con il muro. Perché non sembra felice? Perché si comporta come se nulla fosse accaduto?

«Va bene, glielo dico io.» torna con gli occhi su di me: «Dice che le manchi molto.»

Un classico.
Apprezzo il suo tentativo di sollevarmi il morale ma mi sento preso in giro. Perché dovrebbe dirmi una cosa che qualunque ciarlatano potrebbe dire? Perché proprio mio fratello dopo tutto quello che abbiamo passato insieme si sta prendendo gioco dei miei sentimenti.
Vuole farmi sentire meglio ma non è questo il modo.
Val non avrebbe mai detto una cosa del genere, almeno non subito. Esternava con difficoltà i propri sentimenti, specialmente questo tipo di cose.

«Vattene Klaus.» taglio corto indicando la porta della stanza.

«Ma...»

«Ho detto vattene!»

Urlo talmente forte che sento la gola bruciare, l'eco della mia voce si alza per tutta la stanza.
Klaus obbedisce andandosene a testa bassa, so che ci ha provato ma è presto, è troppo presto per vivere certe emozioni. Odio ammetterlo ma non sono ancora pronto.

Oltre al suo corpo, vengo attraversato da un insolito profumo dolciastro.
Ma è solo un'illusione che svanisce in pochi secondi.

The Unforgiven - The Umbrella Academy fanfiction [IN SCRITTURA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora