Al contrario di Valeria, Gaida non aveva avuto il coraggio di presentarsi a tavola. Il suo posto vuoto con il piatto bianco davanti lasciava l'amaro in bocca a sua madre, Elena che, cominciava a ripensare alla scelta del trasferimento.
"Ho portato le mie figlie in una casa da cui io stessa sono scappata, non ricordavo quanto fosse ferrea la disciplina quando sono mamma e Diana ad amministrarla". Pensava Elena.
Se il posto a tavola libero non bastava a ricordarle la disciplina di casa, di certo lo faceva l'umiliazione dell'angolo imposta a Giada.
"Se non ti metti a tavola non pensare di poter stare in camera tua come niente fosse!". Le aveva urlato Diana dal fondo delle scale mentre la nipote piangeva con la faccia nel cuscino e le altre donne di casa erano sedute a tavola. Così Giada era scesa, in pigiama, e si era messa senza fiatare nell'angolo.
Prima di cena Elena appena aveva visto uscire la figlia dal bagno le era andata incontro per parlare ma, Giada l'aveva scostata per dirigersi ad occhi bassi e arrossati in camera. Al che aveva fermato la sorella, Diana, per parlarle ancora una volta, come aveva fatto il giorno precedente.
"Che è successo questa volta?". Domandò esausta dopo la giornata di servizi che la baronessa l'aveva costretta a fare.
"Tua figlia era in bagno a farsi foto mezza nuda e con le mie scarpe per di più!".
"Dove ha preso quella biancheria non gliela ho mai vista indosso...".
"Siamo state a fare shopping le ho comprato io quel completo."
"Dopo averle comprato quella roba l'hai punita per delle foto?"
"Farsi selfie a gambe aperte, col reggiseno abbassato ed i tacchi alti ti sembrano un comportamento consono ad una ragazzina?"
A quel punto Elena non sapeva che rispondere. Fosse stata lei a beccarla la avrebbe punita, ma effettivamente non avrebbe saputo dire in che modo. Aveva buttato l'occhio al sedere della figlia quando era passata in corridoio e le mutandine tipo perizoma le avevano fatto subito capire quanto era stata severa Diana nel colpirla.
Diana però non si accontentò di aver zittito la sorella e volle infierire.
"E poi non chiamarla quella roba, se alcune donne della casa hanno stile non è mica una colpa!"
Così dicendo la superò lasciandola con un palmo di naso e un espressione a metà tra l'imbarazzo e la collera in viso.
Fu solo al richiamo della nonna che Giada raddrizzò la testa per girarsi verso il tavolo dove stavano tutti mangiando.
"Avvicinati cara che devo fare un annuncio."
Con tutto quello che era capitato durante la giornata le due ragazze si erano completamente dimenticate della cosa che aveva detto nonna a pranzo, ma Diana lo ricordava eccome.
"Si mi hanno detto che avresti dovuto annunciare qualcosa quando le ho incontrate in paese."
Giada si mise al proprio posto ma ricordando le parole della cena precedente scelse di scostare la sedia e rimanere in piedi davanti al proprio posto. La sensazione di umiliazione la tormentava. Non riusciva ad alzare lo sguardo ma l'idea che ora l'attenzione fosse concentrata sulla nonna la sollevava.
"Sapete, ho deciso di candidarmi a sindaco". Disse la nonna senza perdere tempo a girarci intorno.
"Davvero mamma? Sindaco?". Chiede stupita Elena.
"Si esatto, tutti in paese mi hanno sempre chiesto quando finalmente mi sarei decisa a candidarmi e finalmente ho trovato l'ispirazione giusta. Forse proprio grazie al vostro arrivo. Vedere tutta la famiglia qui a casa mi scalda proprio il cuore."
A quelle parole il cuore di Elena si sciolse.
Come ho fatto a pensare anche solo un secondo di aver sbagliato a portare qui le ragazze, mia mamma è sempre stata colma d'amore e Diana vuole loro molto bene, non c'è nulla di male a voler fare rispettare le regole della casa in fondo. Pensò.
"Complimenti mamma!" disse vivace Diana.
"Su ragazze fate anche voi i complimenti a nonna!" disse risollevata Elena.
La voce di Giada fu solo un mormorio completamente coperto dalla voce di Valeria. Non riusciva proprio ad essere felice in un momento tanto imbarazzante come quello oltre all'aver ancora un intenso bruciore al fondoschiena.
La ragazza alla fine mangiucchiò qualcosa senza appetito e rigorosamente in piedi per poi andare spedita in camera senza aprire bocca. Le parole riguardo alle tradizioni della casa si erano fatte strada nella sua testa e temeva si potessero concretizzare. Quindi con timore, si domandò se avesse dovuto attendere l'arrivo del castigo.
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La Calda Estate Di Due Sorelle
FanfictionLe due sorelle Giada e Valeria, insieme alla loro madre Elena, si trasferiscono a casa della nobile nonna Antonia e della austera zia Diana. Una famiglia riunita a forza, dove ricordi e disciplina scandiscono le giornate ma, dove anche certi segreti...