Give me everything

CAPITOLO 1

"Si è insinuato dentro di me fino a sradicare ogni certezza che avevo nella vita..."

Apro gli occhi a fatica mentre il rumore assordante della sveglia del mio cellulare risuona nella mia stanza. Non posso credere che sia già ora di alzarsi, ma non posso permettermi di fare tardi, perciò raccolgo tutta la mia forza di volontà e mi metto a sedere sul letto, portando le braccia sopra la mia testa con l'intento di stiracchiarmi un po'; mentre mi sfrego gli occhi con entrambe le mani, sento la voce di mia madre dal piano di sotto che non smette di urlare, dicendomi che la colazione è pronta e di darmi una mossa altrimenti farò tardi: sempre la stessa storia tutte le mattine.

Mi trascino in bagno mugolando, e nel guardarmi allo specchio mi rendo conto di avere davvero un pessimo aspetto: i miei poveri capelli sono rimasti raccolti in uno chignon morbido mentre dormivo, di conseguenza non ho altra scelta che sbrigarmi e fare una doccia, vorrà dire che uscirò con i capelli umidi questa mattina.

Mi precipito di sotto dopo aver deciso di indossare una semplice maglia color crema, dei jeans skinny che mettono in evidenza il mio lato B e le mie converse. Mia madre si volta verso di me e, sfoderando il suo sorriso migliore, mi saluta dicendo <<Buongiorno Camila, prima o poi perderò la voce a forza di urlare!>>

Si, ero ironica ovviamente.

Io e mia madre non abbiamo mai avuto uno splendido rapporto, ma in compenso, ho sempre potuto contare su mio padre. Peccato che sia spesso via per lavoro, non immagina quanto abbia bisogno del suo supporto e della sua presenza per affrontare mia madre.

Sorseggio il mio caffè mentre do un'occhiata al telefono, ho ben due messaggi non letti da parte di Abby: è la mia migliore amica, si è trasferita accanto a casa mia solo da un anno, ma da allora siamo diventate inseparabili. Andiamo al college insieme tutte le mattine, oggi non farà di certo eccezione.

E' il primo giorno del secondo anno, sono davvero entusiasta, adoro il Boston College.

Senza curarmi minimamente di mia madre, con un movimento repentino della mano la saluto ed esco di casa, raggiungendo Abby che mi aspetta nel suo vialetto, in macchina, pronta per partire.

Abigail Cooper è completamente l'opposto di me: è bionda, alta e con un fisico che fa invidia a chiunque, una di quelle ragazze che non passa di certo inosservata. Io, invece, mi ritengo molto anonima, ma la cosa non mi dispiace affatto; al contrario suo, odio trovarmi al centro dell'attenzione. Mi saluta con entusiasmo <<Ehi, Cami, buongiorno dormigliona! Sei pronta?>> con un cenno del capo rispondo di si, salgo nella sua decapottabile e lei mette in moto.

Un quarto d'ora dopo siamo nel parcheggio del campus; ancora non riesco ad abituarmi a quanto sia grande e, come ogni giorno, pullula di ragazzi e ragazze che si abbracciano e si raccontano di come siano andate le vacanze estive.

Alla nostra destra, non molto lontano da noi, la squadra di football si scambia pacche sulle spalle e sorrisi sinceri, felici di poter ricominciare a giocare e promettendosi di mettercela tutta per vincere le partite di quest'anno. Il loro capitano, Jackson, si gira dalla nostra parte per un secondo: non posso fare a meno di notare quanto sia bello. Le sue braccia possenti sono ricoperte di tatuaggi, potrei perdermi dentro i suoi occhi blu notte, e un ciuffo dei suoi capelli scuri gli ricade sugli occhi.. con un'aria sicura di sè, si porta una mano alla testa e lo tira all'indietro. Per quanto questa visione mi faccia piacere, so per certo che non è me che guarda, ma la mia migliore amica (impossibile non notarla, con il suo vestito fuxia che le fascia il fisico da modella e le sue lunghissime gambe!)

Abby si gira verso di me e con un grande entusiasmo mi dice << Avanti Cami, sorridi, sembra che tu stia andando al patibolo!>> <<Ho solo un po' di sonno, Abb>> commento sbadigliando e portandomi la mano davanti alla bocca. Lei mi sorride <<Le lezioni stanno per cominciare, ci vediamo in mensa più tardi?>> <<Certo, a più tardi, buona giornata!>> commento.

Ci diamo un rapido abbraccio e ognuna di noi si dirige verso la propria aula per l'inizio dei corsi.

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