Punizione serale

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Verso le 22:00, Antonia e le figlie guardavano un film sul divano. Elena era nervosa, cercava di rimandare il castigo che avrebbe dovuto impartire a Giada ormai da un'ora. Valeria, in doccia stava letteralmente lavando via lo stress della serata e della cena pensando al giorno successivo quando si sarebbe vista con quel ragazzo che tanto le piaceva, Pietro. Giada, in camera sul letto sdraiata pancia sotto si stava massaggiando il sedere. La pelle bruciava ancora molto, sua zia Diana c'era andata molto pesante. Certo, pensandoci le aveva anche meritate, ma così severamente non era mai stata punita.

Domani mattina avrò un male alle chiappe (Pensò senza nemmeno poter distrarsi con il cellulare che le era stato ritirato).

Al piano di sotto, Antonia sbadigliò controllando l'ora durante l'interruzione pubblicitaria del film che le figlie stavano guardando. Diana si alzò per prendere da bere mentre Elena sembrava pensierosa.

"Meglio che vai adesso e ti togli il pensiero, più rimandi più sarà difficile." Disse Antonia.

Elena si riscosse dai suoi pensieri sentendosi presa in causa da sua madre.

"Lo so mamma, ma Giada non le prendeva da tanto..."

"Non iniziare anche sta sera Elena. Sappiamo che è dura per te ma uno scandalo come quello che fortunatamente Diana ha impedito avrebbe potuto costarci la reputazione."

"Lo dici solo perché ti sei candidata".

"Come ti permetti di parlarmi così? Con l'età che hai dovresti conoscere l'importanza del rispetto!"

"Scusami mamma hai ragione".

"Così va meglio...". Disse Antonia riaccomodandosi sulla sedia.

"...sei libera di educare come ti pare le tue figlie, ma poi non ti lamentare se troverai le loro foto compromettenti in internet".

"Mamma!". Esclamó scandalizzata Elena.

"Oh avanti siamo tutte adulte e vaccinate qui, non fare quella faccia. Se non ti ricordi l'efficacia dei metodi di casa forse dovremmo rinfrescarli prima a te che alle tue figlie..."

Elena sussultò a quelle parole. Sua madre non aveva certo perso lo spirito di quando erano ragazze ed era sicura che le sue non erano parole buttate così a caso.

Erano passate solo tre ore da quando Diana aveva sculacciato Giada, pensare di doverla punire di nuovo, per di piú con la spazzola le faceva provare sentimenti contrastanti. Certo, Giada se le meritava, ma era già stata punita più che a sufficienza. Era anche vero però che pensando al fatto stesso o alle conseguenze, sia per il nome della famiglia che per la figlia stessa si sarebbero potute verificare in futuro. L'istinto di darle una lezione era forte. Il dover seguire quelle ferree regole della casa la turbava comunque anche se, pensando a Diana, immaginava che quel tipo di disciplina in effetti avesse dato ottimi risultati. La sorella era una donna indipendente, forte, sicura di sé e molto devota... Cosa che lei stessa doveva riconoscere di non essere. Si fece forza ed impugnata la spazzola si avviò su per le scale.

Valeria vide la madre nel corridoio uscendo dal bagno con solo l'accappatoio addosso. La prima cosa che noto fu la spazzola. Ebbe un fremito e fece per dire qualcosa, ma Elena la fermo con un gesto della mano.

"Per favore Valeria, prendi i vestiti in camera e vatti a cambiare in bagno, io devo parlare a tua sorella".

Nel pronunciare la parola -parlare- Elena sollevò la spazzola agitandola a destra e sinistra, facendo ben capire che le parole non sarebbero state certo il fulcro dell'incontro.

Valeria entrò in camera di fretta, raccolse un cambio d'abiti ed uscì.

Giada la vide entrare di corsa e rovistare nel cassetto.

La Calda Estate Di Due SorelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora