Capitolo 4: Azzurra

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" Luce in fondo al tunnel
Boccata d'aria
Limpida
Parole, musica
Casa dolce casa
Un po' città, un po' isola
Un po' New York
Un po' Polinesia
Siamo qui
Tante vittorie
Giorni bellissimi
Sconfitte stupide
Giorni difficili
Tristezze ed euforie
Gioie e dolori
Ma sento sempre che tu ci sei
Che anche quando è dura non te ne vai
E anche con i denti combatterai
Sempre accanto a me non mi abbandonerai
Sei fantastica
Forte come il rock'n roll
Una scarica
Uno shock elettrico
Sei la fonte di energia
Più potente che ci sia
Bomba atomica
Dritta nello stomaco
Storia a lieto fine
Ai confini della realtà
Favola
Bacchetta magica
Ragione e passione
Giovinezza e maturità
Armonia
Tra corpo e anima
Siamo qui
Tante vittorie
Giorni bellissimi
Sconfitte stupide
Giorni difficili
Tristezze ed euforie
Gioie e dolori
Ma sento sempre che tu ci sei
Che anche quando è dura non te ne vai
E anche con i denti combatterai
Sempre accanto a me non mi abbandonerai
Sei fantastica
Forte come il rock'n roll
Una scarica
Uno shock elettrico
Sei la fonte di energia
Più potente che ci sia
Bomba atomica
Dritta nello stomaco "

-Sei fantastica; Max Pezzali


« Oh, non fate casino, eh! Qui ci cacciano a calci nel culo! » Rebby siede accanto a me, sul divano in pelle rossa.
Le temperature in questa stanza sono abbastanza elevate, tanto che mi sto appiccicando allo schienale.
Sbuffo spazientita e trovo conforto nella Peroni ghiacciata che Claudio ha gentilmente comprato per tutti.

« Ma non avevi detto che dovevano uscire? » domanda lui, guardando Rebby.

« Macchè! Piove. Figurati se escono. » risponde, la mia migliore amica, sistemandosi il cuscino sotto al braccio, per stare più comoda.

So che si riferiscono ai suoi genitori, che nell'altra stanza, guardano un programma televisivo, uno di quelli che ho beccato la settimana scorsa, in una serata particolarmente pigra.

« E poi c'hanno na certa. » continua Rebby, come se si stesse giustificando.

Dopotutto ci ha invitati apposta, per guardare la partita della maggica.
Ha persino preparato degli stuzzichini, che di sicuro toccheremo soltanto a fine partita, con la vittoria della Roma.

Ma nessuno fa più caso alle sue parole.
La squadra entra in campo, con le maglie rosse e gialle, col coro dei tifosi in sottofondo.

Una volta con papà siamo stati in curva, ed è stato fantastico, una delle esperienze che non dimenticherò mai nella mia vita.
Quel giorno Totti segnò un goal spettacolare, ed esultammo cosi tanto che persi la voce.
Mamma si arrabbiò e minacciò papà di non mandarmi più allo stadio con lui.
Cosa che ovviamente non è mai successa, perché ci sono tornata più e più volte, e non solo con papà.

Stasera ho indossato la felpa che ho acquistato l'anno scorso da una bancarella fuori all'Olimpico. È di Dzeko, uno dei miei calciatori preferiti.
È rossa, col cognome stampato sul retro.

« La Fiorentina non vincerà mai stasera. » afferma Paolo, fissando lo schermo della televisione, mentre i giocatori si posizionano in campo e i telecronisti elencano la formazione di entrambe le squadre.

« Giochiamo in casa. È ancora più semplice di quel che sembra. » risponde Cesare, allungando le gambe sul tavolino.

Rebby alza il volume della televisione.
Sere mangia le patatine direttamente dalla ciotola, seduta per terra, sul tappeto, poggiata alle mie gambe.

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