Incomplete
-Backstreet Boys" Dentro di me, pieno di spazi vuoti
volti distanti che non hanno nessun posto dove andare
senza di te accanto a me non riesco a trovare pace
tutti si chiedono dove io stia andandoHo cercato di andare avanti come se non ti avessi mai conosciuto
sono sveglio ma il mio mondo è mezzo addormentato
prego affinchè questo cuore non si spezzi
ma senza di te tutto quello che sarò è incompletoLe voci mi dicono che dovrei andare avanti
ma io sto nuotando in un oceano tutto soloNon ho intenzione di tirare avanti così ma non riesco a lasciarti andare "
Piove a dirotto.
La finestra è punteggiata dalle gocce di pioggia, che violente si schiantano, per poi frantumarsi.
C'è un vento assurdo, sferzante.
Lo sento fischiare attraverso le fessure, ma non arriva a disturbare i miei pensieri.
Le nuvole si rincorrono veloci, una più grigia dell'altra.Mi sentirei peggio se non ci fosse Rebecca al mio fianco.
Con lei riesco a sentire di meno il peso della vita.
È sempre stato cosi.
E sono certa che non mi abbandonerà mai, perché chi ama non va via, resta e combatte.
E Rebecca ha sempre lottato con me, per me.
E viceversa io per lei.È distesa sul letto, al mio fianco.
Entrambe immobili e silenziose, con lo sguardo rivolto alla finestra e alla tempesta che si abbatte li fuori.Sento il suo respiro lento, mischiato al suono della pioggia e del vento.
È tutto cosi rilassante che vorrei chiudere gli occhi e non pensare a nulla.
Ma lei è qui per me.Non mi ha detto nulla quando le ho raccontato cosa è successo tra me e Ilaria.
Si è limitata ad un silenzio assordante, ad uno sguardo vuoto e a un sospiro prolungato.
Poi ha preso posto accanto a me sul letto, e abbiamo cominciato a guardare la pioggia.«Sai, Christian mi ha dato buca l'altro giorno. » afferma, spezzando quel silenzio.
Mi volto appena a guardarla; ha le mani in grembo, lo sguardo fisso sulla finestra.
I suoi capelli castani sono spalancati sul mio copriletto rosso.
« Te lo dico, cosi fa meno male...tutto quanto, ecco. » dice ancora, con voce profonda.« Perchè ti ha dato buca? » le domando.
Forse è vero. Pensare che qualcun altro stia soffrendo insieme a noi, è quasi confortante. È da egoisti, si, ma confortante.
E per un attimo, pensare ad altro offusca il pensiero di Ilaria, come se potessi realmente metterla da parte.« Non lo so. Dice di aver avuto un'imprevisto con i suoi. Ma secondo me c'ha un'altra.. »
« Da quanto tempo scopate? » le domando a bruciapelo.
« Saranno sette mesi. O giù di li. » mormora, continuando a guardare il vuoto.
Annuisco, come se fossi la più intelligente delle psicologhe.
Come se ne sapessi qualcosa in materia.
In realtà non so un cazzo.« Magari non ha voglia di impegnarsi. » le dico.
So che in realtà non le interessa tanto la questione, so che lei stessa non ha testa per un uomo nella sua vita.
So che l'ha fatto soltanto per farmi sentire meglio, per dividere il dolore in due.
So che si sta sforzando di sembrare ferita dalla cosa, quando non le interessa minimamente di Christian, e che per lei sono soltanto scopate e basta.« Magari no...si.. » risponde. Ma sembra lontana. Non sa cosa rispondere.
Un tuono rimbomba tra le pareti di casa.
La sigla del telegiornale si diffonde per il corridoio, segnale che mio padre è appena rientrato a casa, e che mia madre sta per mettere a tavola.
Sono felice che Rebecca resti con me.
Ma allo stesso tempo non ho nessuna voglia di alzarmi da questo letto.
Voglio continuare a guardare la pioggia e a sentirmi cosi...cosi.Lei sospira, si muove appena.
Eccola che c'è. Eccola che sta per dirmi qualcosa.« Torno su ciò che ti dissi tempo fa, Azzu. Quella ragazza non era per te. Avresti dovuto capirlo. »
Chiudo gli occhi.
Ha ragione.
Sono perfettamente consapevole del fatto che lei abbia ragione.
Ma non voglio ammetterlo.
Forse perché l'ammissione renderebbe il tutto più reale.« Non è un dolore simile a quello della fine di una relazione importante. Non è un dolore che mi sta lacerando o che mi toglie il fiato.
Io e lei non eravamo ancora nulla, forse davvero niente.
Mi ha ferito, però. E questo è comunque un dolore. Una ferita provoca dolore. Anche se è soltanto un graffio superficiale. Ma fa male. »Non so perché sto dicendo queste cose.
Non so perché sto parlando di lei. E non avrei voglia. Perché pensare a lei mi fa venire mal di testa. Perché anche il solo ricordo di com'è baciarla mi fa stare male.
Il suo profumo, i suoi capelli blu, il suo essere strana.« Non meritavi una persona cosi. Meriti una persona matura, che sappia cosa voglia, che sappia come trattarti.
Tu sei una brava persona, Azzu. E meriti qualcuno che sappia apprezzarlo e che lo dimostri agli altri. E non che ti getti via come un indumento usato. »Deglutisco, mandando giù un groppo.
Al polso ho ancora il suo bracciale, quello con le conchiglie, il suo regalo di Natale.
Le avevo detto che non avrei dovuto averlo, e mi aveva risposto che se fosse stata lontana, quel bracciale ci avrebbe tenute unite, e che l'avrei comunque avuta al mio fianco.
L'aveva immaginato che sarebbe andata via? Era il suo modo per dirmi addio?Lo guardo, e quasi vorrei strapparmelo via dal polso.
Eppure resto a fissarlo, come se lei fosse davvero qui con me.E cosa le direi in questo momento?
Cosa si dice a qualcuno che ti ha spezzato il cuore?
" Ehi ciao, lo sai che sei una grandissima stronza? "Forse le urlerei che mi ha svuotato.
Si, lei mi ha svuotato di tutte le emozioni.
La mia vita, prima di conoscerla, era piatta. Priva di qualsiasi sensazione positiva o negativa.
E da quando lei ha messo piede nelle mie giornate, nel mio vivere per sopravvivere, ogni cosa si era colorata di blu.
Avevo ripreso in mano tutto ciò che avevo perso.
Ed avevo fatto bene ad essere titubante all'inizio.
Ma ho deciso comunque di buttarmi, di farmi del male, illudendomi che fosse la volta buona.
E cosa vuoi pensare a venticinque anni?
L'anima gemella la si aspetta a qualsiasi età, ma a venticinque ancor di più, perché si ha fretta di realizzarsi, di metter su qualcosa, di cercare una stabilità, un rifugio da questo mondo infame.
Ma sapevo che non avrei mai potuto trovare tutto ciò in una ragazzina di diciotto anni, che fuma le Camel nei suoi periodi neri.« Picasso.. » borbotto, continuando a fissare il braccialetto.
Non volevo dirlo davvero a voce alta.« Che? » Rebecca solleva di poco il viso, guardandomi con le sopracciglia aggrottate.
« Nulla... » biascico, abbandonando il capo contro le coperte, e perdendo nuovamente lo sguardo fuori dalla finestra.
Non voglio dirle che ho paragonato Ilaria ad un quadro di Picasso, la seconda volta che la vidi, fuori dal bar di papà, dinanzi alla fermata dell'autobus.
Non l'ho mai detto neanche a lei. Eppure avrei dovuto.E sono una stupida totale, perché mi ritrovo a scriverlo sul telefono, fissando il nome sulla chat.
Le scrivo solo questo." Picasso e il suo periodo blu "
Resto a fissare la scritta, la sbarretta che lampeggia ininterrottamente, aspettando che io continui a scrivere.
Ma non so cos'altro dirle.
Voglio solo che capisca.Ma a quale scopo, poi?
Mi sento una scema.
Una totale scema.Ritorno a letto, Rebecca non c'è più.
Abbiamo cenato velocemente, scambiando quattro chiacchiere con i miei genitori.
Poi è andata via dicendo di voler chiamare Christian.
Ed io sono rimasta sola, con la mia finestra punteggiata dalla pioggia.Non mi aspetto una sua risposta, ho persino tolto la suoneria.
E questa canzone dei Backstreet Boys và a pennello con l'atmosfera in questa stanza.
Sembra quasi un videoclip, con la differenza che io sono davvero triste e sola.
Incompleta.
Si, come se mi avessero strappato un qualcosa.
Non so neanche cosa.
Un qualcosa senza cui puoi sopravvivere, ma che ti fa sentire incompleta, e sola, e triste.Mi hanno strappato via Ilaria. O meglio è stata lei a strapparsi via da me, lasciando degli spazi vuoti da colmare.
Ed ora non mi resta che una canzone, un bracciale e uno stupido messaggio privo di senso.
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Indaco
RomanceRoma è la città dei sogni. La patria di ' Tre metri sopra il cielo ', dei lucchetti al ponte Milvio. Roma è da amare, Roma è caotica. Ilaria ha soltanto diciotto anni. Azzurra venticinque. Due vite completamente diverse ma simili allo stesso te...