II

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«Sai Niall, mi sono resa conto che ieri ho sbagliato a non lasciarti andare alla festa. Ti saresti divertito sicuramente, mi dispiace»

«Non ti preoccupare, mamma. È stata colpa mia se alla scorsa festa mi sono fatto coinvolgere nella rissa e ti ho fatta preoccupare». Mentre pronunciava queste parole, Niall si sentì un bugiardo e si vergognò moltissimo di aver mentito alla madre.

Restò tutto il giorno chiuso in camera a leggere, torturato dai sensi di colpa e dal rimorso.

«È proprio per questo motivo che volevo impedirti di andare da Liam: se mi avessi ascoltato di certo adesso non ti sentiresti così abbattuto, ma orgoglioso di non aver tradito la fiducia di Maura» lo rimproverò Harry.

«E stai zitto una buona volta! Sempre a sputare sentenze, sei proprio un arrogante! E pretendi pure di essere un angelo»

«No Louis, ti sbagli. In quanto parte buona della coscienza di Niall, ho il dovere di fargli capire i suoi sbagli e di aiutarlo a non commetterli nuovamente. Sai bene che questo compito spetta a me, mentre tu al contrario dovresti...»

«So perfettamente qual è il mio compito!» lo interruppe Louis, uscendo furente dalla stanza.




«Non venite con me?»

«Non ce n'è bisogno, Niall. Vai e divertiti»

«Va bene, a dopo Harry!» esclamò Niall chiudendosi la porta alle spalle. La stanza restò immersa nel silenzio per qualche minuto.

«Scusa per ieri» iniziò Louis avvicinandosi «non volevo ferirti»

«Tutto a posto, Lou. Mi rendo conto che a volte posso risultare piuttosto...» si fermò sforzandosi di trovare un aggettivo adatto.

«Pedante? Puntiglioso? Presuntuoso?» buttò lì l'altro.

«Ma come ti permetti? Io non sono affatto pedante!»

«Oh no, sei molto peggio!» esclamò Louis prima di avventarsi su Harry per fargli il solletico.

«Basta, ti prego... ahahahahah... dai Lou» Harry si contorceva dalle risate, che ben presto contagiarono anche Louis.

«La smetterò solo quando ammetterai di essere pedante»

«Questo non succederà mai!»

«Sicuro?»

«Sì, sono sicuro»

«Ah, quindi sei sicuro di essere pedante?»

«Cosa? Certo che no!»

«Infatti, lo penso anch'io: sei estremamente pedante!»




«Chi arriva per ultimo paga il gelato!» gridò Liam scattando in avanti.

«Non vale, sei partito prima!».

Come era loro abitudine, Niall e Liam si sfidavano in duelli di ogni genere e a chi chiedeva il motivo delle loro sfide rispondevano che le sfide sono il sale della vita e aiutano ad essere più allegri e vivaci.

Quel pomeriggio stavano correndo nel parco e si godevano l'assenza di persone: all'improvviso però sbucò uno skateboard dal nulla, che fortunatamente Liam evitò con prontezza di riflessi.

«Ma si può sapere di chi è questo coso?» scoppiò infuriato.

«È mio, non agitarti tanto che fa male al cuore» sogghignò divertito Zayn.

La coscienza di NiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora