REQUEST

87 3 0
                                    

Riza aveva appena controllato l'ultima pratica che Roy aveva a sua volta esaminato e firmato. Diede un veloce sguardo ai documenti che ancora dovevano essere visionati dall'alchimista, nello stesso momento in cui lui metteva la mano sull'ultimo plico che ancora giaceva alla sua destra. Fece un rapido calcolo mentale, se i ragazzi avevano svolto il loro dovere, ora nell'altro ufficio doveva essere tutto pronto.
-Colonnello.- lo chiamò. Gli avrebbe chiesto il permesso per mettere in atto quello che aveva programmato sin dalla mattina.
-Sì, Tenente?-
-Volevo chiederle se potevo mandare a casa i ragazzi in anticipo. Sa, ho aumentato il ritmo questa mattina proprio per finire prima. In teoria ora dovrebbero già aver completato tutto.- gli spiegò semplicemente.
Lo sguardo di lui la rese un poco insicura, cosa poteva significare quell'ombra di dubbio nei suoi occhi?
-Ovviamente se non fosse possibile ho sempre qualcosa da fargli fare nel frattempo.- si affrettò allora ad aggiungere.
-No, ma si figuri. Li mandi pure a casa senza problemi.- rispose allora lui come se si fosse riscosso in quel momento da qualche pensiero.
-La ringrazio. Allora vado a prendere gli ultimi fogli e a congedarli, torno subito.- sorrise felice d'avere avuto l'appoggio del suo superiore, e poi velocemente uscì. Non che dubitasse del fatto che Mustang potesse approvare questa sua condotta, ma quella pausa l'aveva resa un po' insicura.
Il caldo quel giorno era veramente soffocante, se ne era accorta appena arrivata in ufficio la mattina. Decidere di aumentare il ritmo e far uscire prima i ragazzi, quanto meno, le era sembrata la scelta migliore, era inutile tenerli a rosolare al quartier generale sino alla fine della giornata proprio il venerdì.
Solo quando fu davanti alla porta dell'ufficio attiguo si ricordò di come era vestita. Si guardò per un attimo. Una smorfia leggera apparve sul suo volto, non si piaceva affatto così, non era per nulla in ordine; ma doveva ammettere che il Colonnello aveva ragione, in una giornata così afosa nessuno avrebbe badato alla forma e, se non si fosse tolta la giacca della divisa, probabilmente si sarebbe già sciolta da tempo. Fece un respiro profondo ed entrò.
I suoi colleghi non erano molto più presentabili di lei, anzi, molto meno. Fuery aveva la camicia mezza aperta e le maniche alzate sino quasi alle spalle, Falman indossava la maglietta ma anche lui aveva arrotolato la corta manica, Breda era riuscito ad entrare all'East HQ con una canotta e Havoc... beh Havoc stava direttamente cercando di togliersi la maglia nera dell'esercito, ma doveva essersi immobilizzato nel momento in cui aveva sentito la porta aprirsi. Riza lo fissò per un attimo con uno sguardo piuttosto incredulo, nel frattempo tutti i colleghi erano diventati delle statue di sale. Dopo un secondo, tremendamente imbarazzato, Jean ruppe il silenzio.
-Ehm ecco Tenente, faceva caldo così...- disse tentennando mentre si risistemava l'indumento. Lei non ci badò molto e s'avvicinò al suo scrittoio, dove erano soliti poggiare le pratiche che dovevano solo essere ultimate dal Flame Alchemist.
Solo in quel momento sentì gli sguardi di tutti i ragazzi posarsi su di lei. Li guardò confusa, poi notò dove andavano a posare i loro occhi.
-È stato il Colonnello a dirmi di togliermi la divisa.- rispose alla domanda inespressa che si leggeva nelle loro espressioni.
I compagni si guardarono tra loro, sembravano mandarsi dei messaggi in quel silenzio, ma lei non li capiva, stava troppo poco tempo con loro per riuscire a comprenderli; al contrario la cosa ormai le riusciva sempre più facile con Mustang.
-Tenente,- la chiamò quindi Breda -c'è altro da fare? Perché noi avremmo finito quel che ci aveva assegnato, e sul piano giornaliero non pare esserci altro.-
-A questo proposito: come avrete notato vi ho chiesto di finire tutte le pratiche molto prima della fine della giornata perché, in accordo con il Colonnello, abbiamo deciso di concedervi il resto delle ore di libera uscita. Perciò potete anche tornare a casa, ci vediamo lunedì.- rispose concludendo con un sorriso disteso.
Ci fu attimo di silenzio totale invece che il normale trambusto prima d'uscire che la ragazza s'aspettava. Poi Fuery esclamò di colpo.
-Grazie Tenente! Lei è sempre così gentile con noi!-
-Ma dovete ringraziare il Colonnello, se non avesse dato lui il permesso...- non riuscì però a finire la frase, perché Breda s'intromise.
-Sì lo sappiamo Tenente, ma se lei non c'avesse preparato la scaletta proprio per finire in anticipo non ci sarebbe nemmeno stata la possibilità di chiedere il permesso.- Tutti fecero un segno d'assenso alle parole del collega.
A quel punto sotto lo sguardo quasi incredulo della donna iniziarono a sistemare le loro scrivanie prima d'uscire. Non pensava avrebbero badato alla scaletta, in realtà, non se l'aspettava d'essere ringraziata. Si sentiva veramente rinfrancata in quel momento.
-Ho sentito che in piazza dei caduti c'è un ambulante che vende anguria, dicono sia la migliore di tutta East City. Potremmo andare a provarlo?- domandò nel frattanto Falman, che come sempre era il più ordinato di tutti, perciò il più veloce a risistemare.
-Io ci sto.- disse velocemente Hymans mentre gettava i sacchetti delle ciambelle di una intera settimana.
-Vengo volentieri anche io.- fu invece la risposta di Fuery. Havoc mugugnò invece qualcosa di incomprensibile, mentre cercava disperatamente l'accendino che solitamente giaceva sul suo scrittoio, ma era indubbiamente un assenso.
Riza non rimase oltre, raccolse le carte e si diresse alla porta, ma poco prima di uscire fu richiamata da Havoc.
-Tenente, lei non viene con noi?-
-No, sottotenente, devo ancora finire questo lavoro con il Colonnello,- rispose mettendo in mostra le carte -sarà per un'altra volta, ma grazie per l'invito. E buon fine settimana a tutti.- concluse, conscia d'avere un sorriso di contentezza stampato in volto mentre varcava la soglia. Le faceva terribilmente piacere aver ricevuto quell'invito. Loro forse non potevano capire, ma da quando se n'era andata aveva continuamente il timore di non essere più degna della loro amicizia. Aveva sempre avuto la tendenza ad isolarsi, un po' perché era donna in mezzo a tanti uomini, un po' a causa del suo carattere ed infine perché in realtà passava molto più tempo nella stanza di Roy; ma ultimamente aveva cominciato a notare quel distacco tra lei e i suoi colleghi, e si era un poco impaurita. Ne aveva parlato con Mustang, l'argomento era stato sollevato casualmente un pomeriggio, e lui era rimasto quasi incredulo. L'aveva rassicurata e incoraggiata, ma questa conferma diretta era ancor più appagante.

Reaching for RDove le storie prendono vita. Scoprilo ora