Capitolo 12

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Vanessa Amber POV

Vado in ospedale con Susan Chanel e Frankie Trevor, che mi accompagnano, sembrano più agitata di me. Io sono calma, Rose Miranda non è altro che una opportunista che ha trovato l'uomo più ricco di New York, anche se ora siamo a Los Angeles, come posso vedere correndo per le strade di Los Angeles assieme ai miei amici.

Quando arrivo, ci lasciamo e Frankie Trevor mi abbraccia, lo sento importante come quando eravamo a New York, ci baciamo castamente e faccio per andare in una fredda stanza di ospedale, con occhi velati di tristezza varco le porte a vetri sentendo il rombo della vettura che si allontana.

Arrivo nella stanza e trovo sia mio padre che Caleb Dallas. Sono sconvolti. Mio fratello mi porta fuori dalla stanza.

<Vanessa Amber, i dottori hanno detto che l'incidente è stato molto grave, Rose Miranda difficilmente supererà la notte>

<Caleb Dallas, so che sarò cinica, ma quella donna non mi è mai piaciuta>

<Ma è la donna di nostro padre, e noi dobbiamo rispettare le sue scelte>

<La scelta di farsi spennare dalla prima che passa>

<Beh, non direi la prima che passa, è una donna assai piacevole, con seni prorompenti, labbra di burro e alcune doti...>

Rimango scioccata da quello che dice Caleb Dallas, sono una ragazza semplice, e certi discorsi mi lasciano interdetta. Lui è in evidente imbarazzo.

<Vanessa Amber, ci sono cose un po' difficili da spiegare, sai che nostro padre è spesso in viaggio. E io sono pur sempre un Collins come lui.>

Improvvisamente collego tutto, collego la sua preoccupazione.

<Tu! Tu sei l'amante di nostra matrigna?!>

<Shhhh! Non sono... ehm... l'amante, io ho un ricordo tenero di Rose Miranda! Lei per me è stata come una mamma per certe, ehm, cose.>

<Si dice milf.>

<Oh, Vanessa Amber, come sei acida! Il nostro è stato un rapporto tenero, mi ha solo, eh, insegnato delle cose. Se sono uno dei fighi della scuola è anche grazie a lei.>

<Sei inqualificabile, Caleb Dallas, mentre io affondavo nei bassifondi di New York trasformandomi in bad girl, tu facevi sesso con la nostra matrigna!>

<Parla piano! Non facevo sesso! Facevo, ehm, ripetizioni.>

Dottori accorrono nella stanza, mio padre viene fatto accomodare fuori, i macchinari suonano all'impazzata. Dopo pochi minuti esconos sconsolati.

<Purtroppo la signora non ce l'ha fatta.>

Mio padre scoppia in lacrime, mio fratello scoppia ancora più in lacrime, io cerco di consolarli ma quando dico <Morto un papa se ne fa un altro>, loro mi guardano male, così decido di allontanarmi, chiedo una sigaretta ad un addetto alle pulizie e, senza farmi notare, salgo sul tetto dell'ospedale. Mi metto a fumare, penso a quanto sia difficile la vita, mentre osservo lo skyline di Los Angeles.

<Che ci fai qui?>

Mi giro, Aaron Ryan è a pochi passi da me, gli occhi gonfi di lacrime, mi alzo repentinamente e lo vado ad abbracciare.

<Aaron Ryan, che succede?>

<Mio padre è deceduto.>

<Oh, piccolo, sono dispiaciutissima per te! Come posso alleviarti questo dol... dai smettila, ci sono i tizi dell'elimedica che ci stanno guardando! Togli la mano!!!>

Trash Love - Teenfiction interattivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora