XIV

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"Posso ucciderlo?"

"E' tuo amico, non lo faresti mai."

"Ma Harry è il mio migliore amico."

"E lui è un pugile."

"E io me ne fotto."

"Razzi cucitevi la bocca!" esclama Lottie fermando quel battibecco infantile, passando le dita fra quei capelli ricci sparsi sulle sue cosce.

"Tu non dici niente?" chiede sbigottito Zayn, spalancando gli occhi scuri "Tuo fratello è un figlio di puttana e tu non muovi un dito?" le sbraita contro.

"Non prendertela con me." Digrigna i denti "Se Louis è uno stronzo, non è di certo colpa mia."

Il corvino sta per rispondergli a tono, volendo sfogare la sua rabbia nei confronti del boxer sulla persona più vicina a lui. Ma si blocca, quando sente Harry piagnucolare e arricciarsi ancora di più.

"Per favore, non parlate di lui." Sussurra, stringendo le gambe con le braccia, accoccolandosi maggiormente sotto la coperta leggera.

La ragazza sospira, guardando fuori la finestra- che ha aperto lei, altrimenti il riccio sarebbe rimasto al buio per i prossimi mesi- e osservando il debole sole primaverile fare capolino nella stanza e illuminare il pavimento. Fa scorrere, piano, gli occhi chiari sul disordine che regna in quell'ambiente, dai vestiti sparsi in giro- riconosce qualche maglia di suo fratello- a libri e oggetti caduti a terra, o forse lanciati.

"No, Harry." Si avvicina Niall, parlando piano "Dobbiamo parlarne, è una settimana e mezza che non ti muovi da qui." Si siede sul letto "Non puoi perdere tutti questi giorni di scuola e specialmente non per lui." Gli tocca piano la spalla "Tu vali più di lui." Non fa caso allo sguardo acido che Lottie gli lancia- è comunque suo fratello! – perché si sta parlando del suo migliore amico e nessuno può trattarlo così.

"Perché mi ha trattato così?" chiede ingenuamente "Io ho fatto tutto il possibile per farlo sentire a suo agio, non l'ho mai forzato a fare niente." Calde lacrime gli rigano le guance pallide "Non l'ho costretto a stare con me." Urla disperato, ripensando ai suoi occhi duri, le mani forti che lo stringono quando gli chiede di baciarlo, le soffici labbra che gli esplorano il corpo. Non può credere al fatto che gli abbia vomitato addosso quelle parole, così cattive e taglienti. Non ha fatto nulla per meritarselo e lo odia così tanto. Lo odia per avergli fatto vedere il paradiso e un attimo dopo le fiamme dell'inferno. Lo odia perché è uno stronzo insensibile e lo odia ancora di più per che sa che non è così. Louis è una delle persone più emotive, sensibili e dolci- quando vuole- che abbia mai conosciuto. Non si beve la storia del fatto è stata solo una bella scopata. Una persona che ti considera solo carne da fottersi non ti guarda così, non ti accarezza in quel modo, non ti porta i tuoi cupcake al cioccolato fondente preferiti, non ti cerca fra la folla con sguardo preoccupato.

Harry nota tutto. Ogni minimo dettagli, il più piccolo gesto o sguardo. Il tremolio delle mani, il rumore di un piede che sbatte nervoso sul pavimento, il guizzo di un sopracciglio. E ha visto come il pugile si è grattato il palmo della mano mentre gli sbraitava contro- lo fa quando è nervoso, come prima di un incontro, o quando mente, come quando gli dice di stare bene mentre gli disinfetta i tagli sul viso- e come non lo ha guardato negli occhi nemmeno una volta. Quindi, perché diavolo si è comportato così?

-

"Maledetto coglione." Strepita Zayn, spalancando la porta della palestra e marciando verso il ragazzo che sta prendendo a pugni un sacco.

"Che vuoi, Malik?" sospira, piegando di lato il collo indolenzito.

"Che voglio? Mi stai chiedendo che voglio?" lo spinge indietro, lo sguardo che lancia fuoco.

"Non toccarmi." Lo avvisa con tono basso, cercando di togliersi un guantone con i denti.

"Non usare quel tono da cazzone con me." Affila gli occhi scuri "Non osare."

"Cosa vuoi?" ripete, digrignando i denti. Riesce finalmente a sfilarsi le protezioni, poggiandole a terra, ai piedi del ring.

"Sei un vero coglione. Uno di quelli speciali." Incrocia le braccia al petto.

"Vuoi restare qui ad insultarmi?" gli chiede "Perché non ho tempo da perdere."

"Sì, starò qui ad insultarti tutto il giorno, anche domani se ho voglia." Gli anfibi che indossa stridono contro il pavimento appena lucidato.

"Se sei incazzato perché il cuoricino del tuo amico si è rotto, non prendertela con me." Sbuffa, poggiandosi contro una colonna lì vicino "Non gli ho mai promesso amore eterno."

Accade tutto molto velocemente. Zayn alza il braccio, impattando il suo pugno contro lo zigomo del ragazzo più grande, che sbatte contro il muro alle sue spalle, preso alla sprovvista. Poggia le mani sul suo petto, spingendolo di nuovo di lato.

"Non parlare così di lui!" urla, vede appannato, mentre si sfoga contro il liscio "Non azzardarti a rivolgerti a lui in quel modo." La voce va scemando "Non sei abbastanza per lui, non so come faccia a star male per uno come te." Glielo sputa addosso con cattiveria, con l'unico scopo di offenderlo e fargli male. Spera vivamente che quelle parole lo tormentino la notte, mentre cerca di addormentarsi, mangiato dai sensi di colpa.

Louis non reagisce, non alza un dito né apre bocca. Sa di meritarselo. Si merita il livido in faccia e i rimorsi che sembrano avvolgerlo e divorarlo lentamente, ogni minuto che passa. Fra tutte le parole che gli sono state sparate addosso, una frase lo colpisce di più.

"Harry sta male?" sussurra, bloccando il ragazzo più piccolo che sta per andarsene "Tanto?"

Zayn gira di poco la testa, fermandosi e sospirando, poi va via senza rispondere.

"Che è successo?" Liam arriva trafelato, dopo aver sentito le urla. Guarda il suo amico, che fissa l'uscita insistentemente "Tutto bene?" gli poggia una mano sul braccio.

"No."

Kill my mind | l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora