Il vuoto.
L'unica cosa che riesco a sentire dentro di me in questo momento.
Me ne sto impalata a fissare un punto imprecisato con gli occhi sgranati e il respiro corto, le gambe tremanti e incapaci di muovere alcun passo.
Che diavolo ho combinato?
Ben mi fissa sbigottito e schiude la bocca più volte per dire qualcosa, ma si blocca continuamente e non emette nemmeno mezzo suono. I suoi occhi mi vedono sotto una luce diversa, posso percepirlo.
Il suo sguardo mi brucia la pelle e mi lacera l'anima, mi trafigge come un coltello.
La cosa grave è che dovrei sentirmi in colpa per lui, ma la realtà è l'unica persona a cui riesco a pensare è Jackson.
Cosa penserà di me adesso?
Mi avrà presa per una cretina che va a letto col primo che capita?
Crederà che ciò che abbiamo condiviso per me non conti nulla?
Non ho alcuna risposta alle mille domande che aleggiano la mia mente, probabilmente non le avrò mai.
<<Hai intenzione di spiegarmi?>>
Ben è il primo a rompere l'imbarazzante silenzio creatosi tra noi. La sua domanda è lecita, sente di meritare una spiegazione e d'altronde non ha tutti i torti. Ma che posso dire all'uomo con cui il giorno prima ho condiviso il letto che non è lui il centro dei miei pensieri? Che mentre le sue mani sfioravano il mio corpo io chiudevo gli occhi immaginando che fossero le carezze di qualcun altro? Che ho iniziato una frequentazione con lui perché ero convinta di voler voltare pagina ignorando il sentimento che provo per un altro?
Non posso farlo. Non posso ferire il suo orgoglio in questo modo, ma devo mettere un punto a qualsiasi cosa lui creda ci sia tra noi. Devo farlo per rispetto nei suoi confronti, ma soprattutto nei miei.
<<Mi dispiace, Ben... io....>>
<<Non riesco a crederci! Non posso crederci Camila! Ti piace mettere un piede in due scarpe? È questa la persona che sei? Non ha significato nulla ieri sera per te? Mmh? E guardami in faccia!>>
Dopo questa sua sfuriata alcuni ragazzi della confraternita iniziano ad affacciarsi alle loro porte per godersi lo spettacolo. Alcuni ridacchiano, altri ci guardano sgomenti.
Mi sento profondamente umiliata.
Corro via senza avere il coraggio di ribattere qualsiasi cosa, e come speravo Ben non mi corre dietro.
Mi avvio a piedi verso casa con mille pensieri in testa, ma non piango più. Mi prendo un momento di riflessione con me stessa, per ripensare agli ultimi tempi e alle mie azioni impulsive che ovviamente hanno avuto conseguenze enormi.
In lontananza intravedo la macchina di mio padre, che si ferma subito dopo accanto a me e il suo viso carico di risentimento mi fa pizzicare gli angoli degli occhi.
Mi sorride debolmente e con il mento mi fa cenno di aggirare la macchina e salire con lui.
Entrambi rimaniamo in silenzio per un periodo di tempo mentre mio padre continua a guidare verso una meta sconosciuta, poi si ferma di fronte al parco giochi dove mi portava sempre a giocare da bambina.
<<Tesoro, le cose tra me e tua madre non sono mai andate bene come credevi. Non sto giustificando il mio gesto sconsiderato, ma voglio che tu sappia che tra me e te non cambierà niente>>
Le sue parole sincere mi arrivano dritte al cuore ed è in quel momento che scoppio in lacrime.
<<Sei e sarai per sempre la mia principessa, non è cambiato niente tesoro>> continua a dire, accarezzandomi dolcemente la nuca per tentare di calmare i miei singhiozzi.
Sollevo lentamente la testa per incontrare i suoi occhi
<<Che farai ora?>> gli chiedo con la voce spezzata.Emette un enorme sospiro e volta il capo
<<Ti ricordi quando venivamo qui insieme? Ti spingevo sull'altalena e tu non facevi che urlare 'più veloce, papà, più veloce!' Il tuo sorriso mi ha sempre illuminato le giornate e ho sempre pensato che la vita non avesse potuto farmi regalo migliore di te. Qualsiasi cosa sarà di me e tua madre, non dimenticare mai la persona che sei, e non accantonare mai il tuo lato di bambina sognatrice. Segui sempre i tuoi sogni, impegnati, non dare mai nulla per scontato ma soprattutto non dimenticare mai di vivere. Vivi, Camila, fai tutte le esperienze possibili, poniti un obiettivo e corri, non fermarti finchè non l'avrai raggiunto>>
Si gira nuovamente verso di me e mi rivolge il suo sorriso più bello, quello che mi ha sempre fatto credere che nella mia vita ci sarebbe stato un solo uomo, mio padre, il mio supereroe.
È sempre grazie alle sue parole che prendo consapevolezza del mondo che mi circonda e mi danno la forza per affrontare tutto in modo diverso.
Ma ci avrei pensato più tardi perché, quel momento con mio padre, voglio godermelo appieno, assaporare ogni secondo accanto a lui.
Scendiamo dall'auto e ci sediamo insieme su una panchina, e io mi accoccolo su di lui e lascio che mi avvolga con tutta la sua protezione.
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Give me everything
RomanceFinirà mai questa sensazione che mi pervade anima e corpo ogni volta che mi guarda? Camila Wyatt è una studentessa modello che frequenta il Boston College, lavora in una libreria per contribuire alle spese per la retta dell'università, la sua vita n...