// No Words - Dotan //
La luce del sole comincia ad entrare
Fessure sulla porta
Aspetterò qui fuori
Quando tutto il mondo dormeA testa bassa
Fuori controllo
Le parole che fanno male
Non hanno nessun significatoE le bugie che scrivono
Mi ha fatto cadere in basso
Mi tengo così stretto
Ma le mie mani si sono lasciate andareNessuna parola
Silenzio
Ho appena lasciato parlare la musica
Congelato
SilenziosoDistrutto dalla grande macchina
È come se avessi perso la fiducia in me stesso
Quando tutti i proiettili iniziano a far sanguinare
Nessuna parola
Silenzio
Ho appena lasciato parlare la musicaLa sabbia sui miei piedi
Sembra tutto così tetro
Perché i venti continuano a sussurrareMa perché non riesci a vedere
I confini sono così profondi
Mi hai dato la chiave
Nel buio sottostante« Voglio vederti nuda dalla prima volta che ci siamo incontrate. » biascico, sfilandole via la felpa e gettandola alla rinfusa, dietro di me.
Ed è totalmente vero; da quella sera del primo Maggio, quando i suoi occhi si sono concentrati su di me, non sono riuscita a fare a meno di immaginarla nuda.
Perché, diamine, è bellissima nelle sue imperfezioni.È bellissima con i suoi capelli biondi, arruffati per via della foga che ci abbiamo messo ad arrivare in camera sua.
È bellissima con quelle guance rosse, con quegli occhi grandi, lucidi.
È bellissima e mi sento cosi poco in confronto a lei.
E forse lo sono davvero, perché forse non potrò mai competere con le donne con cui è già stata, in questi anni.Mi rendo conto di non sapere nulla su Azzurra, se non il suo bellissimo nome.
Eppure non mi interessa, voglio soltanto averla addosso, in questa notte senza stelle.
Voglio ancora sentire il suo sapore nella mia bocca, perché è uno dei più buoni che abbia mai assaggiato.
Voglio non pensare a nulla, escludere ogni cosa dalla mia testa, e respirare il suo profumo fino a domattina.È riuscita ad accendere il lume sul comodino; la stanza si colora di un debole bagliore aranciato che mi fa sentire al sicuro, come se non fosse la prima volta che metta piede qui.
Mi ritrovo distesa sul suo letto, cosi piccolo che ci entriamo a malapena entrambe, con lei sopra.
Tutto il mondo si capovolge, e non è male da questa prospettiva.
Qualche ciuffo le ricade davanti agli occhi, ed io sollevo le mani, sfiorandole piano gli zigomi, per poi spostargli i capelli dietro l'orecchio.
Le sorrido, incapace di trattenermi.« Sei stupenda. » sussurro.
Azzurra socchiude gli occhi; le palpebre le tremano appena.
Non mi pesa il suo corpo premuto sul mio, anzi, divarico le gambe sperando che si faccia più spazio, ma lei si tiene sollevata sui gomiti.
La sento sospirare.
« Non dire nulla. Ti prego. » risponde con un filo di voce, chiudendo ancora gli occhi.Lo so che le ho promesso di non volere canzoni d'amore.
Lo so che non voglio nulla di più di quello che stiamo facendo.
Ma perché devo tener dentro qualcosa che sento esplodere nel petto?
Perchè devo tacere se voglio urlare?Perchè noi esseri umani siamo cosi fragili?
Perchè viviamo di paure?« Ila.. » sussurra, tirando un lungo sospiro.
Mi fermo improvvisamente, rendendomi conto di stare ad accarezzarle il viso.
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Indaco
Roman d'amourRoma è la città dei sogni. La patria di ' Tre metri sopra il cielo ', dei lucchetti al ponte Milvio. Roma è da amare, Roma è caotica. Ilaria ha soltanto diciotto anni. Azzurra venticinque. Due vite completamente diverse ma simili allo stesso te...