È un caos di vite che si confondono, si mischiano l'una all'altra, dando vita ad un unico arcobaleno.
È come un unico battito, un cuore gigante che pompa a ritmo della musica.
È infernale, è straordinario.
E non so se a parlare sono io, o la serie di shottini che mi sono stati passati da Sere per tutta la durata della serata.La guardo, ed è completamente persa in un mondo tutto suo. Si muove senza andare a ritmo, i capelli biondi le finiscono davanti alla faccia. A momenti si aggrappa al braccio di Rebby, che in tutta risposta alza gli occhi al cielo.
Lei è l'unica rimasta sobria, perchè è l'unica che può guidare.Io scoppio a ridere, e con me anche Claudio, Cesare e Paolo.
Siamo noi sei da una vita. Dalle medie alle superiori ed oltre.
Siamo cresciuti insieme, non ci siamo mai persi di vista.
Sappiamo tutto l'uno dell'altro come se la nostra fosse un'unica strada da percorrere. E un pò è cosi, non ci lasciamo mai andare, anche se col passare del tempo e degli anni, le cose cambiano, le persone cambiano, i sentimenti cambiano.
Ed io, a quasi 25 anni di vita, di certo non sono più la ragazzina di un tempo, anche se in piccola parte vorrei esserlo ancora.
Vorrei sentirmi leggera, spensierata, libera.
E invece più cresci e più le consapevolezze, le responsabilità aumentano.
Giorno dopo giorno rimpiangi sempre il precedente, ti trovi incastrata in un presente che forse non ti appartiene poi cosi tanto.
Ti domandi se quel che stai facendo è giusto, se deve andare cosi, o se sei ancora in tempo per cambiare le cose.
Resti incastrata in quell'età che non senti addosso, in quelle giornate no, in quei pasti saltati per la fretta, nei troppi caffè e il nervosismo alle stelle e gli occhi gonfi di sonno.
In quel lavoro che non ti piace, in quelle canzoni ascoltate a caso alla radio, immersa nel traffico cittadino, in quei fine settimana dove non hai voglia di uscire, dove neanche i film che passano in tv ti attirano più di tanto, dove mangi per noia e non perchè hai fame.Ecco, questa è tutta la mia vita, racchiusa in pochissime, noiosissime parole.
Questo è tutto quello che ho da raccontare, tutto quello che uno scrittore non vorrebbe mai riportare su carta per farlo leggere al mondo.
Ma questa sera, la prima di Maggio, ci siamo concessi di vivercela un pò come ai vecchi tempi, perchè dopotutto non siamo ancora cosi anziani , no?
O forse si?Stoniamo un pò in mezzo a questi ragazzini, con questa musica che non ci appartiene affatto. Ma non ci interessa e balliamo comunque.
Io più che altro bevo, perchè di ballare non se ne parla.
Mi limito soltanto a dondolare a destra e a sinistra. Invece Sere ci ha preso gusto, e credo che la sua mente sia tornata improvvisamente ai diciotto anni che ci siamo lasciati alle spalle molto tempo fa.Rebby mi si avvicina, la fronte madida di sudore e gli occhi sgranati.
« Devo pisciare. Che fai? M'accompagni? »
Si china verso il mio orecchio per farsi sentire sopra questa musica spacca timpani.Annuisco, per poi lasciare il mio bicchierino di shot, ormai vuoto a Claudio.
« Reggi n'attimo. Dobbiamo andare al bagno. » dico lui, rispondendo al suo sguardo confuso.
Poi afferro Rebby per un polso e la trascino dietro di me, facendomi spazio tra la gente.
Le dita della mia migliore amica si stringono attorno al mio polso, segnale che ha paura di perdermi nella calca, ed effettivamente è difficile riuscire a restare attaccate.« Ti aspetto qui fuori, per prendere un pò d'aria. » le dico, una volta arrivate davanti alla porta del bagno. Lì dentro c'è già fila, e qui, davanti all'entrata, sembra l'unico punto più tranquillo e più libero da questi pazzi scalmanati.
La prossima volta che qualcuno di noi si farà venire la geniale idea di andare in discoteca, mi dissocerò sin da subito.
A quest'ora, normalmente, starei dormendo da circa tre ore.
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Indaco
RomanceRoma è la città dei sogni. La patria di ' Tre metri sopra il cielo ', dei lucchetti al ponte Milvio. Roma è da amare, Roma è caotica. Ilaria ha soltanto diciotto anni. Azzurra venticinque. Due vite completamente diverse ma simili allo stesso te...