XVI

5.6K 262 52
                                    

"Vogliamo andare a un incontro?" chiede Zayn, seduto alla scrivania.

"Sei impazzito?" Harry lo guarda storto, cerchiando con la matita una data che non riesce a ricordare.

"Ho pensato che magari..." fa una pausa, accarezzando la pancia di Muffin con il piede nudo "Magari potreste riconciliarvi."

"Okay, sei impazzito." Chiude il libro di storia e lo lancia di lato, per poco non cade a terra "Perché mai dovremmo farlo?" incrociando le gambe e sedendosi nel mezzo del letto "Ti sei perso gli avvenimenti dell'ultimo mese per caso?" ridacchia ironico.

"Louis mi ha scritto." Ammette il corvino, passandosi una mano fra i capelli.

"Mi fa piacere, vi siete riappacificati?" non gli interessa in realtà, non vuole parlare di lui. Ma Zayn gli è stato vicino in quei giorni di merda e non vuole interromperlo, si sentirebbe troppo in colpa.

"Mi ha chiesto se vogliamo andare a vederlo, stasera." È già pronto a dover calmare l'ira del riccio, si prepara in mente un discorso per calmarlo ed evitare di venire ucciso.

"Va bene." Non mostra stupore, il tono è piatto.

"Harry, so che probabilmente lo odi ma-." L'amico spalanca gli oggi "Va bene?" chiede, ha paura di aver sentito male.

"Sì, per me va bene." Afferra il telefono, guardando l'ora "È tardi." Storce le labbra.

"Dov'è il tranello?" si alza di scatto, avvicinandosi al letto "È ovvio che stai cercando di fottermi." Assottiglia gli occhi scuri, puntandogli un dito contro.

"Effettivamente sei proprio bello, non mi dispiacerebbe." È tranquillo, con quella maglietta sgualcita e i piedi che sfregano tra loro.

"Usi anche l'ironia!" alza le braccia al cielo "Esploderà qualcosa, lo so." Borbotta.

"Soltanto la vena sul tuo collo, se non ti calmi." Ammicca, facendo urlare dalla frustrazione Zayn.

Harry si alza, affermando di aver bisogno di una doccia e invitando il suo amico a bere un po' di acqua prima di svenire e che non lo porterà in ospedale, in caso. Entra in bagno, poggia le mani sul lavandino bianco e alza piano la testa, osservandosi attentamente. Non può negare di essere scosso, turbato. Gli basta che qualcuno lo nomini e sente subito qualcosa muoversi dentro di lui, qualcosa che scalcia per uscire. Le ginocchia gli tremano e l'unica cosa che vorrebbe fare e scivolare contro la parete e urlare. Vorrebbe urlare e sfogarsi, prendere a pugni un muro. Andrebbe a fare boxe, se non fosse la cosa che più glielo ricorda.

-

"Perché sei voluto venire?" Zayn sembra più nervoso del riccio, che guarda distrattamente i muri- probabilmente ritinteggiati da poco, prima su quell'angolo c'era una macchia grigia a forma di cane- e sbuffa.

"Si muovesse, è lui che ci ha invitato e io non ho tutta la notte." Sbatte il piede a terra, irrequieto.

"Non ti ricordavo così scontroso."

Sente un brivido percuotergli la schiena, gli fa rizzare i peli sul collo e si gratta piano il quel punto. Quella voce ha contato i giorni in cui non ha avuto l'onore di ascoltarla, di farsi cullare dal dolce modo in cui accarezza le lettere.

"Come se mi conoscessi." Sputa acido, girandosi e squadrandolo. Bello come una divinità, come sempre.

Louis si zittisce, colpito dall'asprezza di quelle parole. Aggrotta le sopracciglia, Zayn gli ha scritto che il riccio non ha fatto storie per andare lì, quindi perché si sta comportando così ora?

"Perché mi hai fatto venire?" incrocia le braccia.

"Vorrei parlarti." Volge lo sguardo verso gli spogliatoi "Possibilmente in privato." Abbassa leggermente la voce.

Kill my mind | l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora