Capitolo 24: Azzurra

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« Pensi che ci sia un posto lassù tra le stelle? » mi domanda, abbracciata a me, qualche ora dopo.
Abbiamo fatto l'amore, di nuovo.
E ho ancora il suo sapore sulle dita, sulle labbra.
Tutto in questo abitacolo stretto profuma di lei e forse non andrà più via.
Ci sono ancora i finestrini appannati, le sue gambe nude sulle mie e la mia mano che vi scivola su, carezzandola appena con la punta delle dita.

« Non lo so... » le rispondo sovrappensiero.
Ha lo sguardo rivolto verso l'alto, i capelli sfatti e gli occhi ancora lucidi.
Roma si distende ai nostri piedi nella sua bellezza stupefacente.
Le nuvole si sono diradate, lasciando spazio ad un cielo limpido e freddo.
La cupola è illuminata e svetta tra tutti i palazzi e le case.
È cosi magico starsene qui, a mischiarci i respiri e prometterci nulla.

Poggio la guancia sulla sua testa, e lei si accovaccia ancor di più a me, stringendo le sue esili braccia attorno al mio busto.
« In questi mesi ho guardato spesso il cielo. Mi chiedevo se lo stessi guardando anche tu, se ti sentissi cosi piccola e indifesa, se mi pensavi, se ti mancavo. A volte sono arrivata anche a sospettare che avessi un'altra. E in quei momenti avevo paura. Perché se dovessi perderti sul serio, non saprei da dove ricominciare. »

Le sue parole vengono fuori cosi dirette da lasciarmi totalmente sorpresa.
Non me le aspettavo, anche se da lei dovrei aspettarmi di tutto.
E non so cosa dire.
Perché a volte tira fuori discorsi cosi profondi che starle al passo è difficile, se non si è dotati di tale profondità.
Ed io non credo di esserne in grado, uno dei tanti motivi per cui insieme stoniamo un po'.

« Ti ho pensato, e mi sei mancata. Altrimenti non sarei qui, ora. E non sono quel tipo di persona che dimentica cosi facilmente da cambiare subito strada. Se ho in mente qualcuno, quel qualcuno non va via per tanto tempo. Non mi piace tradire. E poi sono un tipo sedentario. Pensavo l'avessi capito...»

Solleva appena il viso verso di me, guardandomi appena da sopra le lunghe ciglia. Mi sfiorano la guancia, quasi mi solleticano.
« Pensavo solo che fosse arrivato qualcuno migliore di me, che avesse saputo darti le certezze di cui hai bisogno e che io non riesco a darti. »

Sospiro.
Lo sento vibrare dentro di me, espandersi per tutto il corpo e diffonderlo a lei, che sussulta appena al mio fianco.
Poggia nuovamente la guancia sul mio petto e aumenta la stretta sui miei fianchi.
È cosi piccola che ho paura di spezzarla, di farle male.
« Ho solo paura. Paura di perderti, paura di deluderti più di quanto abbia già fatto. Paura di farti male, paura del mondo intero che potrebbe portarti via da me. »

La sua voce si spezza appena, come se avesse deglutito a fatica.
Sprofondo il viso tra i suoi capelli blu mare, e ne annuso il profumo.
« Nessuno ha questo potere. Finora sei stata soltanto tu a portarmi via da te. »

Alle mie parole lei resta in silenzio.
Ha la pelle d'oca, lo avverto sui polpastrelli che le sfiorano le gambe.
Per questo afferro la mia felpa e la posiziono su di esse, coprendola dal freddo.

« Mi ami davvero? » mi domanda dopo qualche secondo.

« Non te l'avrei detto, altrimenti. »

Ancora silenzio.

« E tu? » ora sono io a chiederglielo. Anche se so che la risposta potrebbe cambiare tutto, anche se so che potrebbe ferirmi.

« Io credo di si. O non avrei tutte queste paure. Perchè non le ho avute mai con nessun altro. »

Chiudo gli occhi, premendo le labbra sulla sua testa e imprimendo questo momento nella mia testa.
Ma lei continua, interrompendo i battiti incessanti del mio cuore.

« Ho avuto paura solo quando mia madre mi ha detto la verità sul mio passato.
Ma era una paura diversa dalla solita paura. Sai, quando ti manca la terra sotto i piedi e ti senti sospesa nel vuoto. Ti senti indifesa, come se tutto potesse attaccarti e farti del male. Come se nessuno potesse salvarti. E anche se urli, non hai voce, non hai fiato. Ed è un urlo vuoto, privo di qualsiasi rumore. Mi sono sentita cosi in quel momento.
Per un breve attimo ho pensato che me lo stesse dicendo perché anche lei volesse abbandonarmi. Invece mi stava soltanto mettendo alla prova, per capire se fossi pronta. Ma nessuno è mai pronto davanti a tali verità. »

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