Capitolo 4

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Non ero del tutto sveglia, ma lo ero abbastanza da percepire il calore delle braccia che in quel momento mi stavano stringendo dolcemente.

Sentivo di essere su un letto, ma abbracciata a qualcuno...finalmente riuscii ad aprire gli occhi: Peeta.

Stava dormendo come un angelo.

-Peeta...- sussurrai. Riuscivo, finalmente, a parlare.

Lui si svegliò.

Aprì gli occhi e abbassò il viso velocemente, per poi vedermi sorridere, e la stessa cosa fece lui.

-Katniss!- mi abbracciò ancora di più, cosa che feci anch'io.

Era sollevante poterlo finalmente vedere...

-Che ci faccio qui?- gli chiesi.

Lui mi stava ancora abbracciando, non sembrava volesse smettere.

-È una lunga storia...-

-Ho tutto il tempo del mondo per sentirla-

Allora lui smise di abbracciarmi è ci mettemmo comodi sul letto, seduti.

Peeta cominciò...

-Uscito dal forno ero tornata a casa, ma tu non c'eri, così ho aspettato lì dieci minuti, magari eri andata da qualche parte, ma non sei venuta così sono uscito di casa incontrando Sae la Zozza, che mi aveva detto di non averti visto, così ho ragionato un po' e pensato potessi essere a caccia. Così ero andato verso il bosco sorpassando la rete metallica e ti ho chiamato urlando, ma tu non rispondevi, così ho cercato tutto il bosco ma non ti trovavo. Infine, quando ormai stavo per perdere le speranze una ghiandaia imitatrice aveva cominciato a cinguettare, io avevo seguito quel suono e ti ho trovato a terra, svenuta. Quindi ti ho portata in ospedale e...eccoci qui. E tutto- terminò la frase con un sorriso.

-Sei bello quando sorridi- mi limiti a dire io.

Arrossì, così lo abbracciai.

Sapevo che per la prima volta avevo lasciato senza parole lui, Peeta Mellark, il Ragazzo del Pane.

-Ma da quand'è che sto qui?- chiesi.

-Due settimane-

Che cooooooooooooooosa???????
2 SETTIMANE??????????????

E io che credevo fossi stata lì per solamente qualche giorno...

-Grazie- sussurrai vicino al suo orecchio.

-Per sempre- fece a sua volta lui.

Stava per darmi un bacio, uno di quei baci fantastici che mi facevano cadere dalle nuvole, ma purtroppo venimmo interrotti da un'infermiera.

-Dobbiamo visitare la Signorina Everdeen. Signor Mellark, esca per favore-

Lui fece come lei aveva ordinato, però mi mandò un bacio da lontano mimando un > con le labbra.

Finito di visitarmi Peeta rientrò, domandando subito:-Allora? Come sta?-

Io ero curiosa quanto lui.

-Stai bene, benissimo-

Io e Peeta ci guardammo felici, estasiati, entrambi consapevoli di poter di nuovo stare insieme e organizzare il matrimonio.

Ci abbracciammo per l'ennesima volta. Ma quell'abbraccio, a differenza degli altri, fu pieno di speranza, speranza di poter avere una vita migliore.

Poi, però, ritornai malinconica.

-Kat, e ora cos'hai?-

-MaryRose...-

-Oh, ancora quella storia...dimenticala!-

-Non posso dimenticarlo, vorrei farlo, ma non posso. Non ci riesco.-

(...)

Peeta guardò l'infermiera:-Ora potremmo tornare a casa ed essere sereni, vero?-

-Beh...no-

!¡OH MY CONNOR¡!(Sequel to Sani e Salvi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora