Quel corridoio bianco e luminoso riportò a galla i ricordi della sua infanzia, e in particolare della lunghissima attesa insieme ai suoi amici prima della consegna dei diplomi. Dopo cinque anni di studio e impegno, Harry era finalmente riuscito a diventare un angelo custode. Ricordava ancora per filo e per segno il discorso della direttrice Eleanor Calder...
"La vostra missione, come ben sapete, è guidare l'anima che vi sarà affidata verso il bene, aiutandola a compiere le scelte giuste con i vostri consigli e a farle capire gli errori commessi. In questo arduo compito sarete tuttavia affiancati dagli angeli istruiti da mia sorella Christina, che si impegneranno nel far maturare l'anima in un modo diverso, ovvero dando i consigli sbagliati per permettere alla persona di capire da sola i propri errori. Entrambi siete fondamentali ed indispensabili per plasmare una coscienza degna di questo nome nella persona che dovrete custodire. Dovrete trovare un equilibrio con il compagno con cui lavorerete, in modo da non cadere in uno dei due estremi che rappresentate, idealmente il bene e il male. Ma non voglio dilungarmi oltre su questo tema che conoscete così bene. Possiamo procedere con la consegna dei diplomi..."
«Harry?» si sentì chiamare da una voce incerta. Voltò la testa e si trovò a guardare Louis, che si stava mordicchiando il labbro inferiore e si torceva le mani con fare nervoso.
«Dimmi» gli sorrise dolcemente.
«Volevo dirti che mi dispiace molto se dovessero revocarci dall'incarico per colpa mia. In fondo tu non hai fatto nulla di male, sono io ad aver sbagliato...»
«Non ti preoccupare di questo. Noi siamo una squadra, e come tale si vince e si perde insieme, ricordi? E poi, se mai dovessero cacciarci, sarò contento di andarmene anch'io, perché non avrei potuto desiderare un compagno migliore di te».
La sincerità di Harry spiazzò Louis, che divenne rosso d'imbarazzo.
«Grazie Harry» disse dopo una piccola pausa «perché ci sei sempre quando ho bisogno di te».
I due ripresero a camminare lungo il corridoio e mentre si stavano avvicinando alla porta che avrebbe cambiato il loro futuro Louis mormorò in modo quasi impercettibile «Ti voglio bene, Harry». L'altro increspò le labbra in un sorriso spontaneo e bussò alla porta.
«Vittima di stalking?» Liam allargò gli occhi incredulo.
Dopo aver cercato più informazioni, Niall aveva scoperto che l'ex fidanzato di Trisha Malik, la madre di Zayn, l'aveva tormentata per anni dopo il suo matrimonio con Yaser e la nascita dei figli. La notizia era trapelata solo dopo la sua morte a seguito delle indagini della polizia, le quali avevano rivelato che il trasferimento della famiglia in Inghilterra era stato pianificato proprio per liberarsi dello stalker. La tragedia però si era verificata pochi giorni prima della partenza, quando ormai tutto il Pakistan era a conoscenza dell'imminente viaggio di una delle più ricche famiglie della nazione. L'assassino, che senza dubbi poteva essere identificato con lo stalker, era riuscito in qualche modo ad eludere i sistemi di sorveglianza e si era intrufolato di notte nella residenza dei Malik, lasciando la giovane Trisha senza vita.
Niall non riusciva nemmeno ad immaginare il dolore e il rimorso che il marito e i figli avessero dovuto provare per non essere riusciti ad evitare l'accaduto. Da quando aveva scoperto la verità gli era montata dentro una grande rabbia nei confronti di quel mostro, ancora a piede libero nonostante gli sforzi dei detective e della polizia. Nessuno era più riuscito a trovarlo o a identificarlo e in seguito alla partenza dei Malik, qualche mese dopo l'omicidio, le indagini si erano fermate.
«Liam, dobbiamo trovarlo e farlo arrestare» disse d'un tratto Niall determinato, con una strana luce negli occhi.
«Stai scherzando, spero. Non so se ricordi, ma abbiamo appena diciott'anni, non siamo la polizia e soprattutto non è affar nostro. Se i Malik hanno deciso di non proseguire con le indagini vuol dire che hanno voluto lasciarsi questa brutta storia alle spalle, non credi?»
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La coscienza di Niall
ParanormalNiall era sempre stato un ragazzo tranquillo, educato e gentile, e questo perché aveva sempre seguito la propria coscienza. O meglio, la parte buona della sua coscienza. Nonostante non avesse mai avuto una fervida immaginazione, Niall era convinto...