XIX

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Harry ha conosciuto la madre di Louis, ha fatto più cene in quella casa che da sua nonna materna. Adora quell'appartamento e adora la camera del liscio, con il letto piccolo che li costringe a dormire uno sopra l'altro- lo preferisce più del suo, anche se meno morbido-. I rispettivi genitori di sono incontrati e si amano, Anne e Johannah sono così unite che Robin è quasi geloso- sua moglie lo abbandona almeno una volta a settimana per una serata fra donne, non puoi esserci altrimenti non posso parlare male di te. In quelle notti, Louis e Harry rimangono con lui a guardare partite oppure padre e figlio vanno a tifare per il castano ai suoi incontri.

Louis sorride, guardando il suo bellissimo fidanzato che osserva attentamente il menù. Il più piccolo alza gli occhi e sorride, quando nota che l'altro lo sta scrutando.

"Cosa prendi?" chiede, leccandosi le labbra.

"Il solito." Alza le spalle, dando una veloce occhiata al foglio plastificato.

"Come sei noioso." Sbuffa, alzando gli occhi al cielo.

"Sei tu che credi di star pranzando." Lo accusa "Sono le dieci di mattina e scommetto che stai guardando la sezione delle torte."

Harry arrossisce furiosamente, chiudendo di botto il menù e fulminandolo "Non è vero!" esclama imbarazzato "Oggi mi tengo leggero." Alza il mento "Prendo un frullato."

"E basta?" non può credere che pur di non dargli ragione, rischia di morire di fame. Vorrebbe davvero ridergli in faccia, ma il riccio metterebbe la cintura di castità per almeno un mese e non gli sembra il caso "Va bene, quale vuoi?"

Il più piccolo aggrotta le sopracciglia, offeso dal fatto che il suo ragazzo non abbia capito che non vuole assolutamente uno schifo di frullato "Quello con banana e fragole." Si sistema gli occhiali da sole sulla testa.

"Siete pronti per ordinare?" chiede allegra una cameriera bruna, avvicinandosi con penna e taccuino.

"Io un infuso freddo allo zenzero e un toast al formaggio." Harry lo guarda disgustato. Toast e tè la mattina? Davvero? "Per il mio ragazzo invece la torta del giorno, quella con cioccolato e frutti rossi, giusto?" ghigna, non guardarlo il ricciolino "E una spremuta di arance."

"Va benissimo, arrivo il prima possibile."

Harry lo guarda, in silenzio, e Louis ricambia lo sguardo con sfida.

"Ti odio." Sussurra il più piccolo.

"Io ti amo."

Harry rigira gli occhi, sbuffando un sorriso "Com'è Liam come manager?" chiede per distogliere l'attenzione da lui. Il pugile, infatti, ha deciso di voler prendere il suo sport più seriamente. Per quanto gli piaccia insegnare e allenare ragazze che non possono infilarsi un coltellino in tasca ogni volta che escono, vuole fare quel passo in più, vuole combattere a livello professionale. Per questo motivo ha assunto il suo capo, che ha già esperienza nel campo e in più non è costretto a farsi amico qualche vecchio con la puzza sotto il naso.

"Rompe il cazzo più di prima." Sbuffa, ringraziando la ragazza di prima che è tornata con i loro ordini "Tu piuttosto, hai fatto richiesta a quell'università?" assottiglia lo sguardo, soffiando sulla sua tazza.

"Certo, l'ho fatto stanotte." Spiega, guardando innamorata quella fetta di torta.

"Intendi dopo che mi hai chiamato disperato perché Muffin ti ha pisciato sulle coperte?"

"Le avevo appena cambiate!" alza un dito al cielo, ancora arrabbiato con il suo cane.

"E perché hai chiamato me?" ride, mordendo il suo toast.

"Dovevo lamentarmi con qualcuno." Sorseggia la sua spremuta "E poi non mi pare che ti sia dispiaciuto, visto come è finita la telefonata." Fa il suo solito sorrisetto da stronzo e Louis lo ama davvero tanto.

"Andiamo a vivere insieme." Dice improvvisamente, facendo andare un mirtillo di traverso a Harry.

"S-scusa che?" tossisce, rubando un sorso di tè dal suo ragazzo.

"Prendiamo una casa." Ripete "Tu andrai all'università, io sono adulto ormai." Si spiega meglio.

"M-ma tu e la tua famiglia." Balbetta, sorpreso "Lasceresti la tua famiglia per me?" si commuove, passandosi una mano sotto l'occhio destro, che ha iniziato a lacrimare.

"Mamma ha Daniel ora, non sono sposati o altro ma credo che rimarranno insieme per un bel po'." Si gratta il retro del collo "Non hanno più bisogno di me."

"Loro avranno sempre bisogno di te, non sei di certo sostituibile ma un comune Daniel." Alza le mani al cielo, preoccupandosi per il castano. La famiglia è sempre un tasto dolente.

"Prenderemo una casa vicino alla tua università." Continua "E poi rimarremmo a Londra, possiamo andare a trovare i nostri genitori quando vogliamo." Finisce la sua bevanda, non guardando Harry negli occhi per paura di vedere la sua espressione. Forse sta correndo troppo, forse il riccio ancora non è pronto per un passo così importante. È appena uscito dalle superiori, magari vuole divertirsi prima di legarsi così tanto a qualcuno.

"Sono così felice." Singhiozza "Lo faremo davvero?" chiede emozionato, muovendosi irrequieto sulla sedia.

"Sì!" urla, rendendosi poi conto di essere in mezzo alle persone "Sì, lo faremo. Lo possiamo fare anche ora." Gli afferra le mani posate sul tavolo, accarezzando l'anello argento che gli ha regalato lo scorso mese.

"Andiamo a cercare." Sorride il riccio, entusiasta "Come si fa? Possiamo farlo su internet? O dobbiamo andare da un agente immobiliare? O dio, mamma piangerà e anche io piangerò." Straparla, infilandosi in bocca l'ultimo pezzo del dolce.

Louis illumina la stanza con il suo sorriso, sente qualcosa crescergli nel petto al sol pensiero di svegliarsi ogni mattina di fianco di quel ragazzino, di cucinare insieme, di aspettarlo quando torna dai suoi corsi. Vorrebbe davvero pianger dalla gioia, così come sta già facendo Harry.

"Non vedo l'ora di arredarla, possiamo portare Muffin? Non voglio lasciarla."

"Certo, fa parte della famiglia."

"Famiglia?" il riccio scoppia definitivamente a piangere, non potendo trattenere le lacrime. Famiglia, Louis li ha definiti una famiglia.

"Ti amo così tanto, Lou." Si alza, per andare ad abbracciarlo.

"Anche io, amore." Lo bacia, cercando di dimostrargli la veridicità delle sue parole "Non so cosa farei senza di te, ora. Ora che ho scoperto cosa sia la felicità."

Kill my mind | l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora