VIII

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«Sono negato! Perfino quel bambino è più bravo di me!» esclamò abbattuto Niall dopo l'ennesima caduta.

«Non ti scoraggiare, anch'io ci ho messo del tempo per imparare a fare i salti».

Niall si girò con un'espressione imbronciata verso Zayn, che molto pazientemente gli stava insegnando le basi dello skate.

«Dai, prendiamoci una pausa» disse il pakistano aiutandolo a rialzarsi. I due si diressero verso un chioschetto di granite lì vicino e cominciarono a chiacchierare, dimenticandosi ben presto di tornare allo skate park. I loro caratteri così diversi si completavano a vicenda in un'armonia insospettabile: l'allegria ingenua e dirompente di Niall travolgeva ma allo stesso tempo era contenuta dalla moderata riservatezza di Zayn. Riuscivano a parlare senza freni, come succede tra chi si conosce da molto tempo, e le ore trascorse insieme volavano via senza che se ne accorgessero. Niall sicuramente non si aspettava che si venisse a creare un'intesa così naturale quando aveva deciso di provare a conoscere meglio l'altro, e Zayn dal canto suo non avrebbe mai immaginato che il migliore amico di Liam potesse rivelarsi una persona così affine a lui.

«Non ci credo che hai imparato da solo...» disse Niall stupito.

«Quando ci siamo trasferiti qui non conoscevo nessuno e venivo spesso al parco il pomeriggio. Osservando gli altri ragazzi piano piano ho cominciato ad imitarli, ma per riuscire a fare quello che faccio mi sono allenato molto»

«Vorrei avere la tua costanza! Chissà quanti traguardi riuscirei a raggiungere se mi impegnassi così»

«Sono sicuro che sei già riuscito a raggiungere tanti obiettivi» osservò Zayn, leggermente imbarazzato dai complimenti ricevuti, prima di cambiare discorso «Comunque la granita che abbiamo mangiato la scorsa volta era più buona».

«Senza dubbio, te l'ho detto che lì fanno le granite più buone del mondo» gongolò Niall.

Il loro idillio venne spezzato però da un messaggio di Greg, che fece ripiombare il ragazzo nel mondo reale.

«Miseriaccia, mi ero scordato!»

«Che succede?» chiese Zayn preoccupato.

«Stasera viene un'amica d'infanzia di Greg a cena. Devo proprio scappare...»

«Vai tranquillo, in effetti si sta facendo tardi»

«Mi dispiace andare via così all'improvviso» disse Niall afflitto prima di incamminarsi velocemente verso l'uscita del parco. Zayn lo guardò andare via, ancora seduto sulla panchina, con la mente persa tra pensieri lontani.




Niall osservava attentamente le due magliette, indeciso su quale indossare.

«Io dico la verde» affermò Harry.

«Io dico la azzurra» ribatté Louis.

«Non è importante il colore della maglietta, ma le sensazioni che ti trasmette» intervenne Ed, che in cambio ricevette tre occhiate perplesse.

Greg entrò trafelato nella camera di Niall e afferrò la maglietta verde senza tante cerimonie.

«Grazie pidocchio, mi serviva proprio questa» e uscì così com'era entrato, senza sapere di aver appena risolto un dilemma esistenziale.

«Beh, immagino di aver vinto ancora una volta, no?» si vantò Louis

«È stato solo un colpo di fortuna» rispose stizzito Harry.

«Qualcuno qui sta rosicando... capita, cioccolatino»

«Possibile che facciate a gara per ogni cosa? Neanche io e Liam siamo così accaniti»

«La nostra è una lotta per la supremazia, non è un gioco per passare il tempo» asserì convinto Louis. Il riccio lo guardò con un sopracciglio sollevato e un'aria vagamente divertita.

«Comunque ti dovresti sbrigare, Niall. Mary arriverà tra poco».

L'interessato grugnì in risposta, indossando la maglietta superstite.



Greg intanto stava percorrendo il tragitto verso l'aeroporto e ripensava a tutte le esperienze e i ricordi che condivideva con Mary. La loro amicizia era indissolubile e anche se da qualche anno si erano allontanati, complici lo studio, il lavoro e le scelte della vita, entrambi non avevano mai dubitato di poter contare l'uno sull'altra. Una forte nostalgia prese il sopravvento su di lui all'improvviso, la stessa che lo aveva portato a chiamare la sua migliore amica dopo tanto tempo, e si chiedeva se anche lei avesse sentito la sua mancanza in quel lungo periodo di lontananza. Parcheggiò poco lontano dall'entrata dell'aeroporto e aspettò il volo di Mary come se fosse l'appuntamento più importante della sua vita. I minuti passavano con una lentezza estenuante e Greg camminava avanti e indietro senza riuscire a stare fermo, procurandosi qualche occhiataccia dai passanti che intralciava con il suo percorso a zig zag. Una voce metallica interruppe di colpo la sua attesa, annunciando che l'aereo era appena atterrato. Il cuore cominciò a battergli nel petto come un forsennato e, paradossalmente, rimase bloccato sul posto senza poter fare un altro passo. Ma quando finalmente la vide, radiosa come l'arrivo della primavera, tutta l'ansia svanì nel nulla e le sue gambe lo portarono di corsa verso di lei. Si abbracciarono come fanno le persone quando sono state distanti tanto tempo, senza aggiungere una sola parola, che avrebbe rovinato quel momento.




Doniya scese le scale della villa, leggera e spensierata come non si sentiva da tempo. La sola prospettiva di passare del tempo con Liam la riempiva di gioia e davvero non si sarebbe lasciata sfuggire un ragazzo così per nulla al mondo. Uscita fuori in giardino trovò Zayn sdraiato sull'erba, lo sguardo malinconico rivolto al cielo e le dita che torturavano un filo d'erba. Il fratello voltò leggermente la testa verso di lei sentendola arrivare.

«Sei molto elegante, vai da qualche parte?»

«Liam mi ha invitata a cena» rispose Doniya arrossendo leggermente.

«Capisco» disse laconico Zayn.

«Prima o poi imparerai ad apprezzarlo, è un ragazzo dolcissimo e gentile»

«Immagino, immagino»

«Tu piuttosto, quando ti troverai il ragazzo giusto?»

Zayn distolse lo sguardo in un'altra direzione, rimanendo in silenzio.

«Non mi dire che... Zayn! Dimmi chi è!»

«Nessuno»

Doniya sbuffò.

«Tanto lo scoprirò» aggiunse mentre si allontanava in direzione del cancello.

Un sorriso involontario increspò le labbra di Zayn. In quel momento arrivò una notifica sul suo telefono.

"Per farmi perdonare ti porto in un posto speciale. Ti aspetto domani alle quattro allo skate park :)"

La coscienza di NiallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora