-Signorina...ecco...lei è incinta-
Disse tutto d'un fiato l'infermiera.
Ma come...non potevo essere incinta...no!
-Da due mesi- aggiunse ancora lei.
Improvvisamente il mondo mi crollò addosso.
Ero incinta.
Aspettavo un bambino.
Non potevo crederci.
L'infermiera mi guardò con una faccia strana, come se pensasse che a quella notizia potessi essere felice. E invece no.
Non ero affatto felice.
Improvvisamente iniziai a sudare, e questo sempre di più, fino a quando l'infermiera non mi chiese:-Signorina Everdeen, va tutto bene?-
Annuii, ma non era affatto così.
Ritornai in stanza silenziosamente: vidi Peeta accarezzare il pancione di Leslie e intanto chiacchierare con lei e Gale.
Erano tutti così felici.
E io avevo paura. Paura di poter interrompere tutta quella felicità che mi attirava, ma restavo dietro l'angolo ad osservare la scena.
Pensai di ricorrere all'aborto e a non dire niente a Peeta, per non farlo dispiacere.
Ma poi il mio sguardo ricadde nuovamente su di lui, e a come era felice per Gale e Leslie, e il loro bambino.
Improvvisamente una lacrima cadde dal mio viso, una lacrima do gioia. Se con loro era così felice, come sarebbe stato se avesse avuto un figlio o una figlia da me?
Sarebbe stato il sogno della sua vita, e non potevo .distruggerglielo. Ma non volevo neanche far soffrire la creatura che avevo in grembo.
-Hei, Kat!- Esclamò Peeta venendo verso di me e abbracciandomi.
Poi mi chiese:-Allora che ti ha detto l'infermiera?-
-Ehm...l'infermiera? Beh, non ha detto niente...-
-Non doveva dirti il motivo per cui dovrai restare ancora qui?-
-Ah, già...hai ragione-
-Ebbene? Che ti ha detto, Kat?-
-Ha detto che...è per un ultimo controllo, tutto qui...Ma tanto già domani avranno finito e potremmo andarcene-
-Menomale, mi stavo preoccupando-
Sorrise.
Perché sorrideva io non lo so.
-Hei, ma dove la trovi tutta questa felicità?-
-Nei tuoi occhi, Kat, nel tuo viso, nel tuo sorriso-
-Non sto sorridendo-
-Ricordo l'ultima volta che hai sorriso e l'ho memorizzato, l'altro ieri alle 10:40-
Questo mi fece, a mia volta, sorridere.
Purtroppo quella notte avrei dovuto dormire lì, ma dato che Peeta non voleva tornarsene a casa senza di me, anche a lui diedero una stanza d'ospedale dove poter dormire, ed era proprio accanto alla mia.
Tuttavia non potevamo dormire insieme.
Quella notte mi addormentai con un grande peso sul petto, non avendogli detto la verità.
Dovetti, quindi, addormentarmi con la forza, così presi un sonnifero e mi addormentai.
Solo dopo capii che era meglio non dormire che fare incubi terrificanti.
Ho un bambino in braccio, non so il suo nome, ma somiglia tanto a Peeta: gli stessi occhi azzurro cielo, gli stessi adorabili capelli biondi, e la stessa dolcezza con cui mi prende il dito e me lo scuote.
Sento un suono, quello del campanello. Vado ad aprire la porta, ma Peeta mi ferma e dice che ci va lui, poi mi consiglia di rimanere in cucina e di non uscire. Ho ancora questo meraviglioso bambino in braccio.
D'un tratto sento la porta aprirsi molto violentemente e un urlo di Peeta. Un urlo davvero straziante, non posso stare lì ferma in cucina ad aspettare.
Apro la porta della cucina e vedo Peeta, a terra, morto.
Sempre con il bambino in braccio mi inginocchio davanti a lui gridando con dolore, urlo strozzatamente, urlo come stessi per morire, e il bambino che ho in braccio piange.
Urla di dolore provengono da casa mia, urla terrificanti, strozzate, strazianti.
Per un attimo guardo di fronte a me e vedo MaryRose.
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!¡OH MY CONNOR¡!(Sequel to Sani e Salvi)
Romance"Sani e Salvi" è finito in sospeso...ma non era la fine, era solo la fine dell'inizio! Seguite la storia "Sani e Salvi" Vi anticipo, comunque, che sarà mischiato con un po' di fantascienza, ma infondo non è così strano dato che...SIAMO NEL FUTURO! ...