Liam e Doniya camminavano mano nella mano verso casa Horan, dove avrebbero parlato tutti insieme dell'operazione caffelatte e deciso cosa fare. Doniya era particolarmente taciturna e si tormentava una ciocca di capelli con la mano libera, spaventata da quello che sarebbe potuto succedere.
«Ci sono io vicino a te, non ti preoccupare amore» cercò di rassicurarla Liam.
Lei lo guardò annuendo meccanicamente, ma con la mente ben lontana dal viale alberato che stavano attraversando.
Giunti a destinazione trovarono tutti gli altri nel salone, seduti sui grandi divani a chiacchierare.
«Ecco i due piccioncini» li accolse Greg, invitandoli ad accomodarsi.
«Sei solo invidioso» lo rimbeccò Mary.
La piccola comitiva scoppiò a ridere e a Liam non sfuggì l'eccessiva vicinanza tra Niall e Zayn, così come i loro sorrisi ebeti. Lanciò uno sguardo interrogativo all'amico, che si limitò a sorridergli ancor di più.
«Ragazzi, vi ho portato qualcosina per fare colazione» annunciò Maura entrando nel salone con un vassoio carico di uova, bacon, salsicce, pane tostato con burro e una caraffa di tè.
«Giusto qualcosina» commentò Zayn suscitando un altro scroscio di risate.
«Grazie mille Maura, sei davvero gentile» la ringraziò Doniya qualche istante dopo. «Non capita tutti i giorni di avere tanti bei giovani a casa» ammiccò lei mentre li lasciava soli.
Tutti si servirono senza fare complimenti e inaugurarono quella strana riunione con un'abbondante dose di proteine e zuccheri. Una volta finito di mangiare si erano ormai rilassati abbastanza da poter affrontare l'argomento con maggior tranquillità. Mary, in quanto guida spirituale dell'operazione, prese la parola per prima e riepilogò in breve la situazione.
«Ora dobbiamo decidere se e come proseguire» concluse, lasciando aperta la discussione.
A sorpresa, fu Doniya a intervenire per prima proponendo di andare a Dover «Voglio vederlo in faccia, voglio mettere un punto a questa storia».
Gli altri rimasero in silenzio a riflettere, ognuno considerando pro e contro di quella eventualità. Nonostante apparisse semplice, si trattava di organizzare un vero e proprio viaggio e rimaneva il dubbio su come approcciare Kaamil e su cosa fare una volta trovato. Tutto di quella proposta sbandierava segnali di pericolo.
«Sono d'accordo» ruppe il silenzio Zayn con un cenno d'intesa rivolto alla sorella, che gli sorrise riconoscente. Liam e Niall si unirono poco dopo manifestando il loro assenso. Ancora una volta si volsero tutti verso Mary, l'artefice delle scoperte più importanti. Lei, sospirando rassegnata, cedette davanti agli sguardi imploranti di quel branco di cuccioli.
«Chissà cosa potreste combinare senza di me».
Una decina di giorni dopo la comitiva era pronta a partire: ufficialmente per un weekend di vacanza, ufficiosamente per portare a termine l'operazione caffelatte. Il mezzo di trasporto selezionato era la jeep di Greg, l'unica in grado di ospitare tutti e sei (per fortuna i tre angeli custodi non avevano bisogno di un posto in macchina). Avevano prenotato un b&b dove passare la notte e si erano portati lo stretto necessario per la loro "scampagnata". Li aspettava un viaggio di quasi cinque ore per raggiungere la città di Dover, che alla fine ne durò circa sei a causa delle numerose soste.
Nei giorni trascorsi ad organizzare il programma si era creata una strana armonia tra di loro, perfino tra Zayn e Liam: dopo quel piccolo incontro, che avevano preferito non raccontare per evitare di far preoccupare Niall e Doniya, avevano gettato le armi e cominciavano ad apprezzarsi reciprocamente.
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La coscienza di Niall
ParanormalNiall era sempre stato un ragazzo tranquillo, educato e gentile, e questo perché aveva sempre seguito la propria coscienza. O meglio, la parte buona della sua coscienza. Nonostante non avesse mai avuto una fervida immaginazione, Niall era convinto...